Roma. Guida alla buona spesa. Un progetto di viaggio fra cibi buoni, vitali e preziosi

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Il cibo è il mito di questo nuovo secolo che ormai si avvia ad essere maggiorenne. Ha cominciato a farsi strada fra le cose più di moda già nel secolo scorso, poi è dilagato ovunque, reale o virtuale, buono, mediocre o anche pessimo; cotto e crudo, manipolato con l’azoto liquido o con mani contadine e sapienti. Cibo spazzatura, cibo cura, cibo gourmand; accostamenti innovativi, rivisitazioni di piatti tradizionali, diete, anti diete e non-diete; prove, degustazioni, gare, invenzioni. Cibo esotico, cibo che matura stipato nei container delle navi, cibo che cambia volto, cibo geneticamente modificato, cibo privato e deprivato; cibo che manca, cibo che si spreca; cibo che non si sa cucinare, che si acquista già pronto, cibo che ci viene recapitato grazie alle app, cibo da donare, cibo a chilometro zero.

Cibo.

Comunque lo si affronti, da qualsiasi parte lo si guardi, il nutrimento sta diventando ingombrante e, per i più, anche difficile da comprendere, da riconoscere, da scegliere.
Il punto di partenza per poi addentrarsi nello sconfinato regno degli alimenti dovrebbe essere soprattutto uno: cibo sano.
E se è sano deve provenire da terre non contaminate e, per quanto possibile, poco inquinate. E da sementi libere.
Ancora meglio se non sono troppo lontane dal mercato in cui andiamo ad acquistarle e se sono frutti della stagione in cui li stiamo mangiando.

Su questi semplici concetti di base per una nutrizione che aiuti l’essere umano a star bene e non lo carichi di sostanze aggiunte, chimiche o comunque non vive nasce la guida di Editrice Zona Roma Guida alla buona spesa.

Guida alla buona spesa oltre ad essere una vera e propria guida fra mercati rionali, piccole aziende agricole, gruppi di acquisto solidale, etc. è un vero e proprio progetto per vivere meglio. Senza supermarket come viene dichiarato in copertina.
Ed infatti, riuscire ad entrare nel meccanismo virtuoso dell’acquisto di prodotti freschi, non industriali e che non abbiano fatto migliaia di chilometri prima di arrivare sulla nostra tavola, non porta solo benefici al consumatore, ma innesca un ciclo che consente maggiore sostenibilità ambientale, equità nei costi e, dunque, nel rapporto con i produttori e dei produttori con le coltivazioni.

Non mettere piede in un supermercato e, al contempo risparmiare si può. La Guida alla buona spesa di Roma vi porterà in un viaggio fra 120 prodotti tipici del territorio di Roma e dintorni (come l’aglio rosso di Proceno, l’asparago di Canino, il caciofiore di Anguillara Sabazia e Trevignano, le puntarelle di Gaeta, le ciliegie di Palombara Sabina, la fagiolina (piccoli fagioli bianchi) di Arsoli, il mitico fatto di Licenza, le fragoline di Nemi, il guanciale di Amatrice e quello di maiale nero di Carpineto Romano, le lenticchie di Ventotene, i marroni di Segni, il meile di santoreggia di Vallepietra, il pane casareccio di Genzano, l’olio della Sabina, le patate di Leonessa, la pizza bianca, la porchetta di Ariccia, la pupazza (biscotto al miele della prosperità) di Frascati, ju salavatico (frittelle con la mentuccia) di Roviano, la salsiccia di fegato di Artena, il pizzutello di Tivoli, lo zafferano di Affile, etc., etc., etc.); alla scoperta di 60 aziende dove è possibile acquistare prodotti a Km 0; potrete visitare anche 60 mercati rionali giornalieri di Roma dove è sempre possibile comprare ai banchi dei “vignaroli”, ovvero dei piccoli produttori locali ed i circa 60 gruppi di acquisto solidale (GAS) nei quali i compratori si riuniscono per poter rendere la buona spesa un bene comune.

Scegliere di fare la spesa in questo modo significa anche mantenere vive le conoscenze, le tradizioni, le usanze e le memorie di un territorio e poter recuperare quelle che si sono perse. Per questo Roma Guida alla buona spesa si conclude con 30 buone (e belle) ricette della tradizione romanesca, una su tutte la Vignarola, per festeggiare l’arrivo della primavera, che vi regaliamo volentieri.

Ingredienti: 4 Carciofi romaneschi (mammole), 300 gr di piselli freschi sgranati ,300 gr di fave sfresche sgranate, 1 cespo di scarola o lattuga romana, 4 cipollotti freschi, 4 cucchiai di olio d’oliva extravergine, Sale e pepe q.b.

Preparazione: Tagliate a pezzetti i cipollotti, poneteli in pentola  e fateli appassire nell’olio extravergine a fuoco basso e a lungo fino a trasparenza. Tagliate la scarola a listarelle sottili; pulite i carciofi e tagliateli a spicchi. Aggiungeteli ai cipollotti, mescolate bene, poi salate e pepate a vostro piacere. Coprite e fate cuocere a fuoco bassissimo, aggiungendo ogni tanto qualche cucchiaiata di acqua, ma solo se necessario. Lasciate cuocere per circa 10 minuti. Aggiungete progressivamente i piselli e le fave. I tempi di cottura dipendono dalla tenerezza e dalla freschezza delle verdure ma saranno orientativamente intorno ai 20 minuti. Servite caldo o tiepido.

ArtapartEvents: Roma. Guida alla buona spesa – Editrice Zona  
29 MARZO2017 – ORE: 18:30
Presso: Libreria Teatro Tlon, Via Federico Nansen, 14-16 Roma

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Giornalista culturale e autrice di testi ed adattamenti, si dedica da sempre alla ricerca di scritture, viaggi, tradizioni e memorie. Per dieci anni direttore responsabile del mensile "Carcere e Comunità" e co-fondatrice di "SOS Razzismo Italia", nel 1990 fonda l’Associazione Teatrale "The Way to the Indies Argillateatri". Collabora con diverse testate e si occupa di progetti non profit, educativi, teatrali, editoriali, letterari, giornalistici e web.

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