Architect @ Work Fiera raffinata e funzionale. Dopo Roma le altre tappe

ARCHITECT @ WORK a Roma per la seconda edizione

ARCHITECT @ WORK è approdata a Roma per la seconda edizione. Nata da un’idea di 4 interior designers belgi – Kurt Wallaeys, Frank Sinnaeve , Chris Vantornout (†) e Stephan Gunst riuniti sotto il logo dello studio  C4 -Creative Fo (u) r – si presenta come una fiera allestita in un format che attraversa il continente europeo dalla Svezia fino all’Italia, spingendosi poi con due appuntamenti fino  ad Istanbul e a Toronto, in Canada.

L’evento, commerciale ma anche espositivo, è focalizzato sulle innovazioni che interessano il mondo dell’Architettura, del Design, dell’Interior Design e di settori affini e, a differenza delle simili kermesse a cui siamo abituati nella Capitale, alla Fiera di Roma – e ci risulta una simile scelta ovunque nelle altre tappe – si è caratterizzato per un allestimento sobrio, accurato, funzionale, minimale, ben illuminato in cui predominava il bianco e il nero; questa rarefazione ed eleganza stilistica e allestitiva ha creato le migliori condizioni per mettere in relazione gli espositori e i professionisti fruitori. I visitatori, infatti, sono stati quasi automaticamente guidati lungo un percorso coerente e ben strutturato; si snodava attraverso piccole unità di stand uniformi: ognuno conteneva quattro unità d’angolo e una console multimediale centrale. Le aziende vi hanno presentano pochi ma significativi prodotti di pregio e innovativi, a volte anche uno solo, frutto di una pre-selezione in cui  la merce si doveva, evidentemente, distinguere per qualità, novità nelle performances e nel design. Le navate sono state trasformano in zone-salotto: luoghi per bere, con un servizio anche di self service, per  intrattenersi piacevolmente e fornire ulteriori spiegazioni su prodotti, applicazioni o servizi.  Una scelta, questa, di eccellenza non tanto e non solo legata alla fascia alta delle proposte di vendita ma anche e soprattutto alla bellezza e qualità di ciò che era in esposizione coerentemente, quindi, con l’allestimento generale del contenitore.

La missione di ARCHITECT @ WORK, d’altra parte, è quella di fornire molto più di un semplice contenitore – appunto – o di una piattaforma per architetti e progettisti poiché un notevole impegno è dedicato allo scambio di conoscenze e idee innovative. Un Networking, insomma, che all’interno di una tanto rigorosa, confortevole ed esteticamente bella e convincente situazione è stato possibile con più agio e piacere e che ipotizziamo si ripeterà negli appuntamenti successivi.

Contemporaneamente, alla fiera si è potuto godere di mostre –  Matìere grise –  Materiali, riuso, architettura a cura del Pavillon dell’Arsenal del Centro per l’architettura e l’urbanistica di Parigi – e installazioni – strutture-sculture dell’artista belga William Sweetlove – e partecipare a brevi conferenze che hanno offerto l’opportunità di assistere alla presentazione di temi di attualità sul design e sull’architettura.

 

Tutte le foto: Courtesy Paolo Di Pasquale

 

 

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Paolo Di Pasquale si forma studiando prima Architettura poi Disegno Industriale a Roma, specializzandosi in Lighting design. Nel 2004 è co-fondatore dello STUDIOILLUMINA, dove si occupa principalmente di Architectural Lighting Design e Luce per la Comunicazione: lo Studio progetta e realizza allestimenti espositivi e museali, ideazione della luce, corpi illuminanti, scenografia notturna - nel settore della riqualificazione urbana e in progettazione di arredi (porti turistici, parchi, giardini, piazze etc.)-, piani della luce per alcuni Comuni italiani e spettacoli di luce. Nel 2007 fonda lo Studio BLACKSHEEP per la progettazione di architettura di interni e di supporto alla pianificazione di eventi, meeting e fiere. E' interessato alla divulgazione della cultura della luce e del progetto attraverso corsi, workshop, convegni e articoli. Ha insegnato allo IED e in strutture istituzionali. E’ docente di Illuminotecnica presso l’Istituto Quasar - Design University Roma di nel corso di Habitat Design e in quello di Architettura dei Giardini. E' Redattore di art a part of cult(ure) per cui segue la sezione Architettura, Design e Grafica con incursioni nell'Arte contemporanea. Dal 2011 aderisce a FEED Trasforma Roma, collettivo di architetti romani che si interroga sul valore contemporaneo dello spazio pubblico esistente, suggerendone una nuova lettura e uso con incursioni e azioni dimostrative sul territorio metropolitano.

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