La parola al Teatro #2. Tra amori e umanità torna in scena la gente di Cerami

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Massimo Wertmuller e Anna Ferruzzo

È innamorata e tormentata la gente di Cerami. Entra ed esce dalla scena come da una porta immaginaria tracciata dall’abile penna dello scrittore romano.

Racconti brevi, piccoli ritratti a tutto tondo di uomini e donne colti nella loro fragilità.

È la gente di tutti i giorni, quella dagli amori infelici e dai travagli della quotidianità, segnata nell’anima dalle scelte del passato.

Dal marito che per caso scopre dopo anni il tradimento della consorte attraverso un’accorata lettera d’addio all’amante, all’impiegato che rinvia fatalmente per timore l’incontro con il ritrovato amore di gioventù.

La gente di Cerami torna in scena da sabato 14 ottobre a domenica 17 dicembre tutti i venerdì e sabato in orario serale e la domenica in orario pomeridiano nella Sala Studio del Teatro Vascello

nell’adattamento dei racconti del padre Vincenzo realizzato da Aisha Cerami sotto la direzione artistica e musicale di Nicola Piovani. Massimo Wertmuller e Anna Ferruzzo danno, con maestria e leggerezza, volti e voci a questo popolo di piccoli eroi di carta in un continuo rincorrersi di vicende umane e amorose narrate in prima e in terza persona con ironia e un pizzico di malinconia mai melensa o autoindulgente.

Le risate si alternano ai momenti di empatia per quelle storie così piccole eppure così comuni da poter quasi essere assunte come archetipi di un’umanità sempre attuale collocata in un non-luogo e in un non-tempo che nella piccola sala del teatro capitolino trovano la loro dimensione sotto l’occhio benevolo e non giudicante dell’autore ma anche del pubblico che può facilmente ritrovarvi un po’ di sé.

Nota, è il caso di dirlo, tutt’altro che stonata l’accompagnamento musicale di Alessio Mancini (flauto e chitarra) e Sergio Colicchio (tastiere e fisarmonica) che oltre ad accompagnare i racconti e i monologhi fanno da cerniera o da fil rouge alle parole dei personaggi.

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Classe 1987. Romana di nascita, siciliana d’origine e napoletana d’adozione. Giornalista professionista, comunicatrice e redattrice freelance. Da sempre appassionata di (inter)culture, musica, web, lingue, linguaggi e parole. Dopo gli studi classici si laurea in Lingue e comunicazione internazionale e in seguito, presso l’università “La Sapienza” di Roma, si specializza in giornalismo laureandosi con una tesi d’inchiesta sul giornalismo in terra di camorra. Ha poi conseguito un master in Giornalismo (biennio 2017 – 2019) presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Giornalista per caso e per passione, ufficio stampa e social media manager per festival, eventi ed associazioni in particolare in ambito culturale e teatrale oltre che per Europride 2011, Trame – Festival dei libri sulle mafie e per Save the Children Italia (2022). Collabora con diverse testate occupandosi in particolare di tematiche sociali, culturali e politiche (dalle tematiche di genere all’antimafia sociale passando per l’immigrazione, il mondo Lgbtqia+ e quello dei diritti civili). Vincitrice della borsa di studio del premio “Giancarlo Siani” per l’anno 2019.
Fotografa, spesso e (molto) volentieri.

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