David Bowie is… a Londra

 David Bowie sold out a Londra. Non stiamo parlando di un concerto, ma di David Bowie is, la mostra che ancora per qualche giorno è possibile visitare al Victoria and Albert Museum e che ha registrato il tutto esaurito nelle prenotazioni online (sono ancora disponibili biglietti da acquistare direttamente al museo).

Il titolo, una frase sospesa, lascia campo libero alla fantasia, ma è anche lo spunto per una serie di concise informazioni, scritte sui muri, che accompagnano il visitatore offrendo possibili chiavi di lettura di una eclettica creatività. Alcuni esempi: David Bowie is looking ahead, o David Bowie is moving from time to time. Il materiale in mostra proviene dall’archivio personale di Bowie, per la prima volta aperto alla consultazione, ed è stato selezionato dai curatori del dipartimento Theatre and Performance del V&A. Martin Roth, che del museo è il direttore, così sintetizza:

“David Bowie is… a true icon”, oggi più che mai.

Di sicuro Bowie è artista poliedrico – musicista e performer, designer e autore – sin dagli anni ‘60 quando, giovane londinese di Brixton ai tempi in cui ancora si chiamava David Jones, decide di inventarsi una nuova identità che lo porta rapidamente a essere un innovatore e una vera e propria icona culturale. David Bowie is not David Jones, si legge su un muro.

In un percorso espositivo che si sviluppa tra costumi di scena, fotografie, strumenti, video, l’intento dei curatori è di evidenziare come Bowie prenda ispirazione da quanto si muove sulla scena musicale, artistica, culturale, e rielaborando questi elementi riesca a sua volta a influenzare in misura notevole l’ambiente circostante. Se i riferimenti iniziali sono ai mod e in generale alla cultura giovanile dei primi anni ‘60, presto arrivano a comprendere, in un gioco di rimandi e contaminazioni, il teatro kabuki, i musical del West End, il surrealismo, l’espressionismo tedesco, Brecht.

Ecco quindi il complesso progetto del tour Diamond Dogs del 1974, con le sue elaborate coreografie e una scenografia ispirata a Metropolis di Fritz Lang e a 1984 di George Orwell: uno spettacolo che segna un momento importante nelle arti performative per l’interazione tra musica rock e teatro. E poi ci sono i costumi, fantastici: come quelli per il tour di Ziggy Stardust (1972), creati da Freddie Burretti, e per quello di Aladdin Sane (1973), di Kansai Yamamoto, o il cappotto con la Union Jack, la bandiera britannica, disegnato insieme ad Alexander McQueen per la copertina di Earthling (1997).

I campi da esplorare sono molteplici, come innumerevoli sono le trasformazioni di Bowie anche tramite personaggi-alter ego come Ziggy Stardust e The Thin White Duke attorno ai quali crea album e tour. David Bowie is someone else, veniamo informati, e poi: David Bowie is crossing the border.

In mostra anche oggetti più personali, come testi di canzoni, disegni, appunti e storyboard per la preparazione di album e concerti. Non mancano gli spazi dedicati al David Bowie performer all’avanguardia, sul palco, nei video e nei film cui ha preso parte, da Ziggy Stardust and the Spiders from Mars: the Motion Picture (1973) a The Man Who Fell to Earth (1976), da Labyrinth (1986), a Basquiat (1996) in cui fa Andy Warhol.

David Bowie is è uno show multimediale e al tempo stesso una riflessione su una carriera complessa e mai lineare. Soprattutto, non è una celebrazione del passato ma l’analisi di una creatività che guarda al futuro. David Bowie è una presenza multiforme sulla scena musicale, che fa parte dell’immaginario collettivo, capace di sfidare le regole e sorprendente nella sua assoluta libertà, dal Glam Rock degli anni ’70 a oggi. Infatti, dopo un simile percorso artistico e dieci anni di silenzio, di recente c’è stato un suo ritorno discografico con l’album The Next Day.

Sponsor della mostra è Gucci, che rende omaggio all’importante contributo di Bowie alla cultura contemporanea, si tratti di musica, arte, moda, o dell’impatto sulle convenzioni sociali. In chiusura, il 13 agosto il V&A presenta David Bowie is happening now, un evento cinematografico in contemporanea con 200 sale in Gran Bretagna: gran finale di un’esposizione che dopo Londra partirà per un tour internazionale, la cui prima tappa sarà in Canada, a Toronto. A seguire San Paolo, Chicago, Parigi.

Il cursore diretto sulle immagini visualizzerà le didascalie; cliccare sulle stesse per ingrandire.

Info mostra

  • David Bowie is
  • Victoria and Albert Museum, Londra
  • A cura di Victoria Broackes e Geoffrey Marsh
  • Fino all’11 agosto 2013; evento speciale il 13 agosto, nelle sale della Gran Bretagna
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Laureata in Lettere con indirizzo Storia dell’arte, a Milano, ha frequentato a Roma un corso di perfezionamento in Economia e valorizzazione delle istituzioni culturali e corsi di formazione specifici. Si è occupata di allestimento di mostre e attività di ricerca. Collabora con istituzioni pubbliche e private nel campo delle arti visive e dello spettacolo.

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