È nato da un’idea della scrittrice (e nostra collaboratrice) Cetta De Luca, il contest fotografico dedicato alle migrazioni. #scattiemigranti il titolo, il web la piazza su cui raccogliere le proposte. Libere le modalità di proposta: potevano essere foto antiche di migrazioni lontane nei secoli, oppure attuali di cui abbiamo sempre meno orrore, o anche quelle che compiono gli italiani per trovare spazi migliori in altre nazioni. La pubblicazione su art a part of cult(ure) il “premio”.
Ne sono arrivate molte; una giuria formata dai fotografi Claudio Drago, Gianrigo Marletta e Carlotta Valente, dalla ideatrice Cetta De Luca e dalla giornalista Isabella Moroni ne ha scelte sette.
Ma il gioco del concorso non finiva qui. Le sette fotografie vincitrici sono poi state “affidate” a scrittori e poeti che, ispirandosi all’immagine, hanno scritto una storia, una poesia, una lettera, un testo…
Questa fotografia di Isidoro Vasta dal titolo Attesa è stata affidata alla poetessa Maria Grazia Calandrone che ha scritto la poesia intitolata io cerco che la vita sia all’altezza del canto.
IO CERCO CHE LA VITA SIA ALL’ALTEZZA DEL CANTO
poi, ci siamo sedute
vicine, senza spazio tra i corpi, senza rispetto
di quello che chiamate “spazio vitale”: voi, tutti, qui, occupati
a difendere l’aria, la libertà, a dimenticare
l’umano che cerca la vicinanza
come un bambino
poi, ci siamo sedute
sul marciapiede
e abbiamo fatto un pezzo di Somalia
– montuoso, ondulato, colorato,
sconnesso
e fermo – un pezzo di fusione
di nove corpi
neri
in terra straniera
ci hanno dato qualcosa, dei fazzolettini. una prima accoglienza. sandali, infradito e marciapiede. solo una di noi
sta di profilo, parla, fa sorridere
un’altra
la riga bianca del sorriso. poi, il bagliore di un occhio, due, la postura
scomposta di una: forse
la più stanca, forse
la più sfacciata. o è la stanchezza, a renderla sfacciata. però, quasi sorride.
siamo righe di sabbia
incomprensibile. eppure
basta poco, a conoscere, basta
identificarsi
anche la donna
che scrive di noi, lo vedete, sta dando per scontato
che le straniere
siamo noi.
eppure…
eppure…
La cultura della contemporaneità nelle sue molteplici declinazioni
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