MAAM BanlieusArt. L’arte incontra i movimenti e si fa collettore per una possibile rinascita

“Percorrendo strade diverse dentro questa fabbrica fino al 2009 dismessa e priva di vita, nuove energie hanno prodotto un singolare incrocio. Complesso ma non innaturale, dove le lotte per il diritto all’abitare e i movimenti liberano spazi, inventano complicità e realizzano desideri anche attraverso le incursioni di artisti intrigati dalla libertà che si respira dentro questa città meticcia.

Una dimensione composta da fatica e impegno, da intuizioni e colpi di testa, da esperienza e incoscienza. Ecco perchè lo scontro/incontro tra l’arte e i movimenti è ancora attuale, soprattutto dentro un conflitto irriducibile contro la rendita, il consumo di suolo e la mercificazione della vita. Chi crede che uno spazio vuoto abbia un valore di per sé, che un tratto di colore sia un segno significativo anche senza avere un prezzo, che la fuga non sia un atto di resa ma una rottura definitiva con un modello di sviluppo basato sul profitto, chi trasforma se stesso per cambiare verso al sistema, chi ha il coraggio di giocare con le parole come con la vita, chi sa danzare sui muri e per le strade, guarda necessariamente lo stesso orizzonte e lotta per raggiungerlo.

Il presente di crisi dove i movimenti e l’arte si muovono restringe l’orizzonte e ci costringe ad incontrarci dentro una condizione difficile. Le periferie sono miscele esplosive e piene di energie carsiche, non si sa dove, come e se erutteranno. Il loro rapporto con l’arte è un sentimento contorto tra curiosità e inutilità, ma quando diventa chiaro che un’opera d’arte somiglia ad una barricata l’interesse aumenta e lo sguardo cambia, le complicità si svelano, le distanze diminuiscono.

Ma la convivenza non può essere pacifica e quindi l’azione dell’artista subisce un’attenzione determinante anche più aspra delle critiche più velenose. Qui la cosa diventa interessante e i movimenti e l’arte si misurano davvero, dentro spazi liberati e non omologati, dentro processi di valorizzazione non speculativi.

Le pratiche di riappropriazione concedono opportunità importanti dove declinare il diritto alla città senza compromessi di sorta ed è qui che questa proposta di confronto ha ragione di esistere, così come appare clandestinamente su tanti muri e dentro le metropoli.

La nave dei folli è in movimento dentro le periferie, torniamo a bordo.”

Così lasciano una loro intensa traccia “quelli” dei Blocchi Precari Metropolitani, che hanno scritto per l’occasione questo intervento. E, appunto, l’occasione è l’incontro al MAAM, questo insolito, nobudget, vitalissimo, metropolitano Museo dell’Altro e dell’Altrove (città di Metropoliz): insediato in una ex fabbrica abbandonata (sulla via Prenestina, al civico 913) e occupata da cittadini e arti visive.  Un progetto faticoso ma che sta dimostrando come la “crisi” talvolta possa essere, se non una opportunità, un motore per riconsiderare pratiche abitative e creative e riformulare possibilità sinergiche ma anche culturali. Un museo a cielo aperto ed anche al chiuso che vive senza avere una Fondazione alle spalle, danaro istituzionale, archi-star e star-direttori e che sta rianimando e ingentilendo un’area urbana periferica e orribilmente dequalificata nota ai più solo per la presenza di un grande, pubblicizzato negozio di articoli sportivi e che, invece, ora è riconosciuta per i suoi graffiti (belli, sensati), per installazioni, allestimenti, sculture, quadri (pochi, e giustamente:  il luogo si presta meno ad esposizioni standard) e Site Specific che si sommano in un crescendo continuo come crescono le attività e gli incontri.

Con BANLIEUSART (L’ARTE INCONTRA I MOVIMENTI), venerdi’ 16 maggio si terrà un interessante resoconto e incontro sulla situazione della cultura e sociale in una Capitale che sempre più appare come abbandonata al degrado e a una mancanza di tutto (lavoro, case, spazi, musei…) a cui spesso rispondono propositivamente gli artisti e i cittadini organizzati in comitati e collettivi.

