Auguri per un anno sorprendente e felice

sinapsiIl 2013 è passato come un freccia, segnando un solco netto nel quale sono finiti i progetti non realizzati, i disastri annunciati, le innovazioni mai concretizzate, le vecchie e nuove povertà, le belle persone dell’arte, della musica, del cinema, della letteratura e della politica che ci hanno lasciati.

Un anno sta andando via lasciandoci sempre più la certezza che ci sono infinite cose da rivalutare, da riscoprire, da ricominciare, da affermare, da dimostrare. Ad esempio che si può vivere di impegno e di fantasia, di lotta e di ingegno, di solidarietà e di diritti; che si può fare a meno di tutti i significati distorti dagli stereotipi e dai luoghi comuni, che è possibile guardare con occhi liberi, pensare e magari anche agire secondo innumerevoli punti di vista.

art a part of cult(ure) saluta l’anno che è stato un  gigantesco specchio, capace di riflettere la vita dal grande al piccolo e viceversa, eppure ancora incapace di farci riflettere; saluta l’anno in cui  i patrimoni dell’umanità si disintegrano cadendo a pezzi, l’editoria si suicida inseguendo il mercato, le multinazionali “che mettono il consumatore in primo piano” sfruttano i lavoratori in maniera disumana; saluta l’anno in cui i teatri si estinguono per mancanza di fondi (e di una politica culturale), le donne continuano ad essere uccise, i papi si dimettono e le leggi si fanno sempre più punitive, violente, concentrate sull’emergenza e cieche verso il futuro.

Ma anche l’anno in cui, nonostante tutto, si è cominciato a chiedere, a parlare, a costruire di nuovo; in cui ci sono stati segnali, scintille, nuove pietre angolari, semi, progetti, contenitori (tanti) e perfino contenuti! Nell’arte, come nella piccola editoria, nella condivisione delle idee, dei materiali e degli spazi, nei progetti per rendere la cultura un servizio, nel riuso dei grandi spazi abbandonati, nelle narrazioni e nelle nuove forme di critica che sovvertono il concetto accademico.
Ed anche se raramente si è trattato di iniziative istituzionali, ma quasi sempre di idee piccole e molto private, questo è un segnale che ci piace molto, che stiamo seguendo e facendo nostro nello spirito che ci contraddistingue: attento, positivo, combattivo, sincero, sperimentatore, energetico, profondo e felice.

Perchè la cultura è l’unico strumento che potrà traghettarci in tempi migliori, l’unica realtà che può ancora generare denaro, bellezza e possibilità. Perchè siamo stufi di vedercela sottratta con molteplici e improbabili scuse che celano solo una verità: la paura del potere rivoluzionario della conoscenza, dell’inventiva e dell’immaginazione.

Questo 2014 che naviga all’orizzonte dovrà essere un anno sorprendente e felice, un anno in cui ognuno di noi potrà tracciare nuovi percorsi cercando di uscire fuori dai meccanismi abitudinari.

Qualunque sia la nostra vita, qualsiasi siano i nostri anni o i nostri mezzi e ovunque queste strade portino: dalla lettura all’orto sul balcone, dalle piccole mostre ai momenti aggregativi negli spazi occupati, dalle grandi feste ai pensieri privati, dalla creatività all’ozio, dalla preghiera alle barricate.

Auguri, dunque, perchè tutto questo diventi realtà per ciascuno di voi e per il mondo intero e grazie, grazie a tutti di esserci, di leggerci, di interagire con noi, di farci crescere e di offrirci ogni giorno la motivazione per non smettere mai di sorprenderci.

Insieme.

Che il 2014 ci porti lontano, proprio dove desideriamo arrivare.

isabella moronibarbara martusciellogiampaola marongiu
Isabella    Barbara    Giampaola

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