Arte Compressa # 21 – Dalla strada al ristorante. Urban Eyes a Il Margutta con cinque artisti protagonisti

Urban Eyes a Il Margutta Roma mostra 2016

Urban Eyes è una collettiva  delle opere di cinque artisti che – come il titolo esemplifica – sono provenienti da ambiti Street. Differenti per stile, le opere sono legate però da un lessico condiviso che è radicalizzato dentro pratiche on the road, il più delle volte off, e un comune sentire: appunto, con occhi urbani, giocando sull’assonanza – in inglese  –  con urbanize, cioè – in italiano –urbanizzare.

Sembrerebbe un po’ inconsueto il passaggio dalle vette resistenziali storiche alle attuali scelte più ammorbidite, dispiegate sulle belle pareti romane de Il Margutta, questo tempio del cibo più sano e raffinato… Ma i tempi cambiano, quella guerriglia semiotica (U. Eco), quel ribellismo creativo, se riproposti oggi nella stessa maniera di allora, dei vari Rammellzee, K-Rob, Futura 2000, Keith Haring, Jean-Michel Basquiat  (ognuno differentissimo dall’altro), avrebbe poco senso, e non è detto che un passaggio su altri ambiti e muri – legali; di gallerie; di locali, show room e simili – depotenzi la spinta comunicativa e l’intensità e maturità della ricerca visiva degli artisti, se e quando c’è. In questo caso, ci sembra che dimostrano duttilità, una sincera freschezza, forza e vigore nella voce pittorica che resta urban, quindi molto contaminata linguisticamente: fatta di meltin-pot, qualche debito con la tradizione artistica da azione pittorica e, in altri casi, con un carattere grafico prorompente.

Insomma: le opere su tela, carta o tavola allestite dimostrano che Giorgio Bartocci (nato a Jesi nel 1984),  DAFF (Bruno Battaini, nato a Milano nel 1977), Luca Font (Bergamo, 1977), NEO (Stefano Biancheri, nato a Milano nel 1977), EFY (Paolo Martin Cremonesi, nato a Lodi nel 1982) si sono messi in gioco, mostrando il proprio mondo stratificato sino a fine novembre presso un ristorante noto per la sua  scelta vegetariana – e l’utilizzo di cibi naturali provenienti da agricoltura biologica – e per ospitare e promuovere mostre fortemente volute dalla titolare Tina Vannini, curate da Francesca Barbi Marinetti e con la collaborazione di Marco Sermoneta.

Info mostra

  • Urban Eyes | Giorgio Bartocci, DAFF, Luca Font, NEO, EFY
  • A cura di Francesca Barbi Marinetti –
  • Organizzazione di D.d’ARTE e Profilexpo
  • Via Margutta, 118, Roma
  • Telefono: 06 3265 0577
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Con una Laurea in Storia dell'Arte, è Storica e Critica d’arte, curatrice di mostre, organizzatrice di eventi culturali, docente e professionista di settore con una spiccata propensione alla divulgazione tramite convegni, giornate di studio, master, articoli, mostre e Residenze, direzioni di programmi culturali, l’insegnamento, video online e attraverso la presenza attiva su più media e i Social. Ha scritto sui quotidiani "Paese Sera", "Liberazione", il settimanale "Liberazione della Domenica", più saltuariamente su altri quotidiani ("Il Manifesto", "Gli Altri"), su periodici e webmagazine; ha curato centinaia di mostre in musei, gallerie e spazi alternativi, occupandosi, già negli anni Novanta, di contaminazione linguistica, di Arte e artisti protagonisti della sperimentazione anni Sessanta a Roma, di Street Art, di Fotografia, di artisti emergenti e di produzione meno mainstream. Ha redatto e scritto centinaia di cataloghi d’arte e saggi in altri libri e pubblicazioni: tutte attività che svolge tutt’ora. E' stato membro della Commissione DIVAG-Divulgazione e Valorizzazione Arte Giovane per conto della Soprintendenza Speciale PSAE e Polo Museale Romano e Art Curator dell'area dell'Arte Visiva Contemporanea presso il MUSAP - Museo e Fondazione Arazzeria di Penne (Pescara), per il quale ha curato alcune mostre al MACRO Roma e in altri spazi pubblici (2017 e 2018). È cofondatrice di AntiVirus Gallery, archivio fotografico e laboratorio di idee e di progetti afferente al rapporto tra Territorio e Fotografia dal respiro internazionale e in continuo aggiornamento ed è cofondatrice di "art a part of cult(ure)” di cui è anche Caporedattore.

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