CIAC di Genazzano: Appuntamento al Buio. Intervista a Claudio Libero Pisano

La notte di sabato 6 Luglio tutti i cittadini residenti nel borgo medievale di Genazzano, feudo storico della famiglia Colonna, erano in gran fermento. Al fervore generato dalla tradizionale Infiorata, realizzata annualmente durante il primo week-end del medesimo mese, si è aggiunta la frenesia che aleggiava all’interno del Castello Colonna, sede del CIAC – Centro Internazionale per l’Arte Contemporanea.

Dalle h22:00 nelle grandi sale del Museo nove artisti – Luca Cruz Salvati, Marta Mancini, Elena Nonnis, Valentina Parisi, Pier Paolo Perilli, Nicola Rotiroti, Claudia Sabellico, Natallia Sitkevich e  Gianfranco Toso – erano concentrati a creare ed allestire le proprie opere. Lavori che hanno dato vita a Appuntamento al Buio ovvero alla prima mostra nata con l’intento di invertire, stravolgere ed annullare il classico iter di regole non scritte che caratterizzano la preparazione di ogni singola esposizione: progetto, curatore, convocazione degli artisti, selezione dei lavori, diffusione dei comunicati stampa, allestimento, inaugurazione, attesa di eventuali articoli/recensioni. Una proposta che si è concretizzata grazie alla collaborazione del CIAC e del Comune di Genazzano con il progetto ABC – Arte Bellezza Cultura, associazione che mira a valorizzare i luoghi più significativi dell’area metropolitana intorno a Roma.

Il vernissage del 6 Luglio ha corrisposto alla fase di allestimento, all’opening, alla realizzazione della comunicazione e alla presentazione delle opere e del progetto curatoriale. Tuttavia, solamente a conclusione dell’evento, ovvero a lavoro finito, i singoli artisti sono stati presentati e fotografati. Inoltre, in linea con il concept dell’evento, la comunicazione e la diffusione della notizia è avvenuta solo a posteriori, attraverso una serie di fotografie ed un video, che a breve verrà divulgato per documentare il lavoro nottambulo svolto.

Un esperimento sui generis che vuole porre l’accento sull’opera, sulla sua creazione e sull’individualità dell’artista, elementi che spesso oggi passano in secondo piano a causa di squallidi rituali a cui l’artista deve sottostare per continuare a essere presente nell’arduo gioco dell’arte e del suo mercato.

Segue l’intervista all’ideatore di Appuntamento al Buio, nonché direttore del CIAC, Claudio Libero Pisano:

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Come nasce l’idea di Appuntamento al Buio?

“Coinvolgere gli artisti e renderli responsabili del loro lavoro è questa l’idea iniziale che ci ha portato a voler promuovere un progetto che avesse dei criteri di non appartenenza a nessun iter stabilito. Abbiamo voluto proporre un percorso per realizzare una mostra, dall’inizio alla fine, in una sola serata. Dove a notte fonda, a cose finite, protagoniste del progetto sono unicamente le opere. E con loro gli artisti.

Perché proporre al pubblico un esposizione che annulla e/o inverte il classico iter di gestazione di una mostra (ideazione del progetto, allestimento, divulgazione, apertura della mostra)?

“Appuntamento al Buio è stato un esperimento. Abbiamo voluto sovvertire le normali e consolidate regole che vedono una serie di step sempre troppo strutturati a scapito della centralità che le opere dovrebbero avere nel costruire un progetto espositivo.”

 Quali sono gli obiettivi che vi siete proposti?

“Gli obiettivi sono legati a un percorso di libertà che il CIAC si è dato, pur avendo ben chiara l’importanza e il riconoscimento dei diversi ruoli che accompagnano la costruzione di un progetto espositivo, abbiamo voluto respirare a pieni polmoni la sensazione di non appartenenza. Di un luogo espositivo che provi a restituire la centralità di ruoli e funzioni. Ma che anche riporti al giusto posto le opere e gli artisti.”

