Festa del Cinema 2015. Les rois du monde. Un vecchio dramma della gelosia nella Francia moderna.

Eric Cantona

C’era una volta il cinema francese. Quello che inventava storie originali che venivano riprese prima dal cinema americano ed ora anche dal cinema italiano vedi Benvenuti al Sud con Claudio Bisio remake di Benvenuti al Nord e Il nome del figlio di Francesca Archibugi remake di Una cena tra amici.

Invece alla Festa del Cinema di Roma dopo il lungo ed osannato red carpet dell’ex giocatore Eric Cantona del regista del film Laurent Laffargue del film Le rois du monde diventava necessario avere una conferma sulla bravura di questo giocatore francese prestato al Manchester United, club con il quale ha vinto tutte le coppe nazionali e internazionali. Cantona ha avuto la fortuna di girare con il grande regista inglese Kean Loach un film Il mio amico Eric nel ruolo di un giocatore immaginario che aiuta con i suoi consigli un postino ad uscire dai suoi guai, fornendo una interpretazione convincente.

Il film Le rois du monde forse perché ha voluto abbandonare il filone della commedia francese sofisticata, ironica e piena di equivoci, brillante e ricca di imprevisti, ha invece privilegiato la caparbietà di una regione atipica, dura e tradizionale come la Guascogna, per cui sembra di scoprire la oscura Sicilia della Cavalleria Rusticana o la cupa Siviglia di Carmen. O peggio si affonda senza scampo dove gli uomini si ubriacano e si picchiano e le donne sono solo oggetto da passare di mano, innamorate senza dire di no a nessuno, senza saper scegliere. Incerta la forza morale della donna, contesa tra il macellaio e l’ex detenuto che insegna con tanto impegno recitazione (Molière) ad un gruppo di giovani, che vorrebbero fare spettacolo. Una maniera più aulica per interrompere e nobilitare il fil rouge fatto solo di squallore, di violenze, di rabbia, di cattiverie gratuite, con pestaggi, pistole, droga, che sono il peperoncino di piatti insapori come quello di Le rois du Monde. Infatti il regista che sa raccontare così fuori misura le guasconate di folli ubriaconi forse dovrebbe saper raccontare anche con un miglior approfondimento la piatta vita normale di paysans, che nel film sono simili ad ombre, comparse o peggio solo nomi chiamati fuori campo. Emergono prepotenti fini a se stessi due caproni che fanno a testate per un vincitore cruento. Tutto lì. Per la recitazione di Eric Cantona non basta far la faccia cattiva come quando si arrabbiava in partita, picchiava gli spettatori e si faceva espellere per anni. Assolutamente noiosi e scontati i ricordi di Sergi Lopez ubriaco, sulla sua giovinezza quando la Francia era felice negli anni ’80.

Nel 2015 a nostro avviso non vorremmo più vedere questo tipo di film che raccontano, come avviene quotidianamente e ripetutamente in televisione, delitti passionali e di gelosia. Con pick up che trascinano cadaveri come bestie. Anche la Francia non ha più molto da proporre. A proposito il paese del film e le sue campagne che compare a tratti con immagini da cartolina illustrata si chiama Casteljaloux (Castellogeloso). Ed i protagonisti dicono sempre che se ne vogliono andare altrove. Ma questo succede ovunque.

 

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Pino Moroni ha studiato e vissuto a Roma dove ha partecipato ai fermenti culturali del secolo scorso. Laureato in Giurisprudenza e giornalista pubblicista dal 1976, negli anni ’70/80 è stato collaboratore dei giornali: “Il Messaggero”, “Il Corriere dello Sport”, “Momento Sera”, “Tuscia”, “Corriere di Viterbo”. Ha vissuto e lavorato negli Stati Uniti. Dal 1990 è stato collaboratore di varie Agenzie Stampa, tra cui “Dire”, “Vespina Edizioni”,e “Mediapress2001”. E’ collaboratore dei siti Web: “Cinebazar”, “Forumcinema” e“Centro Sperimentale di Cinematografia”.

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