Marco Bellocchio: A retrospective al MoMa di New York

Nel nome del padre, 1971

Il MoMA di New York (http://www.moma.org/) dedica una retrospettiva all’opera del regista italiano Marco Bellocchio. Fino al 7 maggio (dal 16 aprile) presso i Roy and Niuta Titus Theaters i nostri cugini d’oltremanica potranno fare un ripasso generale di Storia del cinema italiano (http://www.moma.org/visit/calendar/films/1468).

Annunciata come uno degli appuntamenti più attesi di primavera, la panoramica consentirà al pubblico e alla critica di oltreoceano di fare il punto, di cogliere tutta l’attualità della produzione di un autore che è stato oggetto di culto con il clamoroso film d’esordio I pugni in tasca, ma anche (in Italia, almeno) con La Cina è vicina, opera che sgorga dalla passione maoista di Bellocchio, che in quegli anni militava nell’Unione Comunisti Italiani (fonte: Wikipedia_ http://it.wikipedia.org/wiki/Marco_Bellocchio). A quanto pare qualcosa è cambiato. Opere, quelle di Bellocchio, insieme radicali e spettacolari. Forse grazie anche agli studi che il regista ha fatto a Londra e all’incontro con Andrea Camilleri, scrittore che oggi, con il suo Montalbano, negli Stati Uniti ha tantissimi fans.

Tra i film presenti a New York, vanno segnalati Enrico IV (1984), Vacanze in Val Trebbia (1980) e Gli occhi, la bocca (1982), non fosse altro perchè per l’occasione vengono presentati, in anteprima mondiale, in versione restaurata. L’evento è stato possibile grazie anche alla RIPLEY’S FILM, uno dei partner dell’iniziativa, assieme a Luce-Cinecittà e Rai Cinema.

Il restauro delle immagini è stato realizzato a Roma, a partire dai negativi originali in 16mm e 35mm, presso i laboratori Rbc e Fotocinema, grazie all’impiego di tecnologie analogiche e digitali a 2K.

Il sonoro dei film, in particolare, è stato masterizzato a partire dalle colonne magnetiche originali e restaurato da Fabio Venturi.

Il restauro del cinema garantisce una nuova fruibilità di opere costituzionalmente fragili, come diceva Pier Paolo Pasolini in Alle Nuove Generazioni (cfr. Filmcritica n. 467/477). L’augurio è che molti altri film vengano tolti dal cassetto. Per le nuove generazioni.

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Regista, sceneggiatrice e giornalista professionista. Ha svolto il praticantato a Paese Sera, è stata nella redazione di Filmcritica, ha pubblicato anche su Il Manifesto, La Repubblica, Liberazione, Avvenimenti, Cinema D'oggi, Filmcronache, Visto, Ocula, Cinebazar, Plot di Affabula Readings. Consulente dell'Enciclopedia del Cinema Treccani per la Corea, ha pubblicato vari libri tra cui "Spike Lee" (Il Castoro), "Tecnocin@" (Costa & Nolan), "La chiave del cinema DUE. Tecniche segrete per realizzare un film di valore" (Universitalia), “Tutta un’altra storia. La scrittura creativa in pugno” (Universitalia), “10 Mondi-Storie” (Universitalia). Con "La Donna Luna in Azzurro" ha vinto il Gabbiano d’argento al Festival Anteprima per il cinema indipendente italiano di Bellaria (1986) e una Menzione Speciale al Salso Film&TV Festival (1987). Ha rappresentato l’Italia alla B’Biennale di Salonicco (1987). Finalista al Premio Solinas (2000) con il racconto “Latte Dolce”, nel 2003 fa parte del Consiglio Editoriale del Premio. Nel 2004 la sceneggiatura “THE DORA (a true story)” è selezionata da SOURCE 2, Script Development Workshop. Con “Love Conquers Mountains” è tra gli autori del concept film “Walls and Borders”. Docente di Metodi e tecniche della produzione video 3 all'Università di Firenze. Titolare di Regia presso l'Accademia di Belle Arti di Roma. Dal 2009, è anche Referente del Triennio in Teorie e Tecniche dell'Audiovisivo.

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