Quale criterio avete utilizzato per scegliere e invitare gli artisti?

“Con alcuni abbiamo un rapporto che dura da tempo, altri sono al primo appuntamento con il CIAC. In tutti abbiamo registrato la voglia di investire in un progetto al buio, senza il prima e il dopo, che garantisse la visibilità del loro lavoro anche senza le sicurezze di un apparato organizzativo strutturato secondo gli standard consueti.”

L’evento si è inserito nel primo sabato di Luglio, quando tutta la popolazione locale di Genazzano rimane in piedi per l’intera notte col fine di realizzare la tradizionale Infiorata. Perché immettere la mostra in tale contesto?

“Siamo un museo che in questi anni ha rafforzato la propria identità attorno alla creazione di progetti legati al contemporaneo. Non lavoriamo sull’importazione di mostre-pacchetto e quando abbiamo ospitato mostre non nate al CIAC abbiamo fatto in modo che fossero progetti condivisi. Come la mostra legata al premio sulla giovane arte italiana promossa dalla Fondazione tedesca V.A.F., che ospitava per la maggior parte artisti già presenti nel percorso del museo e dove la vincitrice (Giulia Caira) ha vinto un premio di diecimila euro più l’acquisizione dell’opera direttamente il giorno dell’inaugurazione. Questa è la politica di vicinanza agli artisti che ci piace condividere mettendo a disposizione la nostra sede. Progetti chiari con un inizio e una fine reali e tangibili. Per tornare alla domanda, la scelta della notte dell’infiorata rientra appieno nella nostra idea di legame con il territorio. Cerchiamo sempre di creare una connessione con la vita e le iniziative che movimentano le tradizioni di Genazzano. Poi il fatto che l’infiorata è realizzata nello spazio di una notte si è rivelato decisivo per il nostro Appuntamento al Buio.”

Se i cittadini erano impegnati a lavorare per l’infiorata, se l’opening del 6 Luglio ha corrisposto all’allestimento work in progress ideato e realizzato in una notte dagli artisti invitati, se la divulgazione è avvenuta solo a posteriori del vernissage, quando dovrebbe arrivare la risposta del pubblico?

“Nel mondo del contemporaneo troppo spesso si costruiscono progetti espositivi per i quali si investono mesi di lavoro e faticose competenze per lo spazio di una sola serata, che è l’inaugurazione. Sul dopo nessuno si pone domande. È ormai accettata l’idea che una mostra funziona se funziona l’opening. Appuntamento al Buio è soltanto un piccolo messaggio, un invito a ripensare ruoli e funzioni. A mettere il luce anche la parte allestitiva, come decisiva nella realizzazione di un progetto. La mostra resta aperta comunque tutto il mese di luglio e stiamo mandando le foto del work in progress della mostra a tutti i nostri contatti in rete.”

Info mostra

  • Appuntamento al Buio al CIAC di Genazzano
  • dal 6 al 28 Luglio 2013
  • CIAC – Centro Internazionale per l’Arte Contemporanea, Castello Colonna
  • P.za San Nicola, 4
  • 00030 Genazzano, Roma
  • orario: sabato e domenica 10-13 / 16-19
  • ingresso libero
  • Info: http://www.ciacmuseum.com | info@ciacmuseum.com
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Buglioni Maila è storico dell’arte e curatore di mostre. Fin da piccola ha manifestato un innato interesse verso ogni forma d’arte: dalle arti visive alla danza, dal teatro all’architettura. Dopo il diploma presso l’Istituto d’Arte Sacra Roma II, ha proseguito gli studi all’Università ‘La Sapienza’ di Roma, dove ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’arte contemporanea. Ha collaborato con l’associazione turistica Genti&Paesi in qualità di guida turistica nella città di Roma. Collabora attivamente con altre riviste specializzate del settore artistico. Nel 2013 ha collaborato alla realizzazione di Memorie Urbane - Street Art Festival a Gaeta e Terracina.

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