Elio Castellana, Ad un tratto e per sempre. Contributo di Fabrizio Pizzuto

“Soglia: oh pensa che è, per due che si amano | logorare un po’ la propria soglia di casa già alquanto consunta, | anche loro, dopo dei tanti di prima, | e prima di quelli di dopo… leggermente”

Rainer Maria Rilke, Elegie Duinesi

La fotografia, una volta giunta ad un fine, e, parzialmente, anche in partenza, cerca di vivere di vita propria. Incornicia il reale e ne trae più che può. Non necessariamente lo spiega. Ne trae linfa, vi adatta un nuovo contenuto: se stessa, se stessa in quanto immagine. Elegia, sintesi del suo contenuto, una nuova se stessa in ultima istanza. Non solo e non tanto sineddoche, quanto apertura ad un nuovo contenuto. Visivo, etico, estetico, lirico. Così accompagniamo l’immagine alla sua morte per poterla liberare. Per lasciarla vivere. Di vita propria. Pezzettino, estratto, porzione nata da un tutto, che è la vita intera. Il pezzettino si muove, si aggira incerto nella cornice, ci guarda e si mostra, in un rapporto amorevole, di seduzione. Si scoprono in esso dei rapporti di colore e ne fanno capolino alcuni di contenuto. Le cose della vita sono nella cornice incastonate, sono mura di case vissute, sono la decadenza del ricordare, sono la danza della sopravvivenza. Questo avviene anche nel lavoro di Elio Castellana. Ad un tratto e per sempre è un lavoro fotografico e poetico. Queste mura, fotografate, vivono e si realizzano nella mente in un continuo zoom, dentro fuori, dettaglio insieme, sono stanze della mente, mura che andranno appese su muro. Tutto si fa senso nel perdersi alla luce, fotosintesi, foto e sintesi, sintesi della foto oppure operazione di filtraggio e rinascita, rielaborazione, clorofilla, linfa vitale. L’assenza è sempre una presenza. La presenza di un assente. Un elefante che cammina non visto dentro ad una stanza. Siamo tutto quello che siamo stati. E lo siamo ancora, anche se sanati. Le chiamano cicatrici ma sono pezzettini del corpo. Lo zoom adesso diventa uno zoom intimo. Non solo dettaglio, particolare e universale, ma interno ed esterno, intimo e palese. Nel luogo dentro cui siamo che è il nostro corpo, intimo ed esteriore, ci stiamo. Ci muoviamo come gatti con gli occhi spalancati per vedere al buio. Stringendo nel dettaglio, approfondendo con la visione, c’è il cuore e con lui le assenze e l’odore di quello che non c’è più. Allargando c’è invece la vita dentro cui ci si perde. In mezzo c’è una penombra, buio dentro cui ritroviamo oggetti, sui comodini del tempo, senza la polvere, vivi e nel passato. Alzando la testa una luce e il colore sembrano apparire alla fine delle stanze. Abbiamo speranza, abbiamo mano, natura, cuore, aria. Questa in definitiva è anche la vita dell’immagine, dell’immaginario che ha per referente la realtà, astratta in quanto selezione, abstract, estratto, che significa anche prelevato.

Elio Castellana (Brindisi, 1971) artista visivo e fotografo, opera sul confine tra realtà e finzione, freddezza e incandescenza, utilizzando diversi media, dall’installazione,al video, alla performance, alla fotografia. La sua esperienza come regista e come psicologo sociale lo portano ad utilizzare strumenti concettuali come la sospensione dell’incredulità, la giustapposizione di elementi incoerenti e il ribaltamento del senso comune come chiavi per indagare le tensioni spirituali e i paradossi che permeano l’immaginario visivo contemporaneo, con un focus specifico su temi come l’identità, la morte, la sessualità, la rappresentazione del sè e del prodotto artistico. Nel tempo si confronta con artisti e performer, collaborando e partecipando al lavori linguisticamente diversi. Le sue opere sono state ospiti in sedi istituzionali e non, come Palazzo delle Esposizioni Roma, Teatro Parenti Milano, Istituto Svizzero di Cultura – Istituto di Romania Roma, Teatro India Roma, Accademia di Ungheria Roma, Museo Nazionale di Cosenza, gallerie private, luoghi d’arte non convenzionali come il MAAM e il Forte Prenestino di Roma e in vari festival cinematografici; alcuni dei suoi video sono stati prodotti e trasmessi da Sky Cinema Italia. Fra le mostre più recenti ricordiamo “Open Space 2” presso la Galleria Nazionale di Cosenza, “Ribirth day” al MAAM di Roma, “Artsiders” presso la Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia, “Ostrale ’15” a Dresda Germania e l’installazione “In nomine” presso la Galleria Spazio Y Roma. Vive e lavora fra Roma e Brindisi.

Info mostra

  • Ad un tratto e per sempre | Elio Castellana
  • Interno 14 è a Roma in Via Carlo Alberto 63
  • Inaugurazione: 15 ottobre dalle 17 alle 21.
  • Durata: dal 15 al 21 ottobre 2016
  • Orari: su appuntamento: T. +39 3494945612
  • La mostra è inserita nell’11° Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI
  • L’iniziativa non si prefigge finalità commerciali di alcun genere, ma fa parte delle attività culturali dell’associazione.
    L’evento sarà strettamente su invito e prenotazione: mandare una mail a uffstampaaiac@presstletter.com
  • Ufficio stampa e info Roberta Melasecca, uffstampaaiac@presstletter.com – tel. 349 4945612
    www.presstletter.com
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Fabrizio Pizzuto

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