In ogni vita, c’è una posta in gioco che non è la vita (quella vita che la morte minaccia e il dolore abbatte), che non è neanche la felicità, ma il possesso di una grazia senza la quale non valgono né la vita né la felicità.
La cultura della contemporaneità nelle sue molteplici declinazioni
…quando un individuo non ha la felicità, ma possiede la grazia, tale grazia risulta mesta, malinconica, elegantemente decadente… senza felicità, senza la paura della morte e del dolore, la grazia risulta sommessa e anonima…
ciao
bella questa tua, Alberto. Grazie e Felicità spesso convivono ma quando ciò non accade la Grazie è davvero tale? E la Felicità? Forse l’unica via, placebo, è una sorta di Illuminazione…
ogni individuo possiede una grazia anche se spesso non ne è consapevole.