Fata Morgana | Dentro l’Antropocene è il nuovo, poderoso lavoro di Alberto Timossi dopo una serie di riuscitissime installazioni ambientali: l’ultima in ordine di tempo, del 2015, è Illusione, dentro il cuore marmoreo delle celebri, enormi Cave Michelangelo a Carrara, a cura Takeawaygallery. Ora Timossi si cimenta in una ulteriore connessione tra arte e territorio, pure curata da Takeawaygallery; stavolta è l’incontaminato lago del Col d’Olen, nel comune di Gressoney-La-Trinité, in alta valle del Lys, in Valle d’Aosta, ad accogliere e dialogare con il lessico dell’artista.
Tutto è collegato, come indica la nozione detta effetto farfalla (*1). Ne avrebbe paura anche la Fata Morgana, magica entità femminile della tradizione celtica e delle leggende arturiane, regnante della penombra, dell’abbaglio e del mistero, associata pertanto al fenomeno ottico del miraggio prodotto da determinate condizioni paesaggistiche e atmosferiche.
Questa colorata, funambolica e calibrata impresa è, dunque, “un invito alla presa di coscienza delle conseguenze dell’Antropocene” (cit. Takeawaygallery): ognuno porterà con sé una parte di quest’opera e tornerà a casa con una nuova consapevolezza acquisita per ripensare (riformulare?) una vita sul Pianeta che sia un po’ più ecosostenibile ed ecocompatibile.
Note
(*1) metafora, anticipata dal londinese Alan Turing, nel saggio Macchine calcolatrici e intelligenza, del 1950, poi ripresa dallo scrittore e visionario Ray Bradbury nel racconto fantascientifico Rumore di tuono (A Sound of Thunder, in R is for Rocket) del 1952, nonché analizzata, nella sua applicazione più realistica, dallo statunitense Edward Lorenz in uno scritto del 1963 preparato per la New York Academy of Sciences e poi ribadito in: “Può, il batter d’ali di una farfalla in Brasile, provocare un tornado in Texas?”, titolo di una conferenza tenuta da Lorenz nel 1972.
(*2) termine coniato negli anni ottanta dal biologo Eugene Stoermer e nel 2000 dettagliato dal Premio Nobel per la chimica atmosferica Paul Crutzen; ma ne trattava già nel 1873 il geologo lombardo Antonio Stoppani.
Info:
- Fata Morgana | Dentro l’Antropocene
- Installazione ambientale di Alberto Timossi presso il Lago del Col d’Olen, alta Valle del Lys, Gressoney-La-Trinité, Valle d’Aosta
A cura Takeawaygallery
- Coordinamento: Andrea Beck Peccoz
- Con un testo di Carlotta Monteverde
Dal 23 luglio al 27 agosto 2017
Inaugurazione domenica 23 luglio ore 10.30 al lago del Col d’Olen e conferenza ore 16.00 in Piazza a Gressoney-La-Trinitè.
Partecipano alla conferenza: l’Assessore alla Cultura di Gressoney-La-Trinité Paolo Viganò, l’artista Alberto Timossi, i docenti dell’Università di Torino Michele Freppaz (Pedologia alpina e Nivologia) e Marco Giardino (Geomorfologia), Umberto Morra di Cella di ARPA Valle d’Aosta, lo storico e critico d’arte Barbara Martusciello, il gallerista della Takeawaygallery Stefano Esposito.
Il lago del Col d’Olen è raggiungibile in venti minuti a piedi dall’arrivo della funivia dei Salati (percorso Staffal-Gabiet e Gabiet-Passo dei Salati).
- Con il Patrocinio di: Regione Autonoma Valle d’Aosta, Comune di Gressoney-La-Trinité
- In collaborazione con: Università degli Studi di Torino, ARPA Valle d’Aosta
- Con il supporto di: Consorzio Gressoney Monte Rosa, Monterosa-Ski
- Sponsor tecnici: Rifuginrete, Edilizia 1960, Infissi Termici 2000
- Video: Walter Paradiso;
- Progetto grafico: Aurelio Candido;
- Traduzioni: Andrea Viviani
- Contatti: takeawaygallery@gmail.com | 3478164486 | http://www.takeawaygalleryroma.altervista.org/Roma/
Con una Laurea in Storia dell'Arte, è Storica e Critica d’arte, curatrice di mostre, organizzatrice di eventi culturali, docente e professionista di settore con una spiccata propensione alla divulgazione tramite convegni, giornate di studio, master, articoli, mostre e Residenze, direzioni di programmi culturali, l’insegnamento, video online e attraverso la presenza attiva su più media e i Social. Ha scritto sui quotidiani "Paese Sera", "Liberazione", il settimanale "Liberazione della Domenica", più saltuariamente su altri quotidiani ("Il Manifesto", "Gli Altri"), su periodici e webmagazine; ha curato centinaia di mostre in musei, gallerie e spazi alternativi, occupandosi, già negli anni Novanta, di contaminazione linguistica, di Arte e artisti protagonisti della sperimentazione anni Sessanta a Roma, di Street Art, di Fotografia, di artisti emergenti e di produzione meno mainstream. Ha redatto e scritto centinaia di cataloghi d’arte e saggi in altri libri e pubblicazioni: tutte attività che svolge tutt’ora. E' stato membro della Commissione DIVAG-Divulgazione e Valorizzazione Arte Giovane per conto della Soprintendenza Speciale PSAE e Polo Museale Romano e Art Curator dell'area dell'Arte Visiva Contemporanea presso il MUSAP - Museo e Fondazione Arazzeria di Penne (Pescara), per il quale ha curato alcune mostre al MACRO Roma e in altri spazi pubblici (2017 e 2018). È cofondatrice di AntiVirus Gallery, archivio fotografico e laboratorio di idee e di progetti afferente al rapporto tra Territorio e Fotografia dal respiro internazionale e in continuo aggiornamento ed è cofondatrice di "art a part of cult(ure)” di cui è anche Caporedattore.
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