Festival della letteratura di viaggio #2. In viaggio con Dante. Una rilettura digitale che parla di Italia

In viaggio con Dante
In viaggio con Dante
In viaggio con Dante

Da giovedì 18 a mercoledì 24 settembre nel circolo delle Biblioteche di Roma, soprattutto in quelle delle periferie dal Quarticciolo alla Borghesiana, si è svolta una maratona dantesca con proiezioni di alcuni dei cento film di 12 minuti, uno per ogni canto della Divina Commedia, a cura di Lamberto Lambertini e Paolo Peluffo e prodotti dalla Società Dante Alighieri, con il sostegno di ARCUS e del Ministero degli Affari Esteri.

Il ciclo di proiezioni degli audiovisivi tratti dai film Maratona infernale (Inferno) e Montagna Infinita (Purgatorio) era parte degli eventi del Festival della Letteratura di Viaggio.

Una rilettura in chiave contemporanea, dopo le tante letture tradizionali (a commento scritto, riduzione teatrale, sceneggiato televisivo e letture accademiche o popolari) fatta con il mezzo tecnico più avanzato e visivo: la digitalizzazione, sistema che dovrebbe aprire una nuova e più moderna via per la diffusione dell’italiano in tutto il mondo utilizzando i canali delle nostre ambasciate e centri culturali.

Nel vedere la nuova operazione di rilettura delle due cantiche, come sempre avviene nell’avvicinarsi a Dante, si rischia di perdersi nell’immensità dei suoi concetti e dei contenuti della materia di cui è fatta la Commedia. Affiorano subito le difficoltà della nostra comprensione al cospetto di tale monumento, e le immagini che ci passano davanti agli occhi sembrano finanche moltiplicarle.

Le note di presentazione del regista, ribadite nel corso dell’incontro nella sede della Dante Alighieri, provano ad offrire una soluzione argomentativa: più le immagini ci appaiono distaccate dal testo, più diventa possibile approfondire il significato delle parole entrando con una diversa rilettura nei concetti delle rime di Dante; mentre quando le immagini s’accordano con le parole del testo si viene a creare un corto circuito capace di sciogliere l’attenzione e stimolare il lato emotivo.

In realtà il progetto cinematografico In viaggio con Dante  illustrando i versi del sommo poeta, attraverso le immagini del patrimonio artistico e naturalistico dell’Italia di oggi dovrebbe avere il fine – come dice l’autore – di far riscoprire la Divina Commedia e nello stesso tempo di promuovere i luoghi più suggestivi del nostro paese.

Ogni canto si propone di offrire uno sguardo nuovo su un luogo diverso, famoso o segreto del Nord, del Centro, del Sud, delle isole. Uno sguardo sorpreso, commosso dai segni ineluttabili dello scorrere del tempo sugli uomini e sulle cose.

L’Inferno rappresenta la pena della nostra esistenza attraverso il pesante lavoro quotidiano” ha aggiunto il regista. L’artigiano di ogni attività è ancora quello dei tempi di Dante. Dalla sapienza artigianale delle mani dello scultore di Napoli, che con la creta compone il ritratto di Dante ai fonditori di bronzo delle campane di Agnone, dai laboratori carbonari delle macchie dell’appennino ai chiassosi mercati delle metropoli emergono le strofe dei canti più chiari e di quelli più oscuri.

Il regista Lambertini ha però riconosciuto che quello sull’Inferno è stato un lavoro pieno di dubbi e di ripensamenti, un discorso difficile che si è interrotto al 15° canto ed è ricominciato daccapo rielaborando nuove idee su come , dove e cosa girare, tentando di non cadere nei soliti luoghi comuni.
Più difficile ancora – ha continuato il regista Lambertini – il Purgatorio, ma la materia che più lo rappresenta è l’arte anche contemporanea che nasce dalla spiritualità.

Paolo Peluffo, studioso di Dante, stratega del progetto, ha ricordato quanto sia stata lunga la realizzazione della prima cantica (tre anni) aggiungendo che l’Inferno filmico è una rappresentazione dell’Italia com’è veramente: bella e brutta, perfetta e piena di contraddizioni. Ed ha anticipato che per il Paradiso c’è l’idea di usare quel senso del tragico che vive nella cultura italiana. Nel Rinascimento come ancora oggi gli italiani si servono di qualcosa che non c’è più, come ad esempio le rovine, ed il paesaggio del Paradiso potrebbe essere rappresentato dalle stupende rovine della nostra storia.

Nella serata In viaggio con Dante organizzata dal Festival della Letteratura di Viaggio nella sede della Società Dante Alighieri, oltre Lamberto Lambertini e Paolo Peluffo, sono intervenuti Alessandro Masi della Società Dante Alighieri, Ludovico Ortona della Arcus, Cristina Ravaglia del Ministero degli Affari Esteri, Paolo Carini delle Biblioteche di Roma, Franco Salvatori della Società Geografica Italiana, Marisol Bargiotti Aragona dei Parchi Letterari. A seguire una dotta conversazione tra lo scrittore Walter Siti ed il poeta Valentino Zeichen che ha messo in evidenza la forte drammaticità della nostra epoca con la fine dell’umanesimo e la nascita dei mondi artificiali.

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Pino Moroni ha studiato e vissuto a Roma dove ha partecipato ai fermenti culturali del secolo scorso. Laureato in Giurisprudenza e giornalista pubblicista dal 1976, negli anni ’70/80 è stato collaboratore dei giornali: “Il Messaggero”, “Il Corriere dello Sport”, “Momento Sera”, “Tuscia”, “Corriere di Viterbo”. Ha vissuto e lavorato negli Stati Uniti. Dal 1990 è stato collaboratore di varie Agenzie Stampa, tra cui “Dire”, “Vespina Edizioni”,e “Mediapress2001”. E’ collaboratore dei siti Web: “Cinebazar”, “Forumcinema” e“Centro Sperimentale di Cinematografia”.

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