Letteratura inaspettata #9 La ladra di ricordi. Un giallo storico di Barbara Bellomo

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La ladra di ricordi, cover

Una morte violenta, un omicidio all’apparenza senza movente, un cammeo antico, raffinatissimo e di valore inestimabile coinvolgono un carosello di personaggi variegati e legati fra di loro non solo da un omicidio da risolvere, ma anche da una serie di vicende personali che si intersecano come in un mosaico, fatto di pezzetti di vetro multiforme e variegato.

La ladra di ricordi (Salani editore)  di Barbara Bellomo, apre una finestra soleggiata e dagli ampi orizzonti su un filone letterario molto amato dal pubblico e, proprio per questo ancor più difficile da forgiare, quello giallo.

Alla Bellomo, scrittrice e docente siciliana, il plauso per avere scelto la strada giusta su cui incamminare  racconto, il primo si presume  di una  serie vincente  che vede come  protagonista la giovane archeologa Isabella De Clio che, per l’occasione, indossa i panni dell’investigatrice e lo fa con grande garbo, intelligenza e passione da coinvolgere il lettore.

Personaggio azzeccato, dunque, come gli altri, sapientemente inventati e costruiti secondo un notevole intuito narrativo che rende piacevolissima la lettura del testo.

Con ritmo e sapienza, l’autrice snoda il racconto tra intrighi presenti e patti storici risalenti all’antica Roma, per un giallo ricco di risvolti inaspettati e di rivelazioni originali.

Ben articolata anche la ricerca psicologica dei personaggi, arricchita da un’analisi sottile ed elegante, rispettosa e incisiva, realistica e veritiera.

Un testo vincente e convincente destinato ad affascinare il lettore che con piacevolezza viene trasportato in un mondo dove nulla è scontato, per capire che, ancora una volta, la “verità”, anche la più innocente,  può indossare più di una maschera.

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Rita Caramma è giornalista e scrittrice. Per poesia ha pubblicato: “Nella mia ricca solitudine” (Il Filo – Roma – 2005), “Retrospettive dell’inquietudine” (Zona - Arezzo – 2008), “Ti parlerò d’amor” (Drepanum – Trapani – 2016), “Parole di carta, parole di cartone” (Youcanprint – 2018). Per la narrativa il racconto lungo “Tecla” (Youcanprint – 2019). Per il teatro: “Una vestale di nome Ginevra” (Zona – 2010) e “Respiri migranti” (CR – Acireale – 2018), di quest’ultimo ha curato anche la regia. Ha scritto le favole in rima “Il ragno” (Arteincircolo 2007) e “Gelsomina” (Youcanprint – 2018). Ha curato diverse antologie di poesie e racconti. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti a livello nazionale, fra questi nel 2010 le è stato conferito il premio “Ercole Patti” per il suo impegno culturale.

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