My Work Tells My Story. Mi racconto in un’opera: Gloria Pastore

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immagine per Gloria PastoreMy Work Tells My Story“, ovvero “Mi racconto in un’opera”, è un ciclo di sette incontri con altrettante protagoniste della scena artistica nazionale e internazionale che hanno scelto di vivere nel vulcanico territorio campano. Un sabato, un’artista, un’opera. Il d2.0-box, lo spazio fisico della dirartecontemporanea2.0Gallery di Caserta, ospiterà in sette appuntamenti un’unica opera, una pièce unique, e sarà il critico d’arte Enzo Battarra a incontrare di volta in volta l’artista, in un dialogo che sarà soprattutto il racconto di sé, la propria storia, la favola realizzata di un attraversamento del mondo dell’arte. Le sette artiste sono Marisa Albanese, Chiara Coccorese, Maria Adele Del Vecchio, Raffaela Mariniello, Daniela Morante, Gloria Pastore e Rosy Rox.

Sarà un viaggio all’interno dei linguaggi artistici femminili in sette tappe, in sette stazioni. E il tutto avverrà nella città della Reggia, all’ombra del monumento vanvitelliano, che è un simbolo e un’icona della potenza espressiva napoletana e campana in genere, della fertile creatività meridionale. Le sette donne, dinanzi all’opera che avranno scelto per meglio rappresentare la loro vita artistica, saranno sette regine che narreranno la loro storia personale in un’intervista-confessione al critico Enzo Battarra, spesso loro compagno di strada fin dagli inizi del percorso. Ne nascerà un resoconto sui movimenti artistici, sugli obiettivi raggiunti e sulle aspirazioni della ricerca visiva in Campania, visti e interpretati dalla parte delle donne.

Le date e gli orari: Chiara Coccorese il 26 maggio ore 19:30, Daniela Morante il 9 giugno ore 20:00, Gloria Pastore il 23 giugno ore 20:00, Maria Adele Del Vecchio il 7 luglio ore 20:00, Marisa Albanese il 15 settembre ore 20:00, Rosy Rox il 29 settembre ore 19:30 e Raffaela Mariniello il 13 ottobre ore 19:30.

Per il terzo appuntamento del progetto My Work Tells My Story il 23 di giugno alle ore 20:00 Enzo Battarra incontra GLORIA PASTORE che si racconterà attraverso l’opera scultorea in resina leggera “L’Ermafrodita”.

L’ermafrodita, ispirato alle antiche culture è visto come trascendenza da tutti gli attributi, quindi la possibilità che in esso vivono gli opposti: una bi-unità in termini metafisici. Simbolo di sopravvivenza tramite “auto-generazione” è riferimento al divino che l’uomo individua nel suo primo mitologico esemplare, una bisessualità indice di perfezione e di unità, oltre che simbolo dell’unificazione costruttiva dei contrasti. L’ermafrodito appare, per la prima volta, nell’esposizione “Il pescatore di perle” al Museo Archeologico Nazionale di Napoli nel 2010.

Breve nota biografica:

Gloria Pastore vive e lavora a Napoli. Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Napoli, ha completato la sua formazione specializzandosi in Disegno, Storia Dell’Arte e Discipline Pittoriche. Fin dagli esordi il suo lavoro è caratterizzato da un percorso che l’ha portata a confrontarsi con tecniche e linguaggi eterogenei: dalla scultura al disegno, dal collage alla fotografia alla installazione, spesso ricorrendo a materiali tecnologicamente nuovi. Ha indagato con libertà espressiva, entro ed oltre la superficie, alla ricerca di molteplici significati, elaborando un proprio linguaggio e una propria narrazione inconfondibili. Da sempre è interessata al tema dell’identità, alle stratificazioni, all’unità e molteplicità, alle possibili ambivalenze, ricorrendo alle capacità di uno “sguardo a tutto tondo” per far emergere la continua mutevolezza delle cose.

Ai suoi esordi partecipa a Kassel nel 1982 alla Documenta Urbana . E’ invitata a: “Made in Naples” a Londra 2004; Los Angeles nel 2010; Berna; Madrid; Taiwan. In Italia: “Prima Biennale “ Natura e ambiente” al Palazzo dell’Esposizione di Roma; Museo Archeologico Nazionale di Napoli con la personale: “il pescatore di perle” nel 2010 ( presentata successivamente al Teatro San Carlo di Na) e nel 2003 con “corpus-mens” ; 54° Biennale di Venezia. “Naturalmente” al Museo Archeologico Sant’Agostino di Genova 2015. “Lo sguardo di Henry James”, Genova Palazzo Rosso, 2016. “Gli angeli degli astri”, Fondazione Scienza e Tecnica, Firenze, 2018. “Psiche e altre storie”, Museo Archeologico Nazionale di Napoli ( in corso ), 2018. Ha realizzato su commissione pubblica opere permanenti tra cui: Metropolitana di Napoli, Staz. S. Rosa Arch.Mendini; Museo del Mare e dei Miti, Capo Colonna, Crotone, con l’opera “Marte”; collezione Museo Città di Berna. Alcune sue opere sono in collezioni private ed altre eseguite per spazi pubblici. L’opera “Italy-Italy” è presente nella collezione permanente del Museo del novecento di Castel Sant’Elmo a Napoli.

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