JR torna a Berlino con Wrinckles of the city in una città in continuo lifting

Se torni a Berlino dopo sette anni dall’ultima volta che ci sei stata, non ti dovrebbe stupire trovarla quasi totalmente diversa. Che la capitale tedesca sia un eterno cantiere è proverbiale, è vero, ma qualche sorpresa non manca mai e nonostante sappia perfettamente che ci troverai anche dei nuovi lavori di Jr, ti scoprirai comunque a guardarli sorpreso con il naso all’insù. Sarà stato ancora più meravigliato chi non sapeva dell’inaugurazione alla galleria Henrik Springmann, perché lungo alcune strade della città i muri hanno improvvisamente aperto grandi occhi, hanno iniziato a fare gesti da gang (la famosa “W” dei rapper della West Coast, nello specifico) e ad ospitare bellissimi ritratti in bianco e nero. A Postbahnhof, vicino alla ferrovia, un edificio è stato coperto per quasi due lati interi con un enorme poster raffigurante una coppia di anziani appoggiati di spalle l’uno alla testa dell’altro, teneri e fieri. Lei si trova sul lato che guarda al di là del fiume, visibile quindi dai palazzi che si trovano a Berlino Ovest; Lui, invece, è totalmente rivolto ad Est. Bella sintesi metaforica di una città che, anche se sempre meno, porta ancora i segni di un passato pesantissimo. Questo lavoro è uno dei tanti disseminati per la città dal fotograffeur – come lui stesso si definisce – nel mese di aprile, e Berlino è una tappa del progetto Wrinkles of the city, una sorta di tour mondiale che in cinque anni ha già portato Jr a Cartagena, Shangai, La Havana e Los Angeles.

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Seguendo le crepe sui muri, dando ad ogni spaccatura sull’intonaco il peso della propria storia, si risale al significato che ha il susseguirsi degli eventi su un’intera città. Quello dello street artist francese è un progetto sui centri urbani e sulle persone che ne sono la memoria vivente, gli anziani che recano sul viso il proprio passato. Espressioni di vite vissute, incollate su muri che portano anch’essi i segni del tempo trascorso; il fascino presente e il peso del passato emergono e si fondono in questi lavori over-size. Wrinkles of the city è uno sguardo della generazione di Jr (classe 1983) verso le precedenti, per questo l’artista sceglie di usare molti mezzi differenti, come fossero delle lenti che creano un dialogo anche formale tra presente e passato. Fotografia, poster art e video sono fuochi diversi con cui mettere accenti e illuminare i vari aspetti che costituiscono la storia delle persone, dei luoghi, dell’opera. In mostra nella galleria di Gipsstrasse, c’è tutto: veri e propri docufilm, che vale assolutamente la pena di vedere per intero, alcune opere su tavola e le fotografie dei lavori in Spagna, Cina, California e a Cuba. Mai come in questo progetto, per Jr la fotografia è solo un mezzo per realizzare i propri lavori, esattamente come la colla, o la carta. Tutto il processo, l’azione, è l’opera d’arte. I soggetti dei ritratti sono persone conosciute per caso, che nei video raccontano la propria storia, spesso dolorosa, comunque e sempre molto commovente, per poi vederla affissa su un grande muro della loro stessa città. Emozionati e stupiti guardano il proprio volto come riflesso in un enorme specchio ingrandente. A Cuba, l’artista spiega ad una coppia di signori anziani che le foto che scatterà servono per un progetto artistico e gli mostra con pazienza i cataloghi dei suoi lavori precedenti; loro annuiscono, comprendono l’importanza della cosa con curiosa naturalezza e gli mostrano le foto di quando erano giovani. Dice lei a Jr mentre il marito la guarda amorevole attraverso gli spessi occhialoni:

“Guarda, guarda come ero bella”,

Un’altra vecchietta cubana confessa, con le lacrime agli occhi, alle spalle del suo ritratto:

“Adesso posso anche morire, tutti sapranno chi sono”.

Insomma, una parte fondamentale del progetto sono le interviste alle persone fotografate, coloro che conoscono le città da molto tempo e ne hanno visto i cambiamenti, decennio dopo decennio. Confrontandosi con Berlino, Jr ha dovuto fare i conti con una storia segnata dalla spaccatura tra est e ovest e qui torna la metafora dell’edificio di Postbahnhof, perché quando Jr ha chiesto alla signora ritratta dove avrebbe voluto vedere il poster che la raffigurava, lei gli ha risposto che non faceva differenza ma, nell’elenco dei luoghi proposti, c’erano solo palazzi ad est. Perché da là viene la sua storia. In effetti è a est, ma guarda ad ovest; proprio come il poster con il gesto del West Side, che si trova a Mitte.

È l’ironia delle metafore, che, per quanto grandi siano le dimensioni, arriva sempre giocando.

Nel mese di aprile, JR e il suo team hanno incollato i grandi poster su circa 20 edifici, ponti e torri di Berlino: a Postbahnhof, Am Postbahnhof e Warschauer strasse in Friedrichshain; in Auguststrasse, Invalidenstrasse, Soho house e Bar Tausend a Mitte, per indicarne alcuni. Ma, proprio come i volti in carne ed ossa e i muri intonacati degli edifici, tra qualche tempo anche i lavori di Jr porteranno i segni degli eventi e li vedremo strappati, sbeccati, rovinati. A mostrare, con orgoglio, le proprie rughe.

Info mostra

 

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Si è laureata in Storia dell'arte e ha conseguito un master in Comunicazione multimediale per l'arte presso l'Università degli Studi di Firenze.
Come curatrice indipendente ha realizzato progetti presso istituzioni pubbliche e private in Italia e all'estero.
Da anni scrive d'arte contemporanea per riviste specializzate ed editori d'arte, per cui ha curato anche diverse pubblicazioni monografiche e di mostre.
Da sempre interessata alla contaminazione dei linguaggi, realizza documentari d'arte per canali televisivi italiani.

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