Tess. L’arte e la musica, la musica e la vita di una donna che attraversa l’Europa cantando

Credit Simona Cannone

“Non riesco a pensare ad una giornata in cui faccio una cosa sola, figurarsi una vita”.

Incontrare TEss, nome d’arte di Tess Amodeo-Vickery, cantante, musicista, musa e ispiratrice di ogni sorta di eventi, instancabile flaneur, scrittrice e giornalista d’occasione, delicata e sensibile umanista, vorace consumatrice e ispiratrice di sentimenti, significa entrare in un mondo in cui la passione per la molteplicità, la contaminazione, o una semplice, inesauribile, curiosità del mondo segnano, prima ancora che la cifra di un progetto artistico, il ritmo delle giornate, le oscillazioni dell’umore, la differenza tra l’essere e il non essere vivi.

Certamente, di cose fuori dal comune TEss ne ha fatte diverse. Non sempre, come lei stessa vi dirà, le più apparentemente logiche per la sua carriera. Ma, di sicuro, importanti per regalarle, oggi, una storia bella e originale da raccontarci. Quella di una ragazza americana, cresciuta tra la quiete del New England e la frenesia di New York,  circondata dalla musica fin da bambina: figlia d’arte – il padre Rick le ha insegnato a muoversi a ritmo prima ancora di imparare a camminare, giovanissima protagonista di musical nei teatri della East Coast, corista funk a New York.  È con la laura in civiltà classica in una delle più prestigiose università americane (la Weslyean da cui negli stessi anni uscivano gruppi come MGMT e filmmaker come Benh Zeitlin, regista di Re della terra selvaggia) che TEss scopre l’Italia e Roma, dove torna per scrivere una tesi sulla contaminazione – ossessioni che si ripresentano – tra storia antica e città moderna. Dopo la laurea, a soli 21 anni, la svolta che non ti aspetti: un colloquio, un impiego a Wall Street, un lavoro di successo nel mondo ipercompetitivo del venture capital negli anni più duri della crisi finanziaria globale. E quando le offrono un aumento di stipendio, lei cosa fa? Molla tutto – contatti, soldi, una vita che non fa per lei – e parte per l’Italia. Dove riscopre la passione per la musica, inizia a cantare jazz in giro per l’Europa, prende la sua chitarra e compone. Canzoni delicate e complesse, in bilico tra atmosfere indie e le molodie dei musical più amati. Il resto è storia recente.

Un disco, Soul Whisperer, uscito l’anno scorso e  finanziato grazie al crowdfunding (“Volevo avere i miei tempi, volevo completare la ricerca del mio mondo musicale – racconta TEss – non volevo la pressione di un produttore e di un’etichetta. Mi sono rivolta a chi amava la mia musica: ho raccolto quasi 20mila dollari”). E ora un tour europeo altrettanto particolare: non un lungo elenco di locali e città, ma una selezionata lista di realtà locali e metropoli, per far incontare la sua arte con nuovi linguaggi creativi, stimolando nuove collaborazioni e incontri tra Dj, band, artisti visivi, stilisti e designer.

Il Soul Voyager Tour, che si concluderà a luglio a Londra, è tutto questo: un po’ avventura on the road, un po’ sofisticata ricerca underground. Il tutto raccontato quotidianamente sui social network e sul blog che Tess cura personalmente.

Arte e vita…

“La cosa che mi fa considerare l’arte e la creatività eccitanti – spiega TEss – non è la contemplazione della mia opera, ma le combinazioni infinite di idee e ispirazione che esistono nel mondo. Dopo avere espresso la mia creatività in un modo – una canzone un disco – finisco per annoiarmi delle schema raggiunto. Ho bisogno di rivitalizzarmi attraverso gli occhi di altri artisti”. È l’eterna dualità tra vita ed arte, dove l’una si nutre e si sostenta dell’altra. “Sono sempre stata interessata alla vita reale degli artisti. Da Hemingway, dal rinascimento e dalla street art ho imparato che dietro ogni opera c’è una persona: ed è quella che cerco”.

Ho imparato a lasciarmi attraversare.

Così è iniziato un viaggio. In cerca di amici e artisti da sempre ammirati, serate senza tempo e libertà senza condizioni. Non sempre il primo approccio è facile. “Di solito gli artisti sono gelosi della loro arte. Non amano condividerla. Non è egoismo, ma timore. Le regole del mercato t’ingabbiano. Devi combattere duramente per il tuo spazio nel mondo creativo. E quando lo conquisti diventa difficile aprirsi e condividerlo, perché hai paura di perdere quello che hai conquistato. E invece the more you give, the more you receive. Io lo sto scoprendo”.

Le difficoltà ovviamente non sono mancate: “Vi racconto un episodio: inizio il tour collaborando con il Funk Shui project per una rivisitazione del mio brano Soul Whisperer. Cambiano il tempo, accorciano parti, ne tolgono altre. All’inizio la mia reazione è stata negativa: stavano stravolgendo la mia canzone! Poi mi sono resa conto che la mia sfida era proprio questa: lasciare il mio ego alla porta, lasciarmi attraversare. Ora la versione che ho realizzato insieme a questi bravissimi musicisti torinesi, così simili e diversi da me, mi piace forse più della versione originale. E il prodotto finale non è mio, non è loro, ma è nato da questa intersezione. Io li ringrazierò sempre, perché mi hanno tirato fuori dalla mia comfort zone e mi hanno portato in quello spazio più labile dove succedono le cose veramente speciali”. Nel mondo creativo di TEss uno spazio importantissimo è occupato dalle arti visive: collaborazioni con artisti (come la street artist italiana Alice Pasquini che, usandola come modella, sta portando il suo volto in tutto il mondo) o con stilisti all’avanguardia, incontri in cui il corpo diventa partitura e la musica immagine. La parola chiave, per un’astista abituata anche agli scambi linguistici, è traduzione: “La musica come l’arte  visiva è la capacità di interpretare e comunicare emozioni in un linguaggio che tutti possono capire. E connettersi. Musica e arte visiva sono due traduzioni, due lingue diverse. Io cerco il punto in cui si incrociano”

Quello che conta è l’energia.

Sei stata a Berlino e Parigi, Copenaghen e Siracusa. Il tuo tour è arrivato a metà strada. Dicci tre collaborazioni di questo tour che ti hanno veramente cambiato: “Funk Shui, l’ho detto. E poi la fotografa Simona Cannone: mi ha fatto sentire per la prima volta veramente a mio agio come donna sexy e libera e, fotografandomi all’alba, a Siracusa, mi ha fatto sentire veramente cittadina di questo Paese, e non più un americana all’estero. Ancora: Lars Kremer, uno straordinario artista danese, inventore del progetto Art Money  (il progetto, ormai diffuso in tutto il mondo, consiste nell’idea che ciascuno può realizzare dentro un formato predefinito la propria opera d’arte del valore di 200 corone e con quella sostituire il denaro corrente): incontrarlo mi ha aiutato a capire che le regole non sono quelle che ci vengono imposte, ma ciascuno impone a se stesso le regole di cui ha bisogno. E infine, Erlend, il cantante dei Kings of Convenience, incontrato in Sicilia. L’ho sempre considerato uno dei mie idoli. Improvvisando con noi in strada, di notte, mi ha fatto vedere che la Gloria non è suolare di fronte a migliaia di persone, ma rivivere la propria musica in qualsiasi posto, a qualsiasi ora, ascoltando con sensibilità e senza invadere lo spazio degli altri. Ci ha mostrato che un concerto enorme può nascere ovunque, è una questione di energia”.

A questo punto, uno vorrebbe dire: bellissimo, ma si può vivere davvero, così, entrando e uscendo dalle regole del mercato, coltivando un’idea quasi classica di “arti liberali”? Per TEss sì, ma anche in questo caso a patto di seguire le proprie regole. I soldi? “Ho la fortuna di vivere della mia musica facendo la cantante jazz. Sicuramente non sono i soldi che sto cercando”. Il successo? “Sto ancora cercando di capire cosa sia. Ha volte mi sembra un successo cantare davanti a tre persone in strada come mi è successo a Montmartre, a volte sento l’ebbrezza di cantare su un palco davanti a migliaia di persone come a Siracusa. Due regole, almeno, le ho capite. La prima è che, quale che sia il contesto, provo piacere quando si crea un vero scambio con le persone che ho intorno. La seconda è che la fama, va bene, ma non a tutti i costi. Penso ad artisti come Feist, Sufjan Stevens, persone rispettate per aver creato qualcosa di bello. Forse il successo è proprio questo:  arrivare a un livello in cui puoi cercare di realizzare i tuoi sogni, perché puoi sperimentare liberamente, e hai i mezzi per farlo”.

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Luca Barberini Boffi, ex imprenditore nel mondo della carta stampata.
Esperto di comunicazione e di arti visive, vive tra Milano, Roma e Strasburgo, dove risiede. Organizza convegni internazionali su Beni Culturali e collezionismo, scrive su testate di settore. Viaggia molto all’estero per lavoro e per passione. Collabora saltuariamente come consulente artistico nel Maine, U.S.A.

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