Il Mare di Idolina Landolfi. Un ricordo della scrittrice alla Torre dei Sogni di Montespertoli

Foto di Mario Graziano Parri, da Archivio ‘Caffè Michelangiolo’

Foto di Mario Graziano Parri, da Archivio ‘Caffè Michelangiolo’Sono cinque anni, ormai, che Idolina Landolfi se n’è andata. Era stata la mia compagna di banco in seconda elementare. Un anno avanti anche lei. Allora non sapevo che fosse la figlia di Tommaso Landolfi, per me era la bambina piena di un’energia che la portava ad essere in difficoltà con la disciplina, che la portava a divertirsi un mondo nel disegnare con la penna biro sui miei stivali di gomma, che mi coinvolgeva in corse sfrenate lungo il corridoio della vecchia casa del quartiere Prati di Roma dove viveva con la nonna prima di tornare dalla famiglia in Liguria.

Idolina la scrittrice, la traduttrice, la giornalista, la curatrice, l’alter ego di suo padre ha lasciato tanti progetti e tante storie incompiute. Quello che più ci manca oggi è la sua scrittura sempre in bilico fra il sogno, la visionarietà e la semplicità e la sua devozione per il lavoro del padre.

Oggi non so che fine abbia fatto l’archivio Landolfi che qualche anno fa andò all’asta. Spero si sia salvato, ma qualunque sia stato il destino di tutto quel materiale, a noi non sarà dato di poterne fruire nello stesso modo in cui lo avremmo fatto se fosse rimasta lei a curarlo.

Mercoledì 26 giugno la ricorderanno alla Torre dei Sogni in via della Leccia al confine tra Montespertoli e Empoli, quel luogo magico dove Idolina iniziò la scrittura del suo racconto più intenso, “La nave”,  nel momento in cui la sua amata colonica, sita a Poppiano, naufragava crollando sul fianco della collina, come spinta dai marosi di un destino incalzante.

E la “Torre dei sogni” sembra proprio come sospesa sopra a un’isola. Da qui le crete scendono vertiginosamente a strapiombo sui verdi dei boschi e degli ulivi, dove i tenui riflessi rossi irradiati dalle crete stesse, li fanno apparire di un verde cristallo a perdita d’occhio come fosse un mare.

Per questo l’Associazione Plantago che ha organizzato l’incontro con il patrocinio e il contributo del Comune di Montespertoil, ha chiamato la serata ricordo “Il Mare di Idolina Landolfi” un momento condiviso e aperto a tutti per ricordare la figura di questa donna, di questo “femminile insolito, stranamente allucinato, visionario ….che è nato come per partenogenesi dalla scrittura di suo padre, Tommaso Landolfi.” come ha scritto Ernestina Pellegrini, nell’introduzione a “Sotto altra Stella” di Idolina Landolfi.

Ad introdurre questo speciale evento sarà Rodolfo Sacchettini, dottore di ricerca in Italianistica, che si occupa di letteratura del Novecento e di teatro contemporaneo. Autore di “L’oscuro rovescio, previsione e pre-visione della morte nella narrativa di Tommaso Landolfi” (SEF, 2006); è condirettore del Festival di Santarcangelo e Presidente dell’Associazione Teatrale Pistoiese.

Rodolfo Sacchettini ha conosciuto personalmente Idolina proprio in occasione della scrittura del suo bellissimo lavoro su Tommaso Landolfi per il quale nel 2008 ha ricevuto il premio letterario “Idolina Landolfi” promosso dal Premio Giuseppe Dessì, proprio all’indomani della morte della scrittrice.

Saranno poi Gilberto Colla, anima di Plantago, e Roberto Visconti, attore di cinema e di teatro, a dare voce a “La Nave”: una performance itinerante negli spazi adiacenti alla Torre dei Sogni, tra, ulivi, lecci e ginestre. Sullo sfondo i calanchi di creta rossa nel tramonto d’inizio estate.

Sarà importante esserci perché, sempre di più, in questa epoca così sconvolta, abbiamo ancora bisogno di un’intellettuale come Idolina Landolfi. Non ce ne sono abbastanza in questo mondo letterario dove piuttosto che ai racconti e al bello scrivere si tiene sempre di più alle congreghe e alle parrocchie.
Ne abbiamo bisogno perchè lei sapeva, nel suo stupore e nel suo immaginario, indicarci una via diversa.

E sono certa che, dovunque sia ora Idolina, la sua curiosità la porterà mercoledì sera alla Torre dei Sogni.

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Giornalista culturale e autrice di testi ed adattamenti, si dedica da sempre alla ricerca di scritture, viaggi, tradizioni e memorie. Per dieci anni direttore responsabile del mensile "Carcere e Comunità" e co-fondatrice di "SOS Razzismo Italia", nel 1990 fonda l’Associazione Teatrale "The Way to the Indies Argillateatri". Collabora con diverse testate e si occupa di progetti non profit, educativi, teatrali, editoriali, letterari, giornalistici e web.

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