… Servo per due, l’antidoto alla crisi a ritmo di swing

Pierfrancesco Favino
Pierfrancesco Favino
Pierfrancesco Favino
Pierfrancesco Favino

Uno sciame di risate travolge il composto pubblico all’inaugurazione della stagione di prosa del Teatro Comunale di Vicenza: non si poteva scegliere un inizio più frizzante, con un protagonista assoluto del cinema italiano vestito eccezionalmente di una straordinaria verve comica. Servo per due non catapulta soltanto Pierfrancesco Favino dal set al palcoscenico, ma è anche il suo esordio alla regia teatrale con il Gruppo Danny Rose, associazione culturale nata a Roma per volontà di 40 artisti, molti dei quali volti noti del piccolo e grande schermo: Paolo Sassanelli – che firma la regia insieme a Favino – Ugo Dighero, Pietro Ragusa, solo per citarne alcuni. E’ già dichiarato nel manifesto programmatico dell’associazione l’intento di avvicinare il teatro alla gente, cercando di coniugare qualità e leggerezza, di coinvolgere la platea muovendosi sul fronte popolare della partecipazione da contrapporre all’idea di un teatro “di pochi per pochi”.

Servo per due parte dalla tradizione goldoniana rivisitata dal commediografo inglese Richard Bean in One Man, Two Guvnors e riadattata dalla Compagnia Danny Rose per ambientare la vicenda nell’Italia degli anni Trenta: sullo sfondo di una Rimini appena delineata svetta e guizza il Pippo-Arlecchino di Favino, sempre in preda ai morsi della fame tra equivoci e travestimenti perfettamente inseriti nei meccanismi tipici della Commedia dell’arte, strizzando l’occhio all’italianità contemporanea e alle maschere pubbliche e private rimaste immutate nei decenni. Il ciclonico servitore rapisce lungamente la scena rivelando nel suo interprete una versatilità di toni grotteschi (rimasta quasi inesplorata nelle prove cinematografiche), ma senza adombrare la bravura dei comprimari – Ugo Dighero, Anna Ferzetti e Luciano Scarpa tra tutti – che sostengono senza sbavature un ritmo serrato punteggiato da siparietti di musica dal vivo.

A far rivivere la storia della musica leggera italiana è il validissimo gruppo di quattro elementi Musica da ripostiglio, trascinante e talentuoso nell’esecuzione dal proscenio. Ma lo spettacolo sfugge dai confini della ribalta, oltrepassa irriverente il limite della finzione per raggiungere il pubblico immerso nel buio, coinvolto e trasportato dentro la scena tanto da non riuscire più a riconoscere il vero dal simulato, in una drammaturgia aperta e partecipata tutta da gustare fino agli applausi finali.

Una scelta scaccia crisi quella degli indipendenti (ovvero autoprodotti) Danny Rose, nel doppio significato di messa in scena capace di regalare, con la sua immediata freschezza, una serata di evasione pura – senza scadere nella demenzialità di certo teatro surrogato del varietà televisivo – e insieme di successo al botteghino, perché la crisi è anche quella dei precari dello spettacolo, quelli che hanno studiato e che magari sono pure diventati bravi credendo in un mestiere affascinante ma per i più molto poco redditizio. E se per esorcizzare questi tempi un po’ bui bisogna incontrare i gusti del pubblico a metà strada, lo si faccia così, con il buon canto, il ballo e l’energia contagiosa di chi vuol portare la cultura alla portata di tutti.

Servo per due – Tratto da “Il servitore di due padroni” di Carlo Goldoni.

  • Tradotto e adattato da Pierfrancesco Favino – Paolo Sassanelli – Marit Nissen – Simonetta Solder con il Gruppo Danny Rose.
  • Regia: Pierfrancesco Favino e Paolo Sassanelli.
  • Con Bruno Armando, Anna Ferzetti, Giampiero Judica, Diego Ribon, Eleonora Russo, Luciano Scarpa, Pierfrancesco Favino, Fabrizia Sacchi, Gianluca Bazzoli, Pietro Ragusa, Roberto Zibetti, Ugo Dighero, Marit Nissen.
  • Musiche: Luca Pirozzi (chitarra, voce e banjo); Luca Giacomelli (chitarra e voce); Raffaele Toninelli (contrabbasso e voce); Emanuele Pellegrini (batteria, percussioni e voce).
  • Scene: Luigi Ferrigno.
  • Costumi: Alessandro Lai.
  • Luci: Cesare Accetta.
  • Coreografie: Fabrizio Angelini.
  • Canto: Gabriele Foschi.
  • Elaborazioni musicali: Musica da Ripostiglio.
+ ARTICOLI

La Sicilia non solo terra d'origine ma luogo dell'anima, culla del teatro e fonte di ispirazione dove nasce l'amore per la scrittura. Dopo una laurea in Comunicazione e una specializzazione in Discipline dello spettacolo, scelgo di diventare giornalista e continuare ad appassionarmi alla realtà e ai suoi riflessi teatrali e cinematografici.

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e statistici. Cliccando su "Accetta" autorizzi tutti i cookie. Cliccando su "Rifiuta" o sulla X rifiuterai tutti i cookie eccetto quelli necessari per il corretto funzionamento del sito. Cliccando su "Personalizza" è possibile selezionare quali cookie attivare.