Marcello Morandini, Less is more. Il bianco e nero

Copyright photo by Franz Gustincich - www.franzgustincich.it

Opere in bianco e nero perché il bianco e nero riduce l’immagine alla sua essenza, non si presta ad ulteriori interpretazioni. Il significante che si avvicina sempre di più al significato. Questo è l’entusiasmo che provo quando stampo una fotografia in bianco e nero, ed è anche il motivo della mia profonda ammirazione per Marcello Morandini (Mantova, 1940; è architetto, scultore e designer italiano), che nella sua precisione matematica tende alla semplificazione proprio per l’uso esclusivo della bitonalità estrema. Solo bianco e solo nero, come un alter ego di Mario Giacomelli, ma dalle geometrie regolari e perfette. Il piacere di passeggiare tra le sue opere, come in un giardino, dura solo un’altra settimana. Alla GNAM , Roma, fino al 28 settembre 2014.

Nell’ambito delle ricerche neo-costruttiviste italiane, Marcello Morandini è uno degli esponenti più rigorosi. Nato a Mantova nel 1940, sviluppa i suoi primi interessi nel campo del disegno industriale e perfeziona la propria formazione di designer all’Accademia di Brera a Milano. La sua ricerca è volta prima allo sviluppo creativo della geometria piana e in un secondo momento, attraverso la geometria piana, si pone come obbiettivo la conquista della terza dimensione. Le forme geometriche, sottoposte a proiezioni, torsioni e pressioni, si trasformano di volta in volta in solidi.
Fin dall’inizio, Morandini sceglie di non scendere a compromessi con il colore e imposta la sua ricerca esclusivamente sul rapporto dei colori base della grafica: il bianco e il nero, scelta mai abbandonata nei cinquant’anni della sua attività. I materiali costitutivi delle opere, invece, che all’inizio sono essenzialmente legni verniciati, cedono al fascino delle nuove materie industriali, come plastiche, plexiglas e laminati, che garantiscono resistenza e durata ai messaggi estetici che l’artista consegna alle proprie opere. Il principio dello sviluppo del disegno piano in volume rende manifesto il carattere dinamico che Morandini conferisce alle sue opere e che, dagli anni settanta in poi, lo porta a concepire anche progetti architettonici e ambientali.
La mostra della Galleria Nazionale d’Arte Moderna presenta l’intero percorso artistico progettuale di Marcello Morandini, dalle opere realizzate negli anni sessanta, come sperimentazioni del campo geometrico d’azione, a quelle più recenti, dialoganti con la dimensione architettonico-spaziale o con quella estetico – funzionale del design oggettuale.

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Franz Gustincich è fotografo e giornalista, ha insegnato reportage per sette anni presso l'Università Sapienza di Roma; ha pubblicato sei libri fotografici. Vorrebbe trasferire tutto il suo archivio in pellicola su supporti digitali, senza però pagare una tassa a quei musicisti che di solito non pagano i fotografi.

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