Roma e il Sistema Cultura: un volano da innescare, rilanciare e governare

Museo MAXXI Roma

“La bellezza delle città non salverà nulla o nessuno, se noi non sapremo salvare la bellezza. E con la bellezza la cultura, la storia, la memoria, l’economia. Insomma, la vita”.
Salvatore Settis, Se Venezia muore, 2014.

 A Roma la cultura è motore di sviluppo? Questa domanda nasce doverosa perché proprio a Roma da qualche anno si sono avvicendati appuntamenti strategici per il rilancio della cultura come propulsore di accrescimento economico. Si tratta di due dei tre Stati Generali della Cultura (#SGC) promossi da “Il Sole 24 Ore” [1], il più importante quotidiano economico italiano che, a partire dal Manifesto della Cultura [2], sta promuovendo tra Milano e la Capitale tavole rotonde rivolte prima di tutto ai decisori istituzionali, affinché comincino a porre al centro della politica economica la cultura, ma anche per mettere a confronto eccellenze di gestione culturale e sapienti pianificatori culturali [3]. Il 15 novembre 2012 la tavola rotonda apre al  Teatro Eliseo (Roma) su Cultura, l’emergenza dimenticata del Paese [4]. Il 19 giugno 2014 alla Sala della Conciliazione in Vaticano il tema è Valorizzare il patrimonio, ora o mai più. L’assenza del Sindaco di Roma, dell’Assessore alla Cultura e del Direttore del Museo d’Arte Contemporanea (M.A.C.R.O.) durante tutti gli SGC è sintomatica: denuncia il vuoto di politiche culturali cittadine sostanziali relative almeno agli ultimi due anni, assolutamente imprescindibili per il rilancio, la gestione e la governance del Sistema Cultura di Roma. Non sono apparsi sufficienti a rappresentarla durante gli SGC 2012-2013-2014 personaggi di spicco del panorama capitolino, come il Presidente della Fondazione Roma, la Direttrice del Museo e Galleria Borghese o il Direttore dei Musei Vaticani. Interventi importanti, ma puntuali. Al contrario, l’intervento di Piero Fassino, Sindaco di Torino, durante gli SGC 2014, ha illustrato come la trasformazione della città sabauda, la sua riconversione da industriale a culturale, è passata attraverso un’azione di governance prima di tutto territoriale, agita fra istituzioni pubbliche e private.

Se s’intende rilanciare lo sviluppo economico di una città a partire dalla cultura, impossibile prescindere da una pianificazione trasparente, concertata, trasversale, orizzontale, in una parola sistemica, che sappia determinare strategie e risultati segmentati per tutti gli attori culturali coinvolti, siano essi Istituzioni forti come le Fondazioni Bancarie che di piccole dimensioni, come le Associazioni e gli enti no-profit. A parziale giustificazione della fragilità del “caso Roma” si può menzionare che il 19 giugno 2014, data di svolgimento degli ultimi SGC 2014, era vacante sia il ruolo di Assessore alla Cultura che quello del Direttore del M.A.C.R.O. Ma è evidente che nel quadro di riferimento nazionale e internazionale, queste assenze fanno seriamente riflettere.

L’urgenza di ridisegnare la governance culturale romana è evidente a tutti coloro che con la cultura operano e che nella cultura trovano giovamento. Le esperienze di sperimentazione culturali di spicco a Roma e la cui fama supera i confini nazionali – la Fondazione Teatro Valle Bene Comune [5] e il Museo dell’Arte e dell’Altrove di Metropoliz_Città Meticcia [6] –  denunciano prepotentemente la necessità di idee curatoriali coraggiose in fatto di contemporaneo, che facciano i conti con ricucitura urbana, rigenerazione, coesione sociale, integrazione.

In realtà, se si allarga il quadro si scopre che di questi temi si occupano altri Assessorati Capitolini. Gli Assessorati alla Trasformazione Urbana e allo Sviluppo delle periferie, infrastrutture e manutenzione urbana di Roma Capitale hanno sviluppato dal loro insediamento iniziative di spicco a livello nazionale e internazionale proprio sui temi della Resilienza e Rigenerazione Urbana: il Progetto delle Periferie [7] (2013-2014) a cura di Renzo Piano Gruppo G124, positivo esempio di concertazione con gli Assessori Masini e Caudo per la pianificazione progettuale e la sua realizzazione, la nomina di Roma Città Resiliente [8] (2013-2014) da parte della Fondazione americana Rockfeller, il sapiente utilizzo di finanziamenti comunitari come Urbact II [9].

