La Quadriennale si risveglia da un sonno lungo otto anni. Oppure no?

Quadriennale Palazzo delle Esposizioni, Roma
Quadriennale Palazzo delle Esposizioni, Roma

L’appuntamento più dimenticato dell’arte torna al Palazzo delle Esposizioni di Roma.

A ogni risveglio troviamo un mondo che sembra ancora più confuso e disordinato di quello che abbiamo lasciato la sera precedente. Questo il sentimento che devono aver provato gli organizzatori e i promotori della 16. Quadriennale d’Arte di Roma, in programma dal 13 ottobre 2016 all’8 gennaio 2017 con il titolo Altri tempi, altri miti.

Dopo otto anni di assenza dalla scena dell’art system italiano (si fa per dire) e i problemi di bilancio, la kermesse torna a rivendicare la sua antica sistemazione all’interno del Palazzo delle Esposizioni, e con non pochi compromessi.

Come per la 12. edizione di ArtVerona | Art Project Fair (14 – 17 ottobre 2016, Veronafiere), anche la Quadriennale romana predilige una scelta nazional-popolare, con un’attenzione in più per gli artisti fuori sede. Sono dieci i curatori (vincitori della Call for project iniziata nel 2015) e 99 gli artisti selezionati per le diverse sezioni presenti a Palazzo, ma di questo avremo modo in futuro di parlarne nel dettaglio.

Determinante per questa edizione è il confronto con la storia, quale attività d’avanguardia per incarnare il dialogo artistico-culturale dell’arte presente; nulla di male, allora, se durante il percorso espositivo il visitatore sarà soggetto a ripetuti déjà vu.

L’intuizione geniale dei dieci curatori muove la sua genesi negli anni ’80, dai cui traggono ispirazione per il titolo della kermesse, omaggio allo scrittore Pier Vittorio Tondelli (1955-1991) che utilizza l’espressione Altri tempi, altri miti nel sommario della raccolta Un weekend postmoderno. Cronache dagli anni Ottanta, pubblicata nel 1990. La narrazione, composta da articoli, offre una cronaca nazionale attraverso un reportage delle mode della musica, delle tendenze letterarie e artistiche, presenti nella provincia italiana, “di cui sono colte le vibrazioni più nascoste così come i caratteri manifesti”.

Se indagare gli archetipi dell’immaginario collettivo è l’ennesimo sforzo intellettuale per restaurare la vita della Quadriennale, il budget sembra tirare un sospiro di sollievo. A coprire i 2 milioni di Euro per la produzione della mostra, quest’anno viene in aiuto, alla Fondazione La Quadriennale, l’Azienda Speciale Palaexpo, seguita dai preziosissimi sponsor: Eni, BmW Italia, AXA Italia e AXA Art, Illy, Fondazione Altagamma, l’Hotel de Russie, Ferrovie dello Stato. In questo stato di cose è più giusto parlare di un tentativo di rianimazione piuttosto che di risveglio.

XVI Quadriennale, logo
XVI Quadriennale, logo

Di seguito i titoli delle diverse sezioni e i 99 artisti invitati…

Simone Ciglia e Luigia Lonardelli in I would prefernot to/Preferirei di no presentano una selezione di autori esemplificativi di un’attitudine diffusa del fare arte oggi, riconducibile a un sottrarsi, a un resistere a codificazioni identitarie.

Mario Airò
(Pavia, 1961. Vive e lavora a Milano)
Rosa Barba
(Agrigento, 1972. Vive e lavora a Berlino)
Massimo Bartolini
(Cecina, Livorno, 1962. Vive e lavora a Cecina)
Gianfranco Baruchello
(Livorno, 1924. Vive e lavora a Roma e Parigi)
Claire Fontaine
(collettivo artistico con base a Parigi fondato nel 2004)
Matteo Fato
(Pescara, 1979. Vive e lavora a Pescara)
Anna Franceschini
(Pavia, 1979. Vive e lavora a Milano)
Chiara Fumai
(Roma, 1978. Vive e lavora a Milano)
Invernomuto
(Duo artistico fondato nel 2003 da Simone Bertuzzi, Piacenza, 1983 e Simone Trabucchi, Piacenza, 1982. Vivono e lavorano a Milano e Vernasca)
Cesare Pietroiusti
(Roma, 1955. Vive e lavora a Roma)
Nicola Samorì
(Forlì, 1977. Vive e lavora a Bagnacavallo)
Luca Trevisani
(Verona, 1979. Vive e lavora a Berlino)
Luca Vitone
(Genova, 1964. Vive e lavora a Berlino)

Michele D’Aurizio con Ehi, voi! propone la ritrattistica come linguaggio tramite cui attraversare le vicende più recenti della nostra arte, per la sua capacità di esprimere una commistione tra sfera individuale e sfera sociale.

Alessandro Agudio
(Milano, 1982. Vive a Milano)
Francesco Cagnin
(Zero Branco, Treviso, 1988. Vive a Losanna)
Costanza Candeloro
(Bologna, 1990. Vive a Ginevra)
DER Sabina (Sabina Grasso)
(Genova, 1975. Vive a Milano)
Gasconade
(fondato nel 2011, Milano)
Alberto Garutti
(Galbiate, Lecco, 1948. Vive a Milano)
Massimo Grimaldi
(Taranto, 1974. Vive a Milano)
Dario Guccio
(Milano, 1988. Vive a Milano)
Corrado Levi
(Torino, 1936. Vive a Milano)
Marcello Maloberti
(Codogno, Lodi, 1966. Vive a Milano)
Michele Manfellotto
(Roma, 1977. Vive a Roma)
Beatrice Marchi
(Gallarate, Varese, 1986. Vive ad Amburgo)
Diego Marcon
(Busto Arsizio, Varese, 1985. Vive a Milano)
Momentum
(fondato nel 2015, Milano)
Francesco Nazardo
(Milano, 1985. Vive a Milano)
Giulia Piscitelli
(Napoli, 1965. Vive a Napoli)
Carol Rama
(Torino, 1918-2015)
Andrea Romano
(Milano, 1984. Vive a Milano)
Davide Stucchi
(Milano, 1988. Vive a Milano)
Patrick Tuttofuoco
(Milano, 1974. Vive a Berlino)
Francesco Vezzoli
(Brescia, 1971. Vive a Milano)
Italo Zuffi
(Imola, Bologna, 1969. Vive a Milano)

Luigi Fassi con La democrazia in America invita ad approfondire alcuni aspetti della storia dell’Italia contemporanea attraverso una rilettura del pensiero di Tocqueville.

Alessandro Balteo-Yazbeck
(Caracas, Venezuela, 1972. Vive e lavora a Berlino)
Nicolò Degiorgis
(Bolzano, 1985. Vive e lavora a Bolzano)
Gianluca e Massimiliano De Serio
(Torino, 1978. Vivono e lavorano a Torino)
Adelita Husni-Bey
(Milano, 1985. Vive e lavora a New York)
Renato Leotta
(Torino, 1982. Vive e lavora a Torino)

Simone Frangi in Orestiade italiana volge lo sguardo al contesto del nostro Paese nei suoi versanti culturale, politico, economico, con una riscrittura analogica e corale di alcuni nuclei di un lavoro filmico di Pasolini.

Riccardo Arena
(Milano, 1979. Vive e lavora a Milano)
Blauer Hase
(fondato nel 2007, Venezia)
Danilo Correale
(Napoli, 1982. Vive e lavora a New York)
Curandi Katz on Masako Matsushita
(Valentina Curandi, Cattolica, Rimini, 1980; Nathaniel Katz, Woodstock (CA)
1975. Vivono e lavorano a Düsseldorf)
(Masako Matsushita, Pesaro, 1986. Vive e lavora a Pesaro)
Nicolò Degiorgis
(Bolzano, 1985. Vive e lavora a Bolzano)
Alessandra Ferrini
(Bagno a Ripoli, Firenze, 1984. Vive e lavora a Londra)
Francesco Fonassi
(Brescia, 1986. Vive e lavora a Brescia)
Invernomuto
(Duo artistico fondato nel 2003 da Simone Bertuzzi, Piacenza, 1983 e Simone Trabucchi, Piacenza, 1982. Vivono e lavorano a Milano e Vernasca)
Maria Iorio e Raphaël Cuomo
(Maria Iorio, Losanna, 1975; Raphaël Cuomo, Delémont, Suisse, 1976. Vivono e lavorano a Berlino)
Vincenzo Latronico e Armin Linke
(Vincenzo Latronico, Roma, 1984. Vive e lavora a Torino;
Armin Linke, Milano, 1966. Vive e lavora a Berlino)
Giovanni Morbin
(Valdagno, Vicenza, 1956. Vive e lavora a Cornedo Vicentino)
Giulio Squillacciotti e Camilla Insom
(Giulio Squillacciotti, Roma, 1982. Vive e lavora a Milano; Camilla Insom, Roma, 1983. Vive e lavora a Roma)
Carlo Gabriele Tribbioli e Federico Lodoli
(Carlo Gabriele Tribbioli, Roma, 1982. Vive e lavora a Roma; Federico Lodoli, 1982, Vive e lavora a Parigi)
Diego Tonus
(Pordenone, 1984. Vive e lavora ad Amsterdam e Londra)

Luca Lo Pinto in A occhi chiusi, gli occhi sono straordinariamente aperti sonda i temi del tempo, dell’identità, della memoria, letti in continua metamorfosi all’interno della relazione tra il singolo e la collettività.

Giorgio Andreotta Calò
(Venezia, 1979. Vive e lavora a Venezia e Amsterdam)
Roberto Cuoghi
(Modena, 1973. Vive e lavora a Milano)
Rä di Martino
(Roma, 1975. Vive e lavora tra Roma e Torino)
Martino Gamper
(Merano, Bolzano, 1971. Vive e lavora a Londra)
Nicola Martini
(Firenze, 1984. Vive e lavora a Parigi)
Stargate (aka Lorenzo Senni)
(Cesena, 1983. Vive e lavora a Milano)
Emilio Villa
(Milano, 1914 – Rieti, 2003)

Matteo Lucchetti in De Rerum Rurale pone al centro dell’attenzione la ruralità come spazio reale e speculativo nel quale descrivere e re-immaginare il sistema di relazioni tra ambiente naturale e antropizzato, anche nella sua profondità storica.

Nico Angiuli
(Adelfia, Bari, 1981. Vive e lavora a Bari e Tirana)
Rossella Biscotti
(Molfetta, Bari, 1978. Vive e lavora ad Amsterdam e Bruxelles)
Beatrice Catanzaro
(San Donato Milanese, Milano, 1975. Vive e lavora a Milano)
Leone Contini
(Firenze, 1976. Vive e lavora in Toscana)
Michelangelo Consani
(Livorno, 1971. Vive e lavora a Castell’Anselmo)
Luigi Coppola
(Lecce, 1972. Vive e lavora a Bruxelles e in Salento)
Danilo Correale
(Napoli, 1982. Vive e lavora a New York)
Riccardo Giacconi con Andrea Morbio
(San Severino Marche, Macerata, 1985. Vive e lavora a Milano)
(Montichiari, Brescia, 1984. Vive e lavora a Parigi)
Adelita Husni-Bey
(Milano, 1985. Vive e lavora a New York)
Marzia Migliora
(Alessandria, 1972. Vive e lavora a Torino)
Moira Ricci
(Orbetello, Grosseto, 1977. Vive e lavora in Italia)
Anna Scalfi Eghenter
(Trento, 1965. Vive e lavora a Trento)
Marinella Senatore
(Cava de’ Tirreni, Salerno, 1977. Vive e lavora a Parigi e Londra)
Valentina Vetturi
(Reggio Calabria, 1979. Vive e lavora a Ginevra e Bruxelles)

Marta Papini in Lo stato delle cose propone un impianto in progress nel quale la rotazione di artisti molto diversi instaura uno spazio dialettico tra le singole ricerche e tra queste e il pubblico.

Yuri Ancarani
(Ravenna, 1972. Vive e lavora a Milano)
Giorgio Andreotta Calò
(Venezia, 1979. Vive e lavora ad Amsterdam e Venezia)
Cristian Chironi
(Nuoro, 1974. Vive e lavora in Italia)
Adelita Husni-Bey
(Milano, 1985. Vive e lavora a New York)
Elena Mazzi (Reggio Emilia, 1984. Vive e lavora a Venezia) e Sara Tirelli (Gorizia, 1979. Vive e lavora a Venezia)
Margherita Moscardini
(Donoratico, 1981. Vive e lavora)
Alberto Tadiello
(Montecchio Maggiore, Vicenza, 1983.
Vive e lavora in un ex panificio ai piedi delle Dolomiti)

Cristiana Perrella in La seconda volta individua un nucleo di autori accomunati da un interesse per l’uso di materiali densi di storie già vissute che reinterpretano in insospettabili combinazioni, secondo una poetica della trasformazione.

Lara Favaretto
(Treviso, 1973. Vive a Torino)
Martino Gamper
(Merano, Bolzano, 1971. Vive a Londra)
Marcello Maloberti
(Codogno, Lodi, 1966. Vive a Milano)
Alek O.
(Buenos Aires, Argentina, 1981. Vive a Milano)
Francesco Vezzoli
(Brescia, 1971. Vive a Milano)

Domenico Quaranta con Cyphoria analizza l’impatto dei media digitali su vari aspetti della vita, dell’esperienza, dell’immaginazione e del racconto.

Alterazioni Video
(Collettivo fondato a Milano nel 2004, attivo a Milano, New York e Berlino. Membri: Paololuca Barbieri Marchi, Alberto Caffarelli, Matteo Erenbourg, Andrea Masu, Giacomo Porfiri)
Enrico Boccioletti
(Pesaro, 1984. Vive e lavora a Milano)
Mara Oscar Cassiani
(Pesaro, 1981. Vive e lavora a Gradara)
Paolo Cirio
(Torino, 1979. Vive e lavora a New York)
Roberto Fassone
(Asti, 1986. Vive e lavora ad Asti)
Giovanni Fredi
(Brescia, 1984. Vive e lavora a Brescia)
Elisa Giardina Papa
(Medicina, Bologna, 1979. Vive e lavora a Brooklyn, New York
Kamilia Kard
(Milano, 1981. Vive e lavora a Milano)
Eva e Franco Mattes
(Brescia, 1976. Vivono e lavorano a New York)
Simone Monsi
(Fiorenzuola d’Arda, Piacenza, 1988. Vive e lavora a Londra)
Quayola
(Roma, 1982. Vive e lavora a Londra)
Federico Solmi
(Bologna, 1973. Vive e lavora a New York)
Marco Strappato
(Porto San Giorgio, Fermo, 1982. Vive e lavora a Londra)
Natalia Trejbalova
(Košice, Slovacchia, 1989. Vive e lavora a Milano)

Denis Viva in Periferiche individua nel policentrismo un’originale condizione strutturale del nostro territorio che permea anche la nostra cultura visiva.

Emanuele Becheri
(Prato, 1973. Vive e lavora a Vaiano)
Paolo Gioli
(Sarzano, Rovigo, 1942. Vive e lavora a Lendinara)
Carlo Guaita
(Palermo, 1954. Vive e lavora a Firenze)
Paolo Icaro
(Torino, 1936. Vive e lavora a Tavullia)
Christiane Löhr
(Wiesbaden, 1965. Vive e lavora a Vernio e Colonia)
Maria Elisabetta Novello
(Vicenza, 1974. Vive e lavora a Udine)
Giulia Piscitelli
(Napoli 1965. Vive e lavora a Napoli)
Michele Spanghero
(Gorizia, 1979. Vive e lavora a Monfalcone)

16a Quadriennale d’Arte di Roma
Altri tempi, altri miti

  • Palazzo delle Esposizioni
  • 13 ottobre 2016 – 8 gennaio 2017
  • Info: www.quadriennale2016.it
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Roberto D’Onorio (1979) vive e lavora a Roma. Inizia la sua carriera artistica collaborando con la cattedra di Fenomenologia delle Arti Contemporanee di Cecilia Casorati all’Accademia di Belle Arti di Roma e nel 2010 con Cecilia Canziani e Ilaria Gianni per la NOMAS Foundation. Nello stesso anno affianca Anna Cestelli Guidi in occasione della Biennale Fluxus (Auditorium Parco della Musica, Roma). Nel 2012 lavora presso la Galleria Marino di Giuseppe Marino, Roma. Dal 2013 collabora con la Galleria 291est, Roma, rivestendo i ruoli professionali di Curatore e Responsabile Management.

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