Dal buio alla luce per non cedere mai.

Osservo questa Marsiglia di fine aImmaginenno dal terrazzo di casa e mi rendo conto che l’aria ha una luce diversa, messaggera dell’imminente solstizio d’inverno e delle Feste che, nei corsi e ricorsi storici ed umani di ogni anno, decoriamo al valore di punto di arrivo e ponte di lancio per nuove partenze.

Si è scritto tanto e si è detto tanto e si è discusso – strano ma vero – tanto dopo le vicende di novembre di Parigi: noi abbiamo scelto di andare oltre.
Marsiglia ha reagito in vari modi ma soprattutto continuando a vivere, a casa, nel traffico, nella vita quotidiana, e a crederci. Oltre la politica oltre le categorie oltre la diffidenza e l’indifferenza. Anche oltre la rabbia l’impotenza e la tristezza.

Abbiamo continuato nel silenzio, nelle piccole fondamentali cose che costruiscono la nostra dignità e il senso dell’esistenza così fragile di fronte al nichilismo e alla distruzione.
Sorpresa, anch’io trovo l’ennesima conferma del potere vincente della luce, esterna a noi nelle futili ma necessarie decorazioni ed interna nel nostro io profondo, di fronte e malgrado le tenebre e gli abissi che solo un essere umano può raggiungere.
Niente da fare, la Vita è più forte di tutto e di chi non la rispetta distruggendola.

La luce e il calore diventano il leitmotiv di questo periodo, in un’alternanza di momenti di letargo stagionale e di picchi festivi; leggo delle iniziative nate per reagire agli attentati, parlo con i vicini, con i miei figli, con i loro amici adolescenti che chiedono a noi adulti conferme, risposte e certezze che vorremmo condividere anche con chi soffre, con chi non ci crede, con chi pensa di essere nato o diventato superiore agli altri in nome della legge umana o divina.

E guardo, chiedendo loro anch’io qualcosa, non fosse che un piccolo ritorno della spensieratezza: les arbres de Noël allestiti qui nel salone, quelli degli amici, quelli per strada, nei negozi che scintillano con allegria e sfacciataggine.
Facendomi l’occhiolino l’albero di Natale del palazzo di fronte a sera mi ricorda il tempo dei Celti e la loro festa per il ritorno della luce, e il ritorno della speranza per noi moderni Uomini civili super tecnologici e attrezzati che abbiamo capito tutto e tutto vogliamo. In alcuni casi le decorazioni natalizie, davvero orrende e pacchianamente finte, mi mettono una tristezza indicibile, eppure voglio perdonare il loro autore che comunque è stato mosso da buone intenzioni.

Anche se non volessimo, anche se perdessimo ogni scintilla negli occhi e nell’animo, non potremmo resistere al richiamo della Vita e della Luce.

Clicco sul sito del Comune di Marsiglia e scacciando ogni pensiero sul business di Natale e di Capodanno, o sullo spreco consumistico e mi ritrovo a cogliere soltanto il meglio: la voglia della gente di stare bene, di celebrare, di ritrovarsi; il bisogno di calore, di condivisione, di costruzione sociale, di musica, di vivere insieme momenti forti, momenti semplici, momenti normali.

Marsiglia non è più la stessa, come non è più lo stesso il mondo; tante volte ho pensato che certe cose non cambiano e non potranno mai cambiare, o addirittura che il disordine del mondo è destinato sempre ad aumentare, ma adesso voglio credere che si tratti solo di una mia visione; in realtà (voglio credere che) le coscienze si muovono e sono pronte ad elevarsi per vincere la guerra fra la Paura e la Luce. Non può essere altrimenti,

Buone Feste a tutti da Marsiglia.

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Simona Canzonieri siciliana, in Francia da dieci anni, 3 figli adolescenti, dopo una laurea in chimica ed un lavoro come ricercatrice in una multinazionale italiana, lavora oggi come insegnante di italiano nelle aziende della zona di Marsiglia; traduttrice free-lance, parla 4 lingue fra cui francese, inglese ed olandese; ha collaborato con la pagina letteraria del Corriere Nazionale. Amante di letteratura, yoga, trekking in montagna, Simona si interessa anche di filosofie e spiritualità orientali.

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