Del resto, il 29 settembre 2014, sempre al Museo delle Arti del XXI Secolo – MAXXI di Roma, anche le città candidate alla nomina di Capitale Europea per la Cultura nel 2019 testimoniano che la cultura contemporanea si confronta oggi proprio con la rigenerazione urbana.

Un punto di ri-partenza per le politiche culturali cittadine potrebbe costituire quanto ha prospettato il neo eletto (luglio 2014) Assessore alla Cultura, Promozione Artistica e Creatività di Roma Capitale, Giovanna Marinelli, il 16 ottobre 2014: la riorganizzazione dei Musei Capitolini approvata dalla Giunta in una delibera che riguarda l’organizzazione e le strutture di direzione di Roma Capitale. Il nuovo assetto nell’ambito della Sovrintendenza riguarda tre strutture museali di grande prestigio come il Museo di Roma a Palazzo Braschi (dedicato alla città e ai suoi cambiamenti sociali e urbani attraverso le testimonianze dell’arte e della fotografia), la Galleria Nazionale d’Arte Moderna (con la sua importante collezione dedicata soprattutto al Novecento e alle scuole romane) e il Museo d’Arte Contemporanea-Macro. Si delinea, pertanto, la nascita di un polo museale romano che avrà un suo unico dirigente. Nei prossimi giorni verrà pubblicato anche il bando per questa nuova figura: un bando pubblico per titoli aperto all’interno e all’esterno dell’amministrazione comunale. Come ci ricordava il Sindaco di Torino Piero Fassino agli SGC 2014, proprio l’assunzione del neo direttore del Museo Egizio di Torino (febbraio 2014), Christian Greco, è stata determinata da una selezione pubblica e in assoluta trasparenza, valutata da una Commissione Scientifica rappresentativa del mondo culturale cittadino e nazionale.

Su questa ipotetica nascita romana ha commentato l’Assessore alla Cultura di Roma Capitale:

“Questo risponde a un disegno di riorganizzazione e alla necessità di mettere in sinergia i nostri bellissimi musei dedicati al moderno e contemporaneo. (…) Il moderno e il contemporaneo sono l’altra faccia dell’identità culturale della città”.

Certo, come ha proseguito l’Assessore, c’è l’enorme ricchezza dell’antico, ma Roma è una città che deve riuscire a tenere insieme la sua storica tradizione con un impegno sul contemporaneo, stimolando attraverso questi musei, le loro mostre, le loro attività di studio e di ricerca un’immagine viva della nostra cultura al pari delle altre grandi capitali europee.

Ha dichiarato Giovanna Marinelli:

“Questa riorganizzazione contribuirà al rilancio del M.A.C.R.O., che nasce con una forte vocazione di museo civico, capace di promuovere l’arte contemporanea di questa città e l’arte che questa città vuole raccontare”.

Queste affermazioni chiare, nette e precise, accessibili dal sito del Comune di Roma Capitale [10], costituiscono oggi un impegno forte per tutta la cittadinanza, per i decisori istituzionali, per i policy makers afferenti al sistema economico nazionale, per i turisti, per gli city users, per gli operatori culturali, per gli italiani tutti. Partono da una necessità: riorganizzare la politica culturale romana in modo trasparente ed accessibile a cui partecipino tutti coloro che abbiano le competenze utili e sappiano utilizzarle. Ma ad esse devono seguire ulteriori impegni e misure che sappiano interagire con gli assetti di una futura smart city come Roma e dialogare con tutti gli stakeholder di riferimento, non solo culturali e non solo locali. Inoltre, saper conciliare la conservazione, la valorizzazione e la promozione di un patrimonio sia antico che moderno con la produzione contemporanea e l’industria creativa dovrà fare i conti con la gestione, la governance e la sostenibilità economica di politiche culturali sistemiche, integrate, partecipate; con azioni e strategie volte alla crescita e al posizionamento internazionale di Roma e dell’Italia non solo nell’economia della cultura, ma anche in quella della creatività e delle industrie culturali. Creatività e cultura sono, infatti, un binomio indissolubile, un meccanismo di successo che può posizionare il Paese in un passaggio strategico del processo internazionale di globalizzazione.

Per questo iniziative come Roma Design Lab, Young Talents + Creative Cities [11], tenutasi all’Ex – Mattatoio di Testaccio il 30 e 31 ottobre 2014 è stata per la Capitale un’occasione importante per promuovere la creatività nazionale e internazionale con approfondimenti su Architettura, Ricucitura Urbana, Periferie, Città Creative UNESCO, Cinema, Design, Industria del Gusto, Fab Lab, Coworking, anche in vista del prossimo Expo’ 2015. La piattaforma di soggetti pubblici e privati che hanno aderito a vario titolo a questa iniziativa, promossa dall’Associazione Culturale Opificio delle Arti, e il riconoscimento di Istituzioni nazionali e internazionali che hanno rilasciato i patrocini e i crediti formativi, lascia intendere che si comincia a declinare anche a Roma quello che faticosamente stenta a decollare nel nostro Paese: la metodologia del Distretto Culturale Evoluto, su cui si è basato il piano di fattibilità di Roma Design Lab. Il risultato è stato la definizione di un sistema di governace pubblico e private culture – based, per lo sviluppo economico del territorio, partecipato innanzi tutto dalla comunità locale, ma proiettato necessariamente in ambito internazionale, dove hanno trovato spazio e si sono intersecate azioni di sperimentazione, ricerca, formazione, produzione culturale, ecosostenibilità e resilienza. L’impatto a lungo termine è stato il lancio della candidatura di Roma Città Creativa UNESCO per il Cinema con la collaborazione di Luce Cinecittà, Fondazione Roma Lazio Film Commission, Roma Capitale, Fabriano Città Creativa UNESCO. Un percorso che intende valorizzare la vocazione di Roma come Città del Cinema e rilanciare un settore strategico come quello dell’industria cinematografica per lo sviluppo economico della Città.

Note

1.  www.statigeneralidellacultura.ilsole24ore.com

2.  Il Manifesto del Sole 24 Ore, pubblicato sul “Sole 24 Ore Domenica” il 19 febbraio 2012 sollecita il Governo a mettere la cultura al centro dell’azione di rilancio economico del Paese e a sviluppare la cooperazione tra i Ministeri. Vengono focalizzati 5 grandi capisaldi – Una costituente per la cultura, Strategie di lungo periodo, Cooperazione tra i ministeri, L’arte a scuola e la cultura scientifica, Merito, complementarietà pubblico-privato, sgravi ed equità fiscale – di cui si chiede al Governo un impegno concreto e strutturato. Il Direttore del quotidiano Roberto Napolitano dedica ogni Domenica La pagina dei Lettori a testimonianze significative per denunciare o rilanciare casi di degrado o eccellenze culturali italiane, nel Paese e nel mondo.  Il Direttore della Domenica Armando Massarenti apre il dossier di approfondimento periodico Cultura e Sviluppo.

3.  Si segnalano: Walter Santagata Professore Economia dei beni e attività culturali Università di Torino – Membro Consiglio Superiore per i beni culturali e paesaggistici, Pier Lugi Sacco, Economia della Cultura, Università IULM Milano e Direttore Siena 2019 e Guido Guerzoni, Dipartimento di Analisi delle Politiche e Management Pubblico Università Bocconi Milano

4.  Sintomatica la scelta della sede: il Teatro Eliseo di Roma, che proprio da qualche settimana rischia sfratto e ricollocazione gestionale e a cui sono stati messi i sigilli il 20.11.2014.

5.  www.teatrovalleoccupato.it

6.  www.museomaam.it

7.  renzopianog124.com

8.  www.comune.roma.it/wps/portal/pcr?contentId=NEW656328&jp_pagecode=newsview.wp&ahew=contentId:jp_pagecode

9.  www.comune.roma.it/wps/portal/pcr?jppagecode=d_aepfl_oss_ric_age.wp

10.  www.comune.roma.it/wps/portal/pcr?contentId=NEW738355&jp_pagecode=newsview.wp&ahew=contentId:jp_pagecode

11.  www.romadesignlab.it

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Giuliana Bottino dal 2000 opera a Roma nel settore dei beni culturali e dell’economia della cultura. Fundraiser, europrogettista e manager culturale, nel 2013 ha sviluppato il piano di fattibilità di Roma Design Lab, Young Talents + Creative Cities, di cui nel 2014 ha coordinato la fase di concertazione con i decisori istituzionali, ha costruito la partnership nazionale e internazionale e coordinato le attività di comunicazione. E’ docente di tecniche di fundraising, europrogettazione e management culturale.

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