Sorridi siamo a Roma. Racconti e cartoline a cura di Antonio Veneziani

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A Roma je poi fa’ de tutto. Puoi essere un grande poeta e farla vivere come ancora non era successo prima; puoi essere un esordiente che la conosce appena, o puoi farla morire in un baratro di insipienza, in un racconto di nullità.
Roma ci sta. Sempre.

Puoi continuare ancora a chiamarla battona come hanno fatto in tanti, oppure puttana, matrona, schifosa, divina. Lei sta ferma, ride (a volte sguaiata, altre tintinnando) e aspetta il resto.

Sorridi siamo a Roma è un’antologia di racconti, immaginari e interviste curata da Antonio Veneziani con la collaborazione di Ignazio Gori e Claudio Marrucci edita da Ponte Sisto e contiene i preziosi interventi di scrittori e personaggi che di Roma hanno fatto il loro suolo sacro, la loro rabbia, la speranza, l’imprevisto, la risata, l’addio.

Antonio Veneziani la scolpisce ancora una volta, non solo con i suoi versi capaci di sollevarne la tomba in cui pochi decenni l’hanno interrata, ma anche grazie ai tasselli di un mosaico fatto di scritture ed occhi diversi.

Quarantaquattro fra racconti e “cartoline”. Da alcuni mi aspettavo di più: anche se obbligati dalle poche poche pagine, non è giusto accendere il desiderio e la fantasia del lettore e poi lasciarlo lì a mendicare una storia o un coup de théâtre ancora. Altri sono onirici e immaginanti, spesso con un taglio cinematografico che, a volte, Roma sembra pretendere quasi come un pedaggio da chi parla di lei.

E, fra le tante Roma attraverso le quali questo libro ci accompagna, quella San Lorenzo astrale, ironica e ineludibile di Claudio Miani; la storia che ha urgenza di essere narrata, sì, quella di Isabella Borghese, che grazie al suo stile fatto d’acrobazie d’immagini e della sua scrittura che scava l’emozione racconta d’amori ormai quasi indicibili.

O di solitudini, come quella che la cassiera del cinema Diana spartisce con il protagonista immaginati da Fernando Acitelli, e mi pare di rivederla per tutte le volte sono andata proprio in quel cinema al cui posto,  poi, si sono susseguite le grandi  librerie del quartiere. Ma anche quelle che si intersecano in quella sorta di comune urbana raccontata da Carmine Amoroso. Personaggi e scopi che in quegli anni di Lotta Continua e Re Nudo abbiamo conosciuto tutti e che oggi, invece, forse sorprendono come un piccolo thriller.

Non si può non ricordare a Roma. Ogni luogo è testimone di un passato che s’arrocca al presente. Un passato che Renzo Paris fa apparire serpeggiando per le strade di San Lorenzo, quartiere dalle molteplici facce e dalla infinite vite, dove tutto si sovrappone e niente si abbandona, mentre il presente arriva con un volo di merli che non dimenticano.

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Giornalista culturale e autrice di testi ed adattamenti, si dedica da sempre alla ricerca di scritture, viaggi, tradizioni e memorie. Per dieci anni direttore responsabile del mensile "Carcere e Comunità" e co-fondatrice di "SOS Razzismo Italia", nel 1990 fonda l’Associazione Teatrale "The Way to the Indies Argillateatri". Collabora con diverse testate e si occupa di progetti non profit, educativi, teatrali, editoriali, letterari, giornalistici e web.

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