La pagina che non c’era. Un festival visionario alle prese con la saggistica narrativa.

I ragazzi non attendono altro che essere snidati, mettersi in gioco e diventare protagonisti”. Ha pensato così Maria Laura Vanorio, docente di Italiano, partenopea ed esperta di Letteratura francese, quattro anni fa, nel lanciare la sua sfida.

Il suo progetto nasce da un’idea del tutto naturale che ha in sé una visione geniale e creativa.
Eccolo: gli studenti delle scuole superiori, dopo aver letto quattro romanzi contemporanei, potranno incontrare i loro autori e scrivere una pagina nello stile del romanzo, che sarà legata in un punto qualsiasi del libro.

Per gli incontri, organizzati come un festival, si è scelto un titolo eloquente: La pagina che non c’era. Quest’anno la sua quinta edizione, patrocinata dal Forum Universale delle Culture, si tiene a Napoli presso la Fondazione Quartieri Spagnoli e la Città delle Scienza.
Il tema scelto per l’edizione 2014 è La Literary non Fiction, dalla letteratura alla serialità televisiva.

Chiediamo all’ideatrice del festival, Maria Laura Vanorio, di parlarcene.

Sono molto soddisfatta – dice la docente – perché sono intervenuti più di duecento studenti, provenienti sia dal nostro liceo Pitagora di Pozzuoli sia da altre venti scuole della Campania. Un successo, a mio parere. Abbiamo insieme provato a raccontare la realtà dei nostri tempi.

Ci parli degli autori presenti?

Nel corso degli incontri sono stati presentati tre libri: I buoni (Chiarelettere) di Luca Rastello; Non mi avrete mai (Einaudi) di Gaetano Di Vaio e Guido Lombardi; e Carlo Giuliani, il ribelle diGenova (Becco Giallo) di Francesco Barilli e Manuel de Carli. Sul tema Literary Non Fiction hanno dato il loro contributo, fra gli altri, la giornalista Alessandra Coppola, lo sceneggiatore Stefano Bises, il critico letterario Cristiano de Majo, l’attore Lello Serao.

Perché ha scelto questo tema?

Ci è sembrato molto attuale e vicino al mondo dei ragazzi. Si racconta la realtà in cui essi sono immersi, a cominciare dalla visione del reality showLa letteratura non è finzione, definizione al negativo di un genere letterario, rimane di certo un argomento molto ampio e al confine con altri generi letterari.

Tutto da programma, quindi?

Sì. Ci sarà il concorso di lettura creativa e poi i ragazzi scriveranno “ la pagina che non c’era” che gli scrittori in seguito sceglieranno per legarla al loro romanzo.

C’è una sezione dedicata alla letteratura scientifica?

Esatto, e si svolgerà a Città della Scienza. Gli studenti, in questo caso, s’interesseranno di aggiungere “l’immagine che non c’era”. I libri in concorso sono, Cercatori di meraviglie. Storiedi grandi scienziati curiosi del mondo (Rizzoli) di Amedeo Baldi e I robot ci guardano (Zanichelli) di Nicola Nosengo.

Qual è la ragione del suo festival?

Assieme a Diana Romagnoli abbiamo voluto metterci in gioco come insegnanti e creare le condizioni affinché i ragazzi possano imparare a leggere in maniera creativa e scrivere sentendosi protagonisti di una creazione.

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Scrittore e psicologo, ha pubblicato per Guida, “La trilogia dei capperi “ (2005) e Passodincanto (2008). Dirige la collana “Solare” dell’ A.S.M.V. è ideatore e direttore del Festival dell’Erranza.​

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