L’evento – rigorosamente e coerentemente realizzato in collaborazione con gli abitanti di Metropoliz e i Blocchi Precari Metropolitani (bpm) – prevede un ricco programma che Giorgio de Finis. Deus ex machina di questo piccolo miracolo a Roma, ci racconta così:

Alle ore 10.30 ci sarà

  • l’inaugurazione dell’opera di Davide Dormino “Editto” e della Sala dello Scompiglio, o Sala delle Bandiere (a cura di Pablo Echaurren, Cristiana Pacchiarotti, Paolo Assenza.
  • con i contributi artistici di: Giovanni Albanese, Paolo Assenza, Renzo Bellanca, Simone Bertugno, Tania Campisi, Annabella Cuomo, Paolo Dore, Arash Iran Doust, Pablo Echaurren, Ovidiu Leuce, Anahi Angela Mariotti, Maria Carmela Milano, Leila Mirzakhani, Cristiana Pacchiarotti, Stefania Perna, Navid Azimi Sajadi, Germano Serafini, Daniele Villa)

Circa un’ora dopo (ore 11.00)
l’inizio dei lavori di L’arte incontra i movimenti, con introduzione di Giorgio de Finis e Paolo Di Vetta e con moderatori Mattia Pellegrini e Davide Ricco.
gli interventi di:

  • CAROLYN CHRISTOV-BAKARGIEV
  • PABLO ECHAURREN
  • MAURO FOLCI
  • ALFREDO PIRRI
  • FRANCO PIPERNO
  • GIUSEPPE STAMPONE
  • NICOLAS MARTINO
  • LORENZO CANOVA
  • FRANCESCO SYLOS LABINI
  • NICOLA VALENTINO
  • FRANCESCO CARERI
  • ANDREA FACCHI

e tutti quanti desiderino intervenire al dibattito.

Al termine dell’incontro presentazione del progetto NOT (ONLY) HERE. Opera di Mauro Cuppone nell’era della riproducibilità tecnica (progetto pure a cura di Giorgio de Finis).
Vedi: https://www.facebook.com/pages/NOT-HERE/612080075549489?ref=ts&fref=ts
Parallelamente, e a seguire, c sarà una  visita guidata per le scuole alla collezione del MAAM.
A cura di Carlo Gori.
Alle ore 14.00 è prevista una Colazione meticcia.

Nel pomeriggio si riprende: dalle ore 16.00 alle 20.00

ore 17.00

  • Visita guidata alla collezione del MAAM A cura di Carlo Gori.

ore 17.30

  • Presentazione dei nuovi interventi site specific realizzati al MAAM.
  • Opere di: KOBRA, GIOVANNI ALBANESE, MAURO MAUGLIANI, MARCELLO MAUGERI, PAOLO BIELLI, MICHELE WELKE, GIANFRANCO SCRIBONI, FRANCESCHELLI, ANDRECO.
  • Work in progress: DANILO BUCCHI, NICOLA ALESSANDRINI (a cura di Giorgio de Finis).

ore 18.00

  • Presentazione del nuovo numero di FART i fogli della Fabbrica dell’ARTe.
  • Contributi di Gian Maria Tosatti, Dora Garcia, Nicolas Martino, Andrea Lanini, Alessandro Bulgini, Giorgio de Finis e Mauro Cuppone.

ore 19-00

  • Performance di Mauro Folci

ore 20.00

  • Cena meticcia + degustazione di assenzio.

ore 23.00

  • Concerto THEE ELEPHANT

ore 24.00

  • dj set.

Ovviamente, tutto free-entry, aperto alle persone, ai cittadini, a chiunque voglia partecipare o anche solo curiosare

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Paolo Di Pasquale si forma studiando prima Architettura poi Disegno Industriale a Roma, specializzandosi in Lighting design. Nel 2004 è co-fondatore dello STUDIOILLUMINA, dove si occupa principalmente di Architectural Lighting Design e Luce per la Comunicazione: lo Studio progetta e realizza allestimenti espositivi e museali, ideazione della luce, corpi illuminanti, scenografia notturna - nel settore della riqualificazione urbana e in progettazione di arredi (porti turistici, parchi, giardini, piazze etc.)-, piani della luce per alcuni Comuni italiani e spettacoli di luce. Nel 2007 fonda lo Studio BLACKSHEEP per la progettazione di architettura di interni e di supporto alla pianificazione di eventi, meeting e fiere. E' interessato alla divulgazione della cultura della luce e del progetto attraverso corsi, workshop, convegni e articoli. Ha insegnato allo IED e in strutture istituzionali. E’ docente di Illuminotecnica presso l’Istituto Quasar - Design University Roma di nel corso di Habitat Design e in quello di Architettura dei Giardini. E' Redattore di art a part of cult(ure) per cui segue la sezione Architettura, Design e Grafica con incursioni nell'Arte contemporanea. Dal 2011 aderisce a FEED Trasforma Roma, collettivo di architetti romani che si interroga sul valore contemporaneo dello spazio pubblico esistente, suggerendone una nuova lettura e uso con incursioni e azioni dimostrative sul territorio metropolitano.

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