Il pensiero lento è la più antica costruzione antisismica.
(…) Il pensiero lento offrirà ripari ai profughi del pensiero veloce, quando la macchina inizierà a tremare sempre di più e nessun sapere riuscirà a soffocare il tremito.
(…) Andare lenti è rispettare il tempo, abitarlo con poche cose di grande valore, con noia e nostalgia, con desideri immensi sigillati nel cuore e pronti ad esplodere oppure puntati sul cielo perché stretti da mille interdetti.
(…) Andare lenti è suscitare un pensiero involontario e non progettante, non il risultato dello scopo e della volontà, ma il pensiero necessario, quello che viene su da solo, da un accordo tra mente e mondo.
Segnalato da: Patrizia Picano
La cultura della contemporaneità nelle sue molteplici declinazioni
..Trovo in questa espressione una forma sconveniente..il pensiero non e’ lento! il pensiero e’! ..se vuoi, possiamo descrivere il pensare lentamente quando si è sedati.. oppure si puo’ parlare di momento di riflessione.. oppure di cercare di mettere a fuoco un’idea,un ricordo,una formula.. ma la forma di 2pensiero lento” non rientra neanche nel didascalismo degli anni 50,quando era usanza dire ..”pensa fino a 10 prima di parlare”.. in realta’ quando sembre che il pensiero vada lento,inconsciamente stiamo elaborando tanti pensieri che si sovrappongono,in um moto veloce,utile per decodificare in breve tempo la soluzione che incombe per la nostra necessita’! ..quando si dice “muoversi piu’veloce del pensiero” si vuole intendere che, essendo questo,impossibile,il suddetto movimento e’ stato,reattivo in un secondo..ma qui entriamo nel campodella sopravvivenza e quindi nella fase di istinto di conservazione che attua una difesa da ignoto pericolo.. è tutto. miao. A