Arte nei luoghi del lavoro. L’azienda Trulli Legna e Camini di Anzio

Fuoco project è un tentativo di aprire processi di rimodulazione e re-immaginazione degli spazi del lavoro attraverso l’Arte.
Il progetto, concretizzatosi da quattro anni nell’azienda Trulli Legna e Camini di Anzio (Roma), ha visto partecipare Massimo Mazzone con Ateneo libertario (2011), Massimo De Giovanni con Forestetica (2012), Thorsten Kirchhoff con Multiproprietà. Burning down the house (2013) e in questa nuova edizione 2014 Tothi Folisi che presenta Grande fuoco.

Nato a Sant’Agata di Militello nel 1979, l’artista si laurea all’Accademia di Belle Arti di Palermo nel 2004. Dal 2003 al 2013 fa parte del collettivo artistico Laboratorio Saccardi. Dal 2010 è coautore del progetto editoriale La Forma. Vive e lavora sui Monti Nebrodi.

Questo nuovo lavoro dell’artista messinese deriva da una comune appartenenza familiare dell’artista e del curatore – Marco Trulli – al mondo dei carbonai e dei boscaioli, Grande fuoco è, come indica lo stesso curatore:

“un percorso visivo che prende spunto dalle esperienze dei carbonai dei Nebrodi e che, all’interno di un deposito di legna da ardere, costruisce uno spazio rituale. Un luogo destinato alla produzione diventa la scena in cui si articolano elementi di carattere installativo, audiovisivo e pittorico che indagano sulla perdita, sulla frattura temporale che separa la nostra quotidianità dall’esperienza del bosco e della natura. Grande fuoco è un’espressione idiomatica siciliana (Focu ranni) che è sinonimo di grande perdita, disgrazia assoluta. Il paesaggio di simboli costruiti e rappresentati da Folisi è un luogo in cui matura il senso dell’abbandono e dell’impossibilità del ricordo.”

Così:

“I tre elementi costruiti dall’artista sono tracce della perdita di un’intensità di relazioni tra l’uomo e il paesaggio, di quella “lingua misteriosa che era in noi è che si è perduta” (Zanzotto). Per questo, uno spazio dedicato al commercio e alla trasformazione del legno, diventa il luogo in cui Tothi Folisi formalizza una possibile reinterpretazione del rapporto simbiotico tra l’uomo e il bosco, analizzandone la dimensione estetica, le memorie antropologiche, alla ricerca di “ciò che resta del fuoco” (Derrida).”

Concretamente, la mostra si compone di un vero e proprio percorso che al centro colloca U’Fussuni, carbonaia realizzata grazie alla collaborazione e all’esperienza di Eugenio Trulli.

“La carbonaia rappresenta il condensato degli elementi simbolici del bosco e della sua trasformazione. Di fronte alla carbonaia troviamo un grande cerchio nero ottenuto dall’artista attraverso la bruciatura parziale del legno. Il cerchio nero, elemento ricorrente nella produzione pittorica di Folisi, rappresenta una ulteriore traccia di questo percorso a ritroso sulla lavorazione del carbone e, in particolare, ricorda ciò che resta di una carbonaia, il deposito di cenere e carbone che rimaneva per diverso tempo sul terreno al termine del processo di carbonizzazione del legno.”

Il viaggio visivo si conclude con un video realizzato dall’artista sui Monti Nebrodi, alla ricerca di quei luoghi in cui i carbonai lavoravano e vivevano per mesi. Questo lavoro è caratterizzato da una serie di inquadrature fisse che raccontano di luoghi abbandonati:

“fratture derivate dal distacco dell’uomo dal territorio e dalla sua cura. Il video termina con la voce di Franco Russo, cantore dei Nebrodi, che intona Terra ca nun senti, canzone popolare siciliana.”

All’interno del container del carbone è esposta una serie di disegni:

“Sono realizzati dall’artista, piccola appendice visiva che indaga le forme del legno, del carbone e del lavoro nei boschi.”

Le foto sono di Marco Trulli, Maria Sole Benigni e Tothi Folisi

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Luca Barberini Boffi, ex imprenditore nel mondo della carta stampata.
Esperto di comunicazione e di arti visive, vive tra Milano, Roma e Strasburgo, dove risiede. Organizza convegni internazionali su Beni Culturali e collezionismo, scrive su testate di settore. Viaggia molto all’estero per lavoro e per passione. Collabora saltuariamente come consulente artistico nel Maine, U.S.A.

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