Festa del Cinema 2015. Il red carpet del 20 ottobre.

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Ginevra Magiar Lucidi, fotografa, romana, classe '88. Nata e cresciuta in una famiglia a dir poco strampalata, fin da piccolissima ha coltivato la passione per il pastrocchio, il confuso, il surreale... l'arte, insomma. Di mano fortunata in disegno e pittura, fine criticona nell'espressione scritta, sorprende però le aspettative abbandonandosi nella ferocia dell'adolescenza alla lascivia del teatro. Passione corteggiata, coltivata, infine abbandonata poiché incapace di soddisfare un suo bisogno primario, il guardare ossessivamente tutto ciò che la circonda. Se è vero che nel teatro si è guardati, è nella fotografia che gli occhi diventano il vero strumento del potere. Scattare una foto è il metodo attraverso cui vista e tatto vengono fusi, permettendo a chi osserva di catturare il tempo e lo spazio, cristallizzando il momento a proprio piacimento, e tutto ciò è indubbiamente il più conturbante dei desideri, la cerchiatura del quadro (molto meglio essere infiniti che un mucchietto di linee rette). Fatto tesoro dello studio delle forme e delle luci, riacciuffa la vecchia analogica dei genitori, fa rate millenarie per comprare una reflex digitale, combatte una lotta all'ultimo sangue con la polvere per tirare fuori dalle macerie la prima polaroid di famiglia, e si iscrive così alla Scuola Romana di Fotografia. Un delirio di onnipotenza che non poteva che culminare con lo studio della filosofia (politica ed estetica, perché senza bellezza non si può davvero pensare ad un mondo migliore), la creazione di uno studio fotografico collettivo partendo da un budget di circa 3,20 euro ciascuno, e la smodata passione per il proprio lavoro, nonostante tutto.

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