Le quattro morti di Pier Paolo Pasolini

immagine per quattro morti di PPP

A Napoli La Fura dels Baus incontra Pier Paolo Pasolini
Le quattro morti di Pier Paolo Pasolini
da giovedì 17 a domenica 20 novembre 2022

Pep Gatell firma la regia dello spettacolo Le quattro morti di Pier Paolo Pasolini di Gian Maria Cervo, in prima mondiale a Napoli.

Le quattro morti di Pier Paolo Pasolini di Gian Maria Cervo è uno spettacolo che presenta due aspetti inediti: per la prima volta un regista della Fura dels Baus incontra un drammaturgo contemporaneo rappresentato internazionalmente e per la prima volta incontra e celebra la figura di Pasolini.

L’evento avviene nella periferia napoletana di Pianura-Soccavo, nella città per cui il grande poeta morto a Ostia nel 1975 più si era posto in un rapporto di simpatia psichica. Il progetto – che vede la collaborazione, oltre che della Fundacion Epica de La Fura dels Baus, di Arcimovie Napoli, Bronx Film e Associazione Napolinmente – va in scena presso il 33° Circolo Didattico Risorgimento in Via Canonico Scherillo 40 a Napoli il 17, 18, 19 e 20 novembre 2022 alle ore 21.
Sono parte del cast Antonio Carluccio, Francesca De Nicolais, Riccardo Festa (nella parte di Pier Paolo Pasolini), Noemi Francesca, Giuseppe Orsillo, Antonio Piccolo, Antonio Spagnuolo, Emilio Vacca e Marco Vidino cui si aggiunge Gaetano di Vaio con un intervento attoriale straordinario.

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L’opera nasce dall’osservazione da parte del drammaturgo Gian Maria Cervo dei dipinti di Nicola Verlato, pittore italiano neocaravaggesco considerato tra i massimi esponenti della cosiddetta lowbrow art, che lavora in un ampio spettro mediatico, dalla pittura alla scultura, dalla A.I. Art alla NFT Art.

Nei suoi dipinti Verlato trasla la morte di Pasolini a un set di scenari storici “vicini”, come l’assassinio di Christopher Marlowe nel 1593 o l’uccisione dei Gracchi a Roma nel II secolo avanti Cristo. A partire da questo Cervo ha sviluppato un’opera di “storia redentiva” in quattro quadri che trasforma i fatti storici attraverso strategie di emendamento della storia, verità estatica e fake provocatorio (reference per questo tipo di lavoro possono essere Once Upon a Time in Hollywood di Tarantino e Death for Five Voices, documentario di Werner Herzog).
I quattro quadri sono ambientati a Deptford (Pasolini/Marlowe), Roma 1606 (Pasolini e Caravaggio), Roma 133-121 a.C. (Gracchi) e Roma 1975 con riferimenti a Ostia (nella data storica della morte di Pasolini ma in questa scena Pasolini vive).

Un’altra fonte di ispirazione per Cervo è la frase di Pasolini su Napoli:

Io so questo: che i napoletani oggi sono una grande tribù che anziché vivere nel deserto o nella savana, come i Tuareg o i Beja, vive nel ventre di una grande città di mare. Questa tribù ha deciso – senza rispondere delle proprie possibili mutazioni coatte – di estinguersi, rifiutando il nuovo potere, ossia quella che chiamiamo la storia o altrimenti la modernità […] una negazione fatale contro cui non c’è niente da fare. Essa dà una profonda malinconia, come tutte le tragedie che si compiono lentamente; ma anche una profonda consolazione, perché questo rifiuto, questa negazione alla storia, è giusto, è sacrosanto.”

La caratteristica di Cervo è quella di realizzare, a volte in rinomati collettivi transnazionali, opere dal feel supercontemporaneo, in cui suggestioni iconografiche e letterarie, dalla cultura italiana umanistica, rinascimentale e barocca, affiorano sorprendentemente o in maniera misteriosa.

A partire da questo senso del barocco Cervo crea una