Riapre Boetti nel cuore dell’Umbria. Bibo’s gallery: Intervista a Matteo Boetti

Con un omaggio all’arte di due artiste donne  – Carla Accardi, Rebecca Ward – Women’s Genius. One step beyond –  apre la nuova galleria di Matteo Boetti che, con Andrea Bizzarro, ha scelto lo spazio del cinquecentesco Palazzo Pensi a Todi per proporre arte contemporanea in una delle aree più belle dell’Umbria.

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A lui qualche domanda:

Dopo una pausa di riflessione successiva alla chiusura del tuo ultimo spazio romano, come mai la decisione di aprire una galleria in una piazza così particolare come Todi, dove in passato si sono già cimentati altri galleristi senza particolari risultati? Ritieni che la provincia umbra riservi potenzialità da questo punto di vista rispetto alla capitale, dove effettivamente tutta questa grande energia non c’è?

“Partirei dalla fine, quando chiusi l’ultimo spazio nel 2008 Roma mi sembrava più pigra, provinciale e meno recettiva che mai. In questi cinque anni non mi sembra che la situazione sia molto cambiata. Viceversa ho trovato a Todi una situazione di grandi potenzialità, di grande curiosità e di possibili collaborazioni di qualità, sia nel privato che nelle Amministrazioni. In più, proprio per la sua posizione al di fuori degli abituali circuiti metropolitani, la decisione dell’appassionato e del collezionista di venirci a trovare ha per noi un sapore diverso, è una scelta mirata e molto sentita che abbiamo davvero apprezzato fin dal nostro primo opening il 18 maggio. Poi sicuramente il contesto aiuta, la qualità della vita intesa come qualità del cibo, del sonno e delle bellezze artistiche e paesaggistiche, l’assenza di traffico e di stress…”

E’ la prima volta che condividi la tua attività con un’altra persona, in questo caso Andrea Bizzarro, in nome di un sano sodalizio come recita il nome Bibo’s appunto, umano, culturale e perché no, anche economico… Chi decide la linea e le relative scelte?

“Fino ad ora avevo sempre gestito i miei precedenti spazi in solitudine, ma probabilmente un po’ di saggezza che forse deriva dall’esperienza, dai miei solitari errori passati e dall’avere tre figli oramai grandi ha saputo sopire la mia notoria esuberanza punk e kamikaze e mi ha fatto scegliere un sodalizio che nelle specifiche circostanze mi è davvero sembrato scelto dal destino. Andrea Bizzarro è solo apparentemente agli antipodi del mio modus operandi: tanto io sono irruento, quanto lui è ponderato, ma in realtà siamo entrambi due ansiosi, maniaci ossessivi, in modi diversi entrambi perfezionisti. Siamo davvero complementari, dove non arriva uno arriva l’altro: tutta la programmazione, la politica culturale è costruita secondo questo principio di rimbalzo tra le mie idee e quelle di Andrea e di costruzione progressiva talmente integrata che a progetto concluso non sappiamo più chi ha detto cosa.”

Trovo efficace l’accoppiata Accardi- Ward per la sintonia tra le due artiste. Continuerete sulla modalità del duetto artista storico e artista giovane che è un must ormai, o sono previste anche variazioni sul tema?

“Il confronto tra la senior Accardi e la giovane Ward nasceva senza dubbio da buoni presupposti, ma pensiamo che il valore aggiunto sia davvero stato il fatto di aver messo Rebecca in condizione di realizzare le proprie opere direttamente in loco. L’Artist Residence che le abbiamo organizzato in quello che è stato lo studio di Boetti riteniamo che le abbia permesso di esprimere una qualità ancora maggiore. Questi lavori realizzati a Todi sono di una poeticità e raffinatezza davvero fuori dal comune per un’artista così giovane.”

In futuro…?

“Per la futura programmazione sicuramente proseguiremo con questa modalità di confronti generazionali, ma non necessariamente si tratterà sempre di doppie personali, declineremo questo schema anche in maniera più trasversale anche con incroci più fitti tra più artisti.”

Intratterrete un rapporto di collaborazione con critici e curatori sul piano delle scelte? Saranno chiamati a mettere il cappello sulle vostre proposte o terrete invece saldamente nelle vostre mani le redini curatoriali della galleria?

“In realtà la mole dei progetti e delle idee emerse al momento della stesura della programmazione era tale che probabilmente per un certo numero di mostre pensiamo di poterci occupare della curatela. Certamente per il futuro non escludiamo di avvalerci di collaborazioni, o di affidare un progetto ad un curatore.”

Sulla mostra:

  • Carla Accardi, Rebecca Ward – Women’s Genius. One step beyond
  • dal 18 maggio al 7 settembre 2013
  • Bibo’s Place, piazza Garibaldi 7, Todi
  • Orari: da martedì a domenica 10-13 e 16-20
  • Info: tel. 075.3721507
  • www.bibosplace.it
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Patrizia Ferri- storica, critica d’arte, curatrice e giornalista. Docente presso l’Accademia di Belle Arti e l’Università “La Sapienza” dove co-dirige il CEDRAP (Centro di ricerca e documentazione sull’arte pubblica).

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