Casina valadier. 200 anni e non li dimostra troppo

Casina Valadier e la festa dei 200 anni, Roma
Casina Valadier e la festa dei 200 anni, Roma
Casina Valadier e la festa dei 200 anni, Roma

Un compleanno indimenticabile quello per i 200 anni della Casina Valadier, elegante edificio in stile neoclassicosito in piazza Bucarest, all’interno di Villa Borghese, a Roma e noto per la sua bellezza, la firma del grande Giuseppe Valadier e di napoleone Bonaparte che la volle commissionare al celebre architetto. Fu progettata e costruita tra il 1816 e il 1837 rielaborando, in stile composto ma anche celebrativo, il Casino Della Rota, un fabbricato seicentesco appartenuto ai frati Agostiniani di Santa Maria del Popolo e costruito, a sua volta, sui resti di un’antica cisterna romana in quanto l’area era conosciuta anche come l’antico Collis Hortulorum, il punto più alto del Pincio, dove in passato le grandi famiglie romane possedevano i giardini più vasti e sfarzosi della città.

La storia della costruzione è articolata: per esempio, durante la Seconda guerra mondiale esso fu frequentato dai militari tedeschi prima e dall’esercito inglese poi che, considerando il magnifico panorama, ne fecero un circolo per i loro ufficiali. Nel secondo dopoguerra, Casina Valadier conobbe ancora un altro periodo di intensa frequentazione e celebrità fino a diventare una delle mete più ambite da celebrità, turisti e politici, entrando nella storia dei caffè-restaurant romani. Patì via via ammaloramenti, abusivismo, passaggi di gestione, ritornò in auge, soffrì ancora incuria e poi nuova vita sino ad oggi, quando, il 20 settembre 2017, se ne è festeggiato il bicentenario: in grande stile,  con un party esclusivo che ha visto la partecipazione di circa 600 ospiti per una ricorrenza fortemente voluta dalla famiglia Montefusco – che ha recentemente acquisito la totalità della gestione della struttura simbolo della Roma Ottocentesca – e svolta in perfetta sintonia con le caratteristiche di questo meraviglioso edificio, con la sua memoria e un suo fascino peculiare.

Alle ore 20.00 una band in perfetto stile anni ’30, composta da alcuni tra i migliori musicisti jazzisti d’Italia, ha dato il via a una serata all’inegna dell’eleganza; gli ospiti sono stati accolti da figure vestite di luce e da uno speciale menù studiato dallo chef Massimo D’Innocenti, che ha visto la presentazione di alcuni piatti innovativi realizzati appositamente in occasione del bicentenario.

Il discorso del patron di Radio Dimensione Suono, imprenditore, ex vicepresidente di Confindustria Roma con delega all’Expo (di Milano), Eduardo Montefusco, ha segnato il vero inizio di un evento che ha voluto far risplendere l’edificio storico ispirandosi agli anni in cui la Casina ha vissuto i suoi periodi di massimo splendore; sono stati ideati giochi di luce e proiezioni e un video mapping che ha ripercorso con suoni e immagini la storia dell’Italia, di Roma e della Casina stessa. Un excursus affascinante e spettacolare, questo, che ha visto l’edificio quasi un narratore di momenti salienti ai quali esso ha veramente assistito, dalla nascita della cisterna romana, all’affidamento da parte di Napoleone all’architetto più in voga dell’epoca, il Valadier, fino ai primi del 900’ che hanno segnato  l’apice per la Casina, luogo di incontri di artisti, filosofi, filantropi, per poi arrivare al periodo più contemporaneo. Il tutto realizzato con la sincronizzazione di un corpo di ballo e raggi laser.

Ha dichiarato Montefusco:

“Celebrare oggi, la storia di questo magnifico edificio mi riempie di gioia. Auguro altri 200 anni di grande splendore e Fascino alla nostra Casina Valadier, patrimonio di Roma e d’Italia”.

Ha quindi egli stesso introdotto il momento clou della serata in cui ha acceso per la prima volta la nuova spettacolare illuminazione scenografica e architetturale. L’illuminazione, studiata e realizzata da IGuzzini risulta rispettosa delle valenze estetiche e culturali della Casina che ne risulta giustamente valorizzata nella storia, nella sua bellezza – che era un po’ appannata da anni di distrazione, anche dei romani – e nel corretto rispetto per l’ambiente pur portando nuova tecnologia nel segno del contemporaneo.  Il progetto, infatti,  mira a esaltare gli elementi architettonici verticali e orizzontali che compongono la Villa, senza dimenticare il suo contesto, mediante l’utilizzo dei moderni ed ecosostenibili led. Sono stati impiegati oltre 150 proiettori e Streep led per l’illuminazione dell’intero complesso, di cui 120 proiettori destinati alle aree verdi, con un consumo totale di soli di 1.2 kW. Tali apparati di ultima generazione, caratterizzati da dimensioni ridotte e non invasive, sono inoltre molto duttili: capaci, se adeguatamente orientati e con un pensiero di light design, di dialogare con l’architettura senza imporsi e di ottenere la riduzione dell’impatto ambientale grazie all’ausilio di materiali non inquinanti con cui sono realizzati. L’intento di questo progetto è di svilupparsi in una chiave green fortemente voluta dalla gestione di Casina Valadier e realizzato dal progetto dell’architetto Pasquale Piroso e da IGuzzini illuminazione.

Info

casinavaladier.com

 

 

 

 

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Con una Laurea in Storia dell'Arte, è Storica e Critica d’arte, curatrice di mostre, organizzatrice di eventi culturali, docente e professionista di settore con una spiccata propensione alla divulgazione tramite convegni, giornate di studio, master, articoli, mostre e Residenze, direzioni di programmi culturali, l’insegnamento, video online e attraverso la presenza attiva su più media e i Social. Ha scritto sui quotidiani "Paese Sera", "Liberazione", il settimanale "Liberazione della Domenica", più saltuariamente su altri quotidiani ("Il Manifesto", "Gli Altri"), su periodici e webmagazine; ha curato centinaia di mostre in musei, gallerie e spazi alternativi, occupandosi, già negli anni Novanta, di contaminazione linguistica, di Arte e artisti protagonisti della sperimentazione anni Sessanta a Roma, di Street Art, di Fotografia, di artisti emergenti e di produzione meno mainstream. Ha redatto e scritto centinaia di cataloghi d’arte e saggi in altri libri e pubblicazioni: tutte attività che svolge tutt’ora. E' stato membro della Commissione DIVAG-Divulgazione e Valorizzazione Arte Giovane per conto della Soprintendenza Speciale PSAE e Polo Museale Romano e Art Curator dell'area dell'Arte Visiva Contemporanea presso il MUSAP - Museo e Fondazione Arazzeria di Penne (Pescara), per il quale ha curato alcune mostre al MACRO Roma e in altri spazi pubblici (2017 e 2018). È cofondatrice di AntiVirus Gallery, archivio fotografico e laboratorio di idee e di progetti afferente al rapporto tra Territorio e Fotografia dal respiro internazionale e in continuo aggiornamento ed è cofondatrice di "art a part of cult(ure)” di cui è anche Caporedattore.

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