Più di venti associazioni, in rappresentanza di migliaia di autori e artisti italiani, hanno sottoscritto la lettera del Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana Contemporanea – Cendic.
Un appello al Presidente del Consiglio Mario Draghi per lo spettacolo, un settore tra i più penalizzati in questo periodo storico di emergenza, che pure ha i numeri e le potenzialità per contribuire significativamente alla ripresa del Paese.
Gli autori e gli artisti italiani, le maestranze, i teatri e le compagnie confidano nella politica di espansione progettuale del nuovo governo:
“Le chiediamo di non dimenticarci – si afferma nella lettera – il settore culturale ha bisogno di essere rilanciato attraverso novità e finanziamenti in media con quelli degli altri Paesi europei, che segnino una discontinuità netta nei confronti del passato. L’Italia non è soltanto lo scrigno di tesori che tutto il mondo ama e ci invidia, è anche la patria di tanti artisti che producono cultura per l’avvenire (…..)
C’è bisogno di investimenti su teatro, cinema e audiovisivo, danza e musica: non vogliamo solo ristori, vogliamo lavorare e produrre. (….)
C’è bisogno di riaprire in sicurezza i teatri, i cinema, le sale da concerto, ripensando alle loro modalità di sostegno, finanziamento e accesso al credito. (…)
È necessario che il FUS venga incrementato e riformato, cambiando le regole di assegnazione dei fondi e dando propulsione alle piccole e medie imprese, che sono tante e che sono quelle più colpite dalla pandemia”.
Nella lettera si ribadisce inoltre la necessità che, come accade in altri paesi in Europa, i teatri stabili producano una quantità significativa di testi italiani, e venga realizzato un Teatro per la Drammaturgia Nazionale.
Oltre a questo viene auspicata una legge di Riforma Generale dello Spettacolo che riconosca una vera dignità professionale e tutele agli artisti e alle maestranze, assicurando previdenza e assistenza, affinché nessuno debba rimanere ostaggio dei vari DPCM, nei momenti di emergenza.
L’indotto dell’industria culturale è vastissimo, composto non solo da attori, autori e registi, ma da tecnici, artigiani, amministrativi: intere famiglie che vivono di questo, producendo bellezza e contenuti ma anche una quota considerevole di PIL.
Il settore culturale allargato, di cui lo spettacolo rappresenta una parte significativa, ha avuto infatti una crescita costante, tra il 2010 e il 2018, che ha prodotto il 6,1% di PIL, sino ad arrivare al 16,9% considerando l’indotto.
Firmatari della lettera gli autori e gli artisti delle associazioni:
- CENDIC – Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana Contemporanea
- UNA – UNIONE NAZIONALE AUTORI
- ACEP – Associazione Compositori Editori Produttori
- ACMF – Associazione Compositori Musica per Film
- AIDAC – Associazione Italiana Dialoghisti Adattatori Cinetelevisivi
- ANAC – Assocazione Nazionale Autori Cinematografici
- ANART – Associazione Nazionale Autori Radiotelevisivi e Teatrali
- CENDIC
- COMITATO dei MILLESOCI
- FEDERAZIONE AUTORI
- ITALSHOW Associazione per i Professionisti dello Spettacolo
- L’ASSOCIAZIONE – Autori Compositori Interpretri Esecutori
- MAP – Movimento Autori Professionisti
- NOTE LEGALI
- SNAC – Sindacato Nazionale Autori e Compositori
- UNCLA – Unione Nazionale Compositori Librettisti e Autori
- ApTI – Associazione per il Teatro Italiano
- ASSTeatro – Associazione Sindacale Autori di Teatro
- AUT – Autori
- Coordinamenti StaGe! e Indies
- DRAMMA.it
- Fed.It.Art. – Federazione Italiana Artisti
- Fondazione Teatro Italiano Carlo Terron
- Rivista SIPARIO
- S.I.A.D. – Società Italiana Autori Drammatici
Per approfondimenti e richiesta interviste:
UFF. Stampa CENDIC
- 347 2101290
- almadaddario@yahoo.it
La cultura della contemporaneità nelle sue molteplici declinazioni
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