Storia generale del nudo di Flaminio Gualdoni. Presentazione a Viterbo e oltre

Martedì 26 novembre alle ore 18.00, Flaminio Gualdoni sarà ospite della Biblioteca Consorziale Anselmo Anselmi di Viterbo per parlare del suo nuovo libro Storia generale del nudo (ed. Skira, 2012) presentato dall’autore e da Barbara Martusciello e Pietro Boschi.

L’argomento del volume procede con un taglio approfondito e scientifico ma allo stesso tempo con una volontà divulgativa – perché qui siamo fautori di un taglio che può e dovrebbe poter non escludere l’altro -, è soggetto centrale nelle Arti visive da sempre; esso è motivo di ampie conversazioni accademiche, materia di studio universitario e, insomma, è uno di quei temi imprescindibili nell’ambito della Storia dell’Arte e che non cessa di essere dibattuto e, soprattutto, declinato e arricchito dagli stessi artisti più contemporanei.

Dalla preistoria passando per i miti greci e romani, forse sin troppo dettagliati, ci si avvicina alle varie Veneri: di Milo, del Botticelli, che ce la consegna appena nata e fulgidamente sensuale… Gualdoni ci ricorda la differenza sostanziale tra Afrodite celeste e Afrodite più popolare, tra nudità apparentemente uguali ma che speculari non sono. Via via, nel libro si incrociano nudi celeberrimi: del Masolino e di Masaccio, per esempio, che marcano il passaggio tra nudità naturale, inconsapevole perché virginale, a nudità consapevole, sessualmente corrotta, quindi peccaminosa (colta la prima mela…); e poi del David di Michelangelo, delle varie Crocefissioni, di molte Pietà e di Compianti del Cristo morto…

La  riflessione dovrebbe portare, quasi in automatico, a pensare il Nudo anche contenitore/attivatore di pensieri sull’identità e sul genere ed anche politiche. Il Nudo è e resta, insomma, un passaggio obbligato della speculazione in ogni settore, non solo visivo.

A circa un anno dalla sua uscita, non a caso, il saggio di Gualdoni è attualissimo e resta un’interessante novità nel panorama editoriale dell’arte. Lungi dall’essere realmente esaustivo – seppure il titolo lo suggerisca – il libro racconta molto bene non solo la millenaria storia del nudo come genere artistico; ad essere trattata in modo agile e accattivante è infatti la più ampia – “generale”, appunto –  storia delle concezioni artistiche di cui il corpo nudo scolpito, dipinto, fotografato non è che la più persuasiva delle espressioni.

Ad ogni epoca la sua teoria e la sua pratica artistica, e ad ogni teoria e ad ogni pratica una o più nudità a corrisponderle, sempre nella esaltante e tangibile pregnanza dell’immagine estetica.
Come chiarisce lo stesso Gualdoni:

“All’origine il corpo non è nudo, semplicemente è.
La nudità è un fatto di consapevolezza, di coscienza. È uno stato dell’animo e dello sguardo.”

Citando dal libro, infatti:

“Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture (…) Poi il Signore Dio fece all’uomo e a sua moglie tuniche di pelli e li vestì” (Genesi).

La nudità appare, pertanto, come una rivelazione. E’ chi guarda a distinguere il simile, a comprendere l’identità tra sé e l’altro, e riconoscendolo lo vede nudo.

“Lo sguardo, così, produce la nudità così come costruisce il pubblico (Pascal Lainé).

Da questo momento, dunque, tale nudità, insiste Gualdoni, si carica di:

“una sorta di duplicità insanabile: da un lato è pienezza sensoriale e mentale, dall’altro si avverte non come uno stato ma come una mancanza, una figura della perdita. Contemporaneamente, la nudità attrae proprio per il meccanismo dello specchiamento delle identità, il fattore primo della bellezza.”

Poi, non è cosa nota che l’arte, quando è veramente tale, possa essere nuda veritas?

Il cursore diretto sulle immagini visualizzerà le didascalie; cliccare sulle stesse per ingrandire.

Info

  • Presentazione del volume Storia generale del nudo (di Flaminio Gualdoni, edit. Skira, milano, 2012)
  • Martedì 26 novembre alle ore 18.00
  • Biblioteca Consorziale Anselmo Anselmi
  • Viale Trento 18e (secondo piano), Viterbo
  • Intervengono: l’autore, Flaminio Gualdoni, Barbara Martusciello e Pietro Boschi
  • Ingresso libero
  • La presentazione rientra nel programma del Salotto delle Sei,
    rassegna di presentazioni editoriali ideata da Pasquale Bottone

 

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Luca Barberini Boffi, ex imprenditore nel mondo della carta stampata.
Esperto di comunicazione e di arti visive, vive tra Milano, Roma e Strasburgo, dove risiede. Organizza convegni internazionali su Beni Culturali e collezionismo, scrive su testate di settore. Viaggia molto all’estero per lavoro e per passione. Collabora saltuariamente come consulente artistico nel Maine, U.S.A.

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