AGIVERONA. Che il vero possa confutare il falso. Contributo di Luigi Fassi e Alberto Salvadori

Jonathan Selinger, I'm so sorry, 1995. Olio, acrilico, pasta modellare su tela, resina poliuretanica, 40 x 32,5 cm Courtesy AGIVERONA Collection, Studio La Città, Verona

La mostra è un dialogo a due tra la collezione AGIVERONA e la città di Siena. AGIVERONA è una collezione di arte italiana e internazionale, costruita in diversi decenni di attività. Il suo tratto identitario è quello di aver intercettato opere di artisti in una fase aurorale della loro carriera: la maggior parte delle opere della collezione sono state acquisite nel medesimo anno di produzione delle stesse. La presentazione di AGIVERONA Collection nella città di Siena ha determinato l’avvio di un dialogo tra la storia della città e le narrazioni delle opere selezionate.

La mostra propone una chiave d’interpretazione di una selezione di opere mediante la loro collocazione all’interno di diversi contesti cittadini caratterizzati storicamente da una ricerca del vero intesa come espressione di razionalità politica, umanitaria e scientifica.  È questo il caso del Palazzo Pubblico, luogo della ragione e del governo, dell’ex-ospedale di Santa Maria della Scala, sito da sempre definibile come laboratorio della scienza deputato alla salvezza dell’uomo, e dell’Accademia dei Fisiocritici, espressione della più alta definizione di quello spirito di matrice moderna che ha prodotto formidabili intellettuali e scienziati, attori determinanti nella crescita della conoscenza attraverso il connubio tra scienza e passione. I tre luoghi, sede di alcuni degli eventi e delle memorie più importati delle città di Siena, testimoniano tutti una volontà di affermazione del vero come principio di un’epistemologia razionale, esito di uno sguardo sul mondo capace di discernere con sicurezza tra vero e falso, realtà e finzione, prova e illusione.

È in particolare l’Accademia dei Fisiocritici ad essere luogo decisivo di questa volontà euristica moderna, anticipatrice di una nuova temperie culturale di portata internazionale. Fondata nel Seicento, in parallelo a quella del Cimento a Firenze, l’Accademia senese è sorta in dialogo con le prime coeve esperienze di ricerca scientista sperimentale, in reazione alla ormai esausta tradizione della trattatistica aristotelica. I Fisiocritici, mossi dal desiderio di immergersi nell’investigazione scientifica del mondo naturale colto in tutta la sua complessità, inaugurano a Siena un mutamento epocale: l’abbandono della tradizione aristotelica a favore di un metodo nuovo, quello della scienza sperimentale, avviato ad affermarsi mediante una vera e propria visione del mondo. Tale nuova stagione troverà pieno sviluppo nella cultura del Positivismo ottocentesco, destinata a diffondersi in tutta Europa. La scienza positivista non è tuttavia una rottura con la tradizione antica ed è anzi proprio negli exempla della classicità romana che viene individuata una identità a cui idealmente riconnettersi. Così è Lucrezio, poeta e filosofo epicureo, all’epoca delle tensioni repubblicane di Roma del primo secolo avanti Cristo, a divenire nume tutelare dell’Accademia dei Fisiocritici senesi e a dare forma al suo motto: veris quod possit vincere falsa. Tale affermazione, che il vero possa vincere il falso, è il verso 481 del quarto libro del De Rerum Natura, poema didascalico di natura scientifico-filosofica e compendio descrittivo di tutto il reale, dalla materia infinitesimale degli atomi al mondo umano, sino all’investigazione dei fenomeni cosmici e celesti. Al contempo discorso sul metodo e guida epistemologica della natura, Lucrezio pone al centro del trattato la laicità della ratio, il discorso razionale come modalità conoscitiva sulla natura del mondo e dell’uomo, anticipando intuizioni rivoluzionarie giunte sino alla scienza contemporanea.

Che il vero possa vincere il falso è la chiave di interpretazione prescelta per la proposta di lettura delle opere esposte. Il filo rosso della mostra è un dialogo ideale tra storia senese e produzioni artistiche contemporanee, dove queste ultime si distinguono per una complessa molteplicità di media – dall’installazione sonora al disegno, dalla video arte alla performance. La mostra è una rigorosa interrogazione del reale da parte delle opere degli artisti, dove l’investigazione di problemi gnoseologici, l’analisi di memorie pubbliche e private, ma anche la riflessione su temi sociali e politici, trovano espressione mediante un approccio di analisi razionale nelle quali emozioni e passioni divengono parte di un più ampio tentativo dell’arte di comprendere il mondo.

Il visitatore è così invitato a percorrere le sale delle tre istituzioni senesi alla scoperta delle riflessioni degli oltre 40 artisti coinvolti. Il Palazzo Pubblico, Santa Maria della Scala, e l’Accademia dei Fisiocritici divengono così teatro delle investigazioni zoologiche di Mark Dion, Berlinde de Bruyckere e Vanessa Safavi, del rapporto uomo-natura analizzato da Cyprien Gaillard, Michail Sailstorfer, Steve Roden e Judith Hopf, delle tensioni tra storia della  scienza e storia delle relazioni sociali evidenziate da Rashid Johnson, Abdel Abdessemed, Anri Sala e Georges Adeagabo, e dell’estetica umanistica di Adrian Paci, Neri Ward, Franco Vaccari e Tino Sehgal.

Come ancora nel De Rerum Natura scriveva Lucrezio, dobbiamo vedere con la ragione sagace di che sia fatta l’anima e la natura dell’animo, ed è questo il messaggio finale che la mostra senese affida alla sensibilità interpretativa dei suoi visitatori.

Info mostra

  • Che il vero possa confutare il falso | A cura di Luigi Fassi e Alberto Salvadori
  • Progetto: ITINERA ideato e diretto da Associazione FuoriCampo con l’Associazione Culturing.
  • In collaborazione con Comune di Siena, Associazione Amplificatore Culturale
  • Dal 25 giugno al 15 ottobre 2016
  • Sedi Espositive / Orari:
  • Santa Maria della Scala: tutti i giorni, 10.30-18.30
  • Info e prenotazioni 0577-292615 | 292614; mail: ticket@comune.siena.it
  • Palazzo Pubblico: tutti i giorni, 10.30-19.00 (chiusura biglietteria 18.15).
  • Info e prenotazioni 0577-292615 | 292614; mail: ticket@comune.siena.it
  • Accademia dei Fisiocritici: lun-ven, 9.00 – 14.00. Chiuso sabato e domenica
  • Ufficio stampa: Silvia Pichini, silviapichini@ngi.it, mob. +39 347 45 36 136
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