La misteriosa scomparsa di W. Il virtuosismo della parola alla ricerca di sè

E’ uno spettacolo che non ti aspetti La misteriosa scomparsa di W in scena al Ridotto del Teatro Comunale di Vicenza per la Rassegna Luoghi del Contemporaneo – Prosa. Ti coglie di sorpresa, quasi tramortito e impreparato se non ti è mai capitato di incrociare la tua strada di spettatore con quella di drammaturgo di Stefano Benni, creatore di un linguaggio più o meno godibile, che può annoiare o al contrario travolgere per vivacità e colore, sicuramente non lasciare indifferenti per la sua originalità.

Senza voler ripercorrere tutte le tappe del sodalizio di Benni con il Teatro dell’Archivolto di Genova e con il regista Giorgio Gallione, bisogna almeno ricordare che La misteriosa scomparsa di W nasce negli anni Novanta come monologo scritto per Angela Finocchiaro, che nella versione odierna lascia il posto a una teatralmente quasi inedita Ambra Angiolini.

Immersa in uno sfavillante e a tratti inquietante bianco al neon, la V di Ambra racconta una vita piena di stranezze sin dal primo vagito, popolata di personaggi che entrano ed escono di scena attraverso i virtuosismi narrativi e recitativi, straordinariamente in sintonia. Sostenere dal punto di vista interpretativo un intero spettacolo retto sulla forza della parola non è infatti impresa facile, in un andirivieni di toni e registri arricchiti da un ampio ventaglio di sfumature, tra i due poli opposti del tragico e del comico.

V insegue con disperata ironia il suo passato, alla ricerca di quel V doppio, di quell’altra metà di sè che non riesce più a trovare: potrebbe trattarsi del nonno Wilfredo, della crudele e indimenticata amica Wilma o dell’ultimo fidanzato Wolmer; o ancora dell’amatissimo coniglietto Walter, che da bambina drammaticamente vide sparire all’improvviso. Nessuno intorno a lei sembra essere disposto a capire che dietro un’apparente nevrosi si nasconde una fame di autenticità, una forma di resistenza ai luoghi comuni di una nazione ostaggio del qualunquismo e della superficialità, pronta a difendersi da ogni forma di pensiero critico a suon di tranquillanti.

Difficile soffermarsi su una sola immagine nell’evolversi concitato del racconto, intervallato da poche pause, con un ritmo rapidissimo, ai limiti dell’iperventilazione emotiva. Il pubblico riesce però a tenere testa tuffandosi senza remore nell’universo opalescente di V, che diventa un prolungamento della sua interprete. Ambra si rivela capace di nutrire una scrittura di qualità con la precisione dei movimenti scenici, la vocalità e l’incedere privo di esitazioni in un’ora e mezza trascorsa da sola in scena, dialogando con se stessa e con gli spettatori, che sugli applausi finali si mostrano – meritatamente – conquistati dalla sua prova d’attrice.

“La misteriosa scomparsa di W” di Stefano Benni. Regia di Giorgio Gallione; con Ambra Angiolini; scene e costumi Guido Fiorato; musiche Paolo Silvestri. Produzione Teatro dell’Archivolto.

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La Sicilia non solo terra d'origine ma luogo dell'anima, culla del teatro e fonte di ispirazione dove nasce l'amore per la scrittura. Dopo una laurea in Comunicazione e una specializzazione in Discipline dello spettacolo, scelgo di diventare giornalista e continuare ad appassionarmi alla realtà e ai suoi riflessi teatrali e cinematografici.

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