APERITIVI D’ARTE: q. b., quanto basta | nuovo appuntamento al GENS con Silvia Stucky e con la poesia haiku | al Gens.

Ri-produzione di una esperienza estetica. Quando il bello si fa scrittura ad APERITIVI D’ARTE: q. b., quanto basta

APERITIVI D’ARTE: q. b., quanto basta è un’iniziativa che presenta e accoglie una serie di appuntamenti ed eventi per creare un alternativo e informale luogo d’incontro dedicato al confronto sull’arte e sulla cultura e che diventi angolo d’affezione conviviale dando luogo a una rete di relazioni tra persone affini e con interessi comuni.

Con la cadenza di alcuni lunedì al mese, all’ora dell’aperitivo, da GENS è possibile incontrare persone del mondo delle arti, dell’editoria, del giornalismo, del sapere, della creatività e dell’industria culturale invitati a parlare tra loro di un libro scritto, una rivista o una pubblicazione editata, un film diretto o interpretato, un’opera realizzata o una mostra organizzata… Il tutto, appunto, q. b. quanto basta: titolazione che rimanda alla giusta quantità di ingredienti-base (sale, olio, pepe, limone, aceto, alcool, spezie etc.) indicati nelle ricette e necessari alla preparazione di una pietanza ben riuscita.

q. b. quanto basta è un progetto nomadico, itinerante e consolidato nel tempo e curato da Barbara Martusciello che si avvale, di volta in volta, di collaborazioni diverse. In questa nuova serie lo spazio che ospita è il piccolo raffinato GENS, nel Rione Monti, un quartiere che si sta sempre più caratterizzando come rive gauche della vitalità culturale romana.

L’incontro di LUNEDI’ 15 marzo ha titolo Ri-produzione di una esperienza estetica. Quando il bello si fa scrittura: prevede una cena d’arte all’insegna dell’arte e della poesia haiku accompagnata dalla musica di Kitaro. Le letture sono condotte da Maria Rosa Piranio e Terry Olivi. Affiancano la pregevole iniziativa poetica e divulgativa le opere fotografiche e le guaches di Silvia Stucky appositamente selezionate per la serata.

In particolare, lunedì 15 marzo il pubblico potrà godere di un percorso viaggiando simbolicamente in tutta la profondità delle 17 sillabe dello haiku giapponese. Uno svelamento del mistero che avvolge questa forma poetica che passerà per ogni ideogramma mostrandone la bellezza e la forza espressiva. E’ proposto un cammino – per neofiti, iniziati, semplici curiosi – che passerà tra paesaggi innevati, vuoti pieni di significato e fiori di ciliegio e sarà quindi possibile guardare a uno haiku in giapponese e comprenderne la profondità. “Attraverso uno sguardo attento ad ogni singolo ideogramma, se ne scoprirà il suo vero significato, spogliandolo degli abiti della mistificazione e dell’esotismo e lasciandolo nudo, nella sua bellezza, adagiato nel cuore di chi ha avuto l’opportunità di vivere esperienza estetica ri-prodotta dai grandi maetri attraverso la scrittura ideografica”.

Lo haiku è una forma poetica che, lontana dal lirismo, tende alla ri-produzione: di un’esperienza estetica attraverso un tipo di poesia che usa le parole come vere e proprie pennellate su un foglio. La sua forma è molto breve e ri-propone le sensazioni poetiche, senza mai menzionarle, alla mente e al cuore del lettore, il quale ha la possibilità di vivere un’esperienza estetica lontana nello spazio e nel tempo attraverso la forza espressiva degli ideogrammi.

Spesso legato alla filosofia Zen, lo haiku ha una profondità che va oltre l’immanenza del fenomeno e, grazie alla pienezza di significato del vuoto della pagina e dello spazio bianco tra le parole, dà corpo ai concetti che sembrano più astratti (il pieno, il vuoto, la nostalgia, la felicità, la caducità della vita ecc) attrverso la bellezza della forma.

Silvia Stucky, romana, classe 1959, lavora praticando il linguaggio pittorico, fotografico, video, installativo, performativo e realizzando libri d’artista. Al centro della sua ricerca ci sono due tematiche ed elementi: l’acqua – elemento reale e simbolico per eccellenza – della quale osserva e propone l’immobilità nella mutevolezza; e quella banalità del quotidiano che più di una generazione di artisti ha indagato innalzando questa semplicità e normalità a protagonista della scena sia video che fotografica e restituendone la profondità che vi si può cogliere. Dal 1999 l’artista inoltre lavora con la fotografia sul tema del paesaggio plasmato dall’intervento umano, in cui coglie le costanti che si manifestano al di là delle differenze geografiche.

Espone dal 1984. Ha partecipato a numerose rassegne e festival video; a mostre collettive e personali in gallerie e musei in Italia, Egitto, Francia, Germania, Indonesia, India, Iran, Marocco, Olanda, Svizzera, Thailandia, Turchia. Il suo primo lavoro video, Mobile–Immobile, è stato presentato nel 1996 al XVII Festival International de la Vidéo di Locarno.

  • lunedì 15 marzo 2010, ore 18,30-22: lettura dalle 20.30 – GENS, Via del Boschetto 73/74

L’ingresso è libero, con consumazione ma ricco buffet offerto da Gens.

Anche su Facebook: evento APERITIVI D’ARTE: q. b. da Gens.

GENS, Via del Boschetto 73/74, rione Monti, Roma; tel. 0648913832.

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