Il faut beaucoup aimer les hommes. La passione che non lascia scampo di Marie Darrieussecq

Quanto della letteratura internazionale viene tradotta in italiano? E perchè alcuni libri, vincitori, magari di importanti premi, restano lontani dalle nostre librerie?

art a part of cult(ure) vuole provare a portare fra i suoi lettori anche alcuni libri inediti in Italia, scelti dai nostri collaboratori che li hanno letti in originale e li raccontano in italiano. È un modo per aprirsi all’Europa, per uscire dai nostri confini nazionali e incuriosirci della letteratura europea, raccontando vizi e virtù di altre lingue, di altri autori.
Potrebbe essere anche un modo di stimolare la curiosità delle Case Editrici italiane  o favorire la scoperta (o la riscoperta) dei testi, grazie alle recensioni del tutto spassionate.

Questa è la prima recensione. Il libro è Il faut beaucoup aimer les hommes di  Marie Darrieussecq, vincitore del Prix Médicis nel 2013.

darrieussecq
Il faut beaucoup aimer les hommes, cover

Due amanti si conoscono e si agganciano nel mondo più in del cinema: Hollywood. Un nero, una bianca.

Un romanzo che brucia, un tema solito ma difficile: l’amore, la diversità, l’incontro, il ritorno a se stessi che spesso comporta l’allontanamento dall’essere amato.

Marie Darrieussecq, laurea in letteratura e allieva dell’Ecole Supérieure Normale, fin dal suo primo romanzo, Troismi (1996), é provocante, eccessiva ma non sembra esserne consapevole.
Con Il faut beaucoup aimer les hommes vince nel novembre 2013 il Prix Médicis in Francia, dedicato agli scrittori esordienti, non necessariamente alla loro prima opera, ma la cui fama “non corrisponda ancora al loro talento”.

La scrittrice, in questo libro, s’accosta ad un tema infinito, ma anche infinitamente usato e utilizzato e soltanto la piena consapevolezza della sua scrittura le evita di scivolare sui luoghi comuni del pathos o del romanzo rosa.
Le sue frasi piene di energia non premeditata aprono squarci di piccole verità nelle cose della vita e le descrizioni semplici di luoghi, stati d’animo e situazioni riportano ad un osservare, senza commento, senza fronzoli superflui, quello che accade nella parte illusoria di una relazione totalizzante.
Il malinteso, l’aspettarsi qualcosa, tutto, dall’altro, fanno da sfondo psicologico all’agire e sentire della protagonista.

Marguerite Duras ha ispirato la Darrieussecq per il titolo di questo libro: «Il faut beaucoup aimer les hommes. Beaucoup, beaucoup. Beaucoup les aimer pour les aimer. Sans cela ce n’est pas possible, on ne peut pas les supporter.» Sarebbero insopportabili gli uomini, se non si provasse per loro un amore irrazionale, un amore e basta.

È la storia di Solange, originaria dei paesi baschi ed ora attrice speranzosa negli USA, che cade (elle tombe amoureuse) nel vortice della passione, restando preda ad una dilatazione del tempo scandita dalla presenza dell’altro, dalla sua assenza e dall’insopportabile attesa che inventa stratagemmi per glissare sul vuoto e sulla mancanza di significato del tempo in cui lui non c’è.
Solange ha trent’anni e frequenta Steven (Soderbergh), Matt (Damon), George (Clooney) fin quando, ad una serata in casa di quest’ultimo, conosce il bellissimo nero Kouhouesso e ne rimane folgorata.

Elle l’a vu, lui et seulement lui…, elle a pénétré dans un champ magnétique…, elle a été traversée par une onde qui la désintégrait…, ses atomes étaient pulvérisés…“.

Kouhouesso, dal nome tanto strano quanto affascinante, non ha ancora sfondato come attore e sogna di realizzare Cuore di tenebra, di Conrad, proprio in Africa. Diventano subito amanti in un susseguirsi di momenti sospesi: la prima volta in cui lei, nell’intimità, vuole guardarlo negli occhi, ma lui sfugge; la prima volta in cui lui pronuncia il nome di lei; la prima volta in cui lei, da sola nella grande camera di una villa a Malibu, pronuncia il suo nome per chiamarlo, ma lui è occupato con altro e con altri fuori, in giardino, ai bordi della piscina hollywoodiana.
Sono amanti, sì, ma lui conserva una distanza glaciale.

E  lei conosce l’umiliazione degli sms senza risposta, gli interi periodi di assenza di quest’uomo che ricompare dopo settimane dicendo che ha avuto da fare. È distratto, lui, ha la sua vita. Solange, invece, proietta tutto su di lui, che diventa la vita.
Tipicamente femminile.
Kouhouesso così statuario, così magnetico… Lei lo ama, ama guardarlo leggere, la bellezza di un nero che legge a Hollywood… impossibile non innamorarsene.
La vertigine così è cominciata, la passione si fa strada senza un possibile ritorno, senza la possibilità di vivere un amore normale.

Marie Darrieussecq
Marie Darrieussecq

Così Solange segue Kouhouesso in Camerun per la realizzazione del film tratto dalla storia di Conrad,  lungo il fiume Congo, un luogo del quale lei fino ad allora non avrebbe neanche saputo indicarne l’esatta posizione geografica; si adatta ad un nuovo mondo, il mondo di lui, il mondo dell’Africa, dell’essere africani; un mondo che le porterà paura, sorpresa, emozione, senso di profonda inadeguatezza, stupore, attrazione, totale sfinimento, gli stessi sentimenti che le porterà lui.
Lui che appare e scompare regolarmente, lui che si lascia amare ma che preferisce tornare sempre a farsi inghiottire dalla sua Africa, dalla sua gente, dai suoi codici culturali. E poi lui è impegnato con  il film, è preoccupato dal budget, dalla distribuzione, dalle difficoltà tecniche dei set creati nel cuore della foresta equatoriale, mentre Solange sembra essere lì per caso e non fa neanche parte del casting, non sa nulla della memori astorica della colonizzazione, della terribile superiorità dell’uomo bianco (la realizzazione delle ferrovie in Congo belga costò la vita a 20.000 africani). Di fronte a tutto questo, che fa parte dell’essenza di Kouhouessoi, Solange è sola,  è come un muro, un tappeto, un appoggiagomiti per l’uomo che ama. E soffre di un dolore silenzioso, sordo, presente e soffocante come l’aria della notte africana.
Lo desidera, ma non vuole disturbarlo, anzi, prova un certo pudore di fronte al suo stesso desiderio. Si arrende di fronte all’Africa che sente più forte e più grande di lei, l’Africa, la terra nera, la matrice del mondo, è possente e gigante di fronte alla Francia, ed  i suoi vestitini pastello e ai tacchetti da signorina.

Il libro è anche un confronto fra due mondi, fra due civiltà (ma chi, alla fine, è il più civilizzato? Conosciamo davvero l’Africa al di là delle brochure esotiche da agenzia viaggi?), con i soliti stereotipi sui neri (sono sempre in ritardo, hanno una concezione particolare del tempo, diversa dalla nostra, etc.) e quelli su Hollywood con le sue abitudini, con la la coca, le pasticche, l’alcool, le serate, l’apparire.
L’attrazione fra persone di razze diverse è come la febbre della giungla. La donna bianca fallirà. Niente Oscar, niente coppia con il bell’attore.

Nonostante gli sforzi, non possiamo trascinare l’altro fino a fargli corrispondere il nostro amore. Così tutto torna normale, Solange e Kouhouessoi si rivedono dopo qualche tempo, lui le sorride chiedendole semplicemente “come va?“.

Come dice la stessa Darrieussecq:

“l’amour est vivable, la passion est invivable car il n’existe pas de passion réciproque.”. La passione è una malattia, una forma patologica d’amore. È necessario che prima o poi finisca, perchè è troppo dolorosa. L’amore è accettare di annoiarsi con qualcuno. L’amore aiuta a vivere, la passione impedisce di vivere. Solange, entrata nella vertigine e crea la sua catastrofe. La passione è volere chi fugge o sfugge. Amare è amare chi è qui, con noi.

+ ARTICOLI

Simona Canzonieri siciliana, in Francia da dieci anni, 3 figli adolescenti, dopo una laurea in chimica ed un lavoro come ricercatrice in una multinazionale italiana, lavora oggi come insegnante di italiano nelle aziende della zona di Marsiglia; traduttrice free-lance, parla 4 lingue fra cui francese, inglese ed olandese; ha collaborato con la pagina letteraria del Corriere Nazionale. Amante di letteratura, yoga, trekking in montagna, Simona si interessa anche di filosofie e spiritualità orientali.

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e statistici. Cliccando su "Accetta" autorizzi tutti i cookie. Cliccando su "Rifiuta" o sulla X rifiuterai tutti i cookie eccetto quelli necessari per il corretto funzionamento del sito. Cliccando su "Personalizza" è possibile selezionare quali cookie attivare.