Jaume Plensa. Salviamo la sua Prodigiosa Fontana Individuale a Nocera Umbra

Prodigiosa Fontana Individuale, Jaume Plensa
Prodigiosa Fontana Individuale, Jaume Plensa
Prodigiosa Fontana Individuale, Jaume Plensa
Prodigiosa Fontana Individuale, Jaume Plensa
miccia artistica, 26 settembre 1993

Questo è un appello per salvare la Prodigiosa Fontana Individuale di Jaume Plensa, che si trova a Nocera Umbra (Umbria) e che l’Amministrazione locale vuole distruggere causa rifacimento della piazza.

L’opera è memoria di un importante evento di arte contemporanea avvenuto nel 1993, una Miccia di Bruno Corà. L’artista spagnolo (Barcellona, 1955)  agì su una fontana preesistente e la trasformò nella citata Prodigiosa Individuale Fontana (da lì a poco lo stesso Plensa inaugurò una simil fontana, stesso concetto, presso la Henry Moore Foundation, Halifax). Proprio perché l’artista non ha costruito la fontana ex novo, ma è intervenuto su una preesistente, il Sindaco e l’Assessore alla Cultura di Nocera affermano che la fontana non è arte (!?!?). Incuranti della storia dell’arte da Duchamp in poi e del fatto che Plensa ha lasciato il suo nome in una targa di bronzo sulla fontana stessa, così firmandola, e che ha l’ha inserita nell’elenco delle sue opere. Per fortuna, qualcuno a Nocera, competente o rispettoso e amante della cultura, anche ricordando il giorno della Miccia, si è accorto in tempo di quanto le autorità andavano a fare: distruggere l’opera per sostituirla con un nuovo, orripilante arredo urbano in stile centro commerciale (questo nella piazza più bella del paese, in pieno centro storico, dove è il Museo Civico S.Francesco con dentro i polittici di Matteo Da Gualdo e Niccolò Alunno). Una bella battaglia è in corso da allora (circa un mese a questa parte) e il Sindaco e la Giunta che avevano approvato il progetto di rifacimento della piazza, leggermente infastiditi hanno deviato un poco la loro direzione: loro “non distruggono l’arte”- dicono- ma “la spostano”. Ora: l’opera in questione è un blocco unico di cemento, quindi muoverla dal sito originario significherebbe deturparla o, peggio, demolirla per ricostruire ex novo il blocco di cemento altrove, attaccandoci sopra le targhette in bronzo e i tre scalini aggiunti da Plensa. Quella fontana è memoria di qualcosa accaduto in quella piazza – Arte – e della storia della piazza stessa. Rifarla e posizionarla altrove significherebbe azzerare la storia, stravolgere il concetto dell’artista che sostanzia quel suo lavoro, togliere alla fontana ogni significato e alla piazza la sua anima.

Raccontando qui e diffondendo l’accaduto, tanti ci hanno segnalato fatti analoghi avvenuti in varie città in Italia: da una scultura di Nagasawa distrutta a Ischia per allargare una piazza, al teatrino di Burri a Milano “fatto fuori” per fare una strada, una scultura di Vittorio Messina distrutta a Gualdo Tadino per fare posto alla sagra del paese, ecc…

Se la cultura conta zero in Italia, l’arte contemporanea è meno di zero, è considerata qualcosa di superfluo, quindi facile da buttare. E chi dovrebbe tutelarla, promuoverla, le istituzioni, si dimostrano spesso ignoranti (nel senso che proprio non conoscono l’arte e la storia dell’arte) e anche arroganti di quell’arroganza che deriva dall’avere un potere e dal’averlo comunque potendo decidere per ognuno anche a detrimento del bene comune.

Prodigiosa Fontana Individuale, Jaume Plensa
Prodigiosa Fontana Individuale, Jaume Plensa

A Nocera Umbra il barbaro intento potrebbe essere fermato, agendo con una forte pressione su chi amministra questo paesino per convincerli che arte non è un argomento di poco conto, che arti visive, cultura, poesia non sono solo parole vuote, ma sono una risorsa vera, in grado di migliorare il mondo che ci circonda attraverso le persone stesse, e che sono soprattutto il biglietto da visita di ogni città: ciò che rimarrà, lasciato in eredità a quanti verranno dopo. ARTE E’ RICCHEZZA, CHE A TUTTI APPARTIENE [1].

Segnaliamo che sono tutt’ora in corso varie iniziative per salvare la fontana tra cui una importante petizione online http://firmiamo.it/prodigiosa-fontana-plensa.

Note

1.  ARTE E’ RICCHEZZA, CHE A TUTTI APPARTIENE è il titolo di una serata-evento d’arte e avrà luogo proprio a Nocera Umbra, il giorno 29 Luglio 2013 alle ore 21, a piazza Caprera. Saranno letti i nomi dei firmatari e tutti i commenti giunti. Bruno Corà aprirà la serata e ci saranno numerosi altri interventi. Il mondo dell’Arte, i lettori, la società civile sono tutti invitati a partecipare e a firmare la petizione aggiungendo anche eventuali preziosi commenti. Ogni agire partecipativo è una luce accesa che aiuterà a salvare la fontana, cioè l’Arte e la Cultura.

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Simona Frillici nasce in provincia di Perugia nel 1966. Dopo il Liceo Classico frequenta l’Accademia di Belle Arti a Perugia dove si diploma in Pittura nel 1988. Tra le mostre collettive: nel 2000 è invitata al “Premio del Golfo” a La Spezia, e nel 2008 alla “XV Quadriennale” a Palazzo Esposizioni a Roma. Sempre nel 2008 pubblica il libro “Simona Frillici- installazioni 2007/1997” edizioni Damiani. La prima personale è del 1998 quando chiede in prestito per una decina di giorni uno spazio commerciale temporaneamente vuoto nel centro di Perugia e lo occupa totalmente dall’interno fino alla vetrina con i suoi “Oggetti Muti”; una telecamera fissa esterna riprende le reazioni e il movimento dei passanti sulla strada antistante. Nel 2011 progetta e realizza tre eventi che hanno come luogo centrale lo studio d’artista: “Studio d’artista 1” via della Pergola 1, Perugia, 29 Maggio 2011; “Studio d’artista 2/ Mary Judge” via della Pergola 1, Perugia, 9 Luglio 2011; “Artist’s Studio 3: Permeability and Comradery”, Judge’s Studio, Bushwick New York, 9 Settembre 2011. Raccoglie la documentazione dei tre eventi nel sito www.simonafrillici.com. Sempre nel 2011 realizza il suo primo video “Che Cos’è Arte?” esposto nello stesso anno a Palazzo Collicola a Spoleto e al TufanoStudio25 a Milano. Attualmente è impegnata nel portare a termine un work in progress dal titolo “Diario di un’artista”, iniziato nel 2011, in cui analizza il movimento di relazione tra se stessa e alcuni personaggi del mondo dell’arte, a lei vicini.

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