Arte Compressa #6 – Tillman Kaiser al Museo Canonica. Contaminazione tra passato e presente nel segno del melting-pot fantasmatico

T. KAISER al Museo Canonica, Roma, 2016

Con la mostra di Tillman Kaiser, la prima personale dell’artista austriaco (di Graz, classe 1972, vive e lavora attualmente a Vienna) presso un’istituzione pubblica italiana, il Museo Pietro Canonica di Roma, fortezzuola all’interno di Villa Borghese e a ingresso gratuito, continua ad aprirsi al contemporaneo attraverso un ciclo espositivo promosso da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e ideato e a cura di Pier Paolo Pancotto.

Kaiser, come ciascun autore che ha aderito a questa serie di progetti, è coinvolto nella realizzazione di un intervento ad hoc ideato per le sale di questo piccolo museo dalla particolare funzione di casa-studio di un artista (Pietro Canonica, scultore di Moncalieri, classe 1869, che fu anche musicista e si trasferì a Roma dove morì nel 1959) che, in questa nuova occasione, dialoga con il lavoro di un artista del nostro tempo. Mission dell’iniziativa e volontà della direzione istituzionale – la struttura è guidata da Bianca Maria Santese, Responsabile del Museo e dalla Dott.ssa Carla Scicchitano, Responsabile Mostre e Eventi culturali  – è che ogni intervento artistico attuale sia in stretta relazione alle caratteristiche storiche e strutturali del museo e in sintonia con l’atmosfera e la funzione di una Casa-Studio d’artista; nel caso di Pietro Canonica, un non romano che elesse la Capitale come città prediletta: tanto quanto, per un breve periodo, anche Tillman Kaiser, che, dopo aver soggiornato a più riprese a Roma, ha concepito un progetto ispirato appositamente al contesto del Museo nella Capitale. Egli – ci dice – lo apprezza soprattutto per la sua compagine intima, privata (anche se oggi condivisa con il pubblico), per il suo essere spazio riservato all’abitare e al lavoro e, pur se oggi aperto alla fruizione, ancora  territorio circoscritto dove è possibile  la“contemplazione” quasi come in una sorta di “oasi” di pace e bellezza nel cuore caotico di Roma. Tale luogo può accogliere con agio e senza troppa forzatura – come sembra aver fatto anche stavolta – la fantasia creativa dell’artista austriaco che tra le caratteristiche basilari della sua ricerca ha quella del rapporto tra elementi per contrapposizione; su tale premessa egli determina cortocircuiti immaginifici, contaminazioni linguistiche caleidoscopiche, melting-pot visivi e concettualistici. Come egli stesso ammette, infatti, il suo interesse è quello di riuscire, nel suo lavoro, a“mettere in relazione cose e immagini che non hanno un collegamento naturale o logico, aprendo così nuovi spazi all’immaginazione”. Meglio: al fantasmatico.

INFO

  • Tillman Kaiser
  • a cura di Pier Paolo Pancotto
  • in collaborazione con la Galerie Rmanuel Layr, Vienna
  • Museo Pietro Canonica a Villa Borghese
  • Via Pietro Canonica, 2 – Roma
  • Dal 10 maggio al 9 giugno 2016
  • Ingresso gratuito
  • Orario: da martedì a domenica ore 10.00 – 16.00 (ingresso consentito fino alle 15.30)
  • Tel 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00)
  • www.museocanonica.itwww.museiincomune.it; www.zetema.it
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Con una Laurea in Storia dell'Arte, è Storica e Critica d’arte, curatrice di mostre, organizzatrice di eventi culturali, docente e professionista di settore con una spiccata propensione alla divulgazione tramite convegni, giornate di studio, master, articoli, mostre e Residenze, direzioni di programmi culturali, l’insegnamento, video online e attraverso la presenza attiva su più media e i Social. Ha scritto sui quotidiani "Paese Sera", "Liberazione", il settimanale "Liberazione della Domenica", più saltuariamente su altri quotidiani ("Il Manifesto", "Gli Altri"), su periodici e webmagazine; ha curato centinaia di mostre in musei, gallerie e spazi alternativi, occupandosi, già negli anni Novanta, di contaminazione linguistica, di Arte e artisti protagonisti della sperimentazione anni Sessanta a Roma, di Street Art, di Fotografia, di artisti emergenti e di produzione meno mainstream. Ha redatto e scritto centinaia di cataloghi d’arte e saggi in altri libri e pubblicazioni: tutte attività che svolge tutt’ora. E' stato membro della Commissione DIVAG-Divulgazione e Valorizzazione Arte Giovane per conto della Soprintendenza Speciale PSAE e Polo Museale Romano e Art Curator dell'area dell'Arte Visiva Contemporanea presso il MUSAP - Museo e Fondazione Arazzeria di Penne (Pescara), per il quale ha curato alcune mostre al MACRO Roma e in altri spazi pubblici (2017 e 2018). È cofondatrice di AntiVirus Gallery, archivio fotografico e laboratorio di idee e di progetti afferente al rapporto tra Territorio e Fotografia dal respiro internazionale e in continuo aggiornamento ed è cofondatrice di "art a part of cult(ure)” di cui è anche Caporedattore.

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