Percorso di viaggio nella pittura di Paolo Assenza. Hodoeporicon

Quando un cerchio circoscrive un paesaggio, mette in evidenza particolarità che all’occhio potrebbero sfuggire, mentre quando il paesaggio è libero, l’occhio amplia le sue attitudini in una visione globale. Il cerchio delimita e precisa, la libertà di visione realizza una sostanza illimitata. Sono queste le due forme di paesaggi pittorici in cui si materializzano le opere di Paolo Assenza nella sua personale Hodoeporicon nello spazio Interno 14 di Roma, mostra a cura di Bruno Aller.

Il termine Hodoeporicon deriva da due parole, una latina che si traduce con “percorso” e una greca che si traduce con “viaggio”. Si intende per letteratura odeoporica quella che narra di viaggi reali ed immaginari che si sono succeduti nei secoli fin dall’antichità. Il carattere epico si perde in storie fantasiose o realistiche che raccolgono le inclinazioni umane, come di umanità parlano i quadri dell’artista: nei suoi paesaggi astratti si può scorgere un’unità sottintesa: l’umanità, assente come figura, si manifesta nella sua presenza latente, ma persistente; in questa serie di opere l’artista si fonde totalmente con esse creando un ponte fra uomo e paesaggio.

Lo svolgersi dei quadri di Assenza denominati per lo più, appunto, “paesaggio”, raccontano di un percorso pittorico che si evolve come interiore e che si sviluppa attraverso il colore, la materia cromatica e la sensibilità per lo spazio. Le colature si distendono sulla superficie, si aggiungono continuamente l’una all’altra, si rimandano attraverso sinapsi pittoriche, si rivelano in velature delicate e consistenti allo stesso momento. Il gocciolamento di Assenza – il cui precedente autorevole è il dripping di Pollock –  è in questa serie intimo, aereo, sottile. Il gesto diventa padrone delle scelte dell’artista, nella libertà del movimento, lo guida in un succedersi di eventi dove il farsi totalizzante porta al risultato finale. Il continuo misurarsi con un gesto sempre nuovo lo conduce verso lidi ogni volta diversi, verso una continua sperimentazione pittorica, che avviene consequenzialmente all’indagare la materia e grazie alla quale Assenza raggiunge approdi dettati dall’istinto.

L’esperienza, in questo viaggio verso l’ignoto dell’ispirazione, si fa sempre più calzante e assume un ruolo dialettico con la propria interiorità. Il carattere monocromatico ed il carattere tonale si esprimono con delicatezza, accompagnando lo sguardo in territori estetici, in territori riflessivi, in territori perduti e sconosciuti e allo stesso tempo familiari.  

Info mostra

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Claudia Quintieri, classe ’75, è nata a Roma, dove vive e lavora. Si è laureata in Lettere indirizzo Storia dell’arte. È giornalista, scrittrice e videoartista. Collabora ed ha collaborato con riviste e giornali in qualità di giornalista specializzata in arte contemporanea. Nel 2012 è stato pubblicato il suo libro "La voglia di urlare". Ha partecipato a numerose mostre con i suoi video, in varie città. Ha collaborato con l’Associazione culturale Futuro di Ludovico Pratesi. Ha partecipato allo spettacolo teatrale Crimini del cuore.

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