Nella scrittura incessante e incalzante, eccessiva e intossicata come quella che esaspera i dialoghi di alcuni polizieschi americani, dove il doppiaggio italiano si trova a disagio senza un vero slang da ricalcare, Andrea Piva sembra trovarsi bene per raccontare la rinuncia alla creatività di un giovane scrittore.
Nel suo ultimo libro L’animale notturno sbalza e incarna personaggi che si sobbarcano a prove di disinteresse, apatia, ironia, provincialismo, idealismi e all’uso di tanta cocaina, quella che basta e avanza per delineare ultime spiagge, punti di non ritorno, deliri esistenziali.
D’improvviso, però, come in una partitura teatrale, Piva muta la direzione e la narrazione di sfiga, rabbia e festini si scioglie in un nuovo mondo appassionato. È quello del gioco d’azzardo, soprattutto on line, che – nonostante i risvolti etico-psicologici – qui viene raccontato come un luogo in cui la fortuna, la matematica, le probabilità e le prodezze riescono a far cambiare l’energia e il futuro dei protagonisti.
La storia quasi s’ammorbidisce, s’umanizza, acquista sfaccettature filosofiche e diventa gustosa. Giocare d’azzardo, essere un giocatore professionista fa assumere una sorta di rispettabilità, fangosa e incondivisibile, ma quasi capace di competere con la genialità. Anche se il prezzo da pagare è quello di essere un animale notturno, solo, ma
Giornalista culturale e autrice di testi ed adattamenti, si dedica da sempre alla ricerca di scritture, viaggi, tradizioni e memorie. Per dieci anni direttore responsabile del mensile "Carcere e Comunità" e co-fondatrice di "SOS Razzismo Italia", nel 1990 fonda l’Associazione Teatrale "The Way to the Indies Argillateatri". Collabora con diverse testate e si occupa di progetti non profit, educativi, teatrali, editoriali, letterari, giornalistici e web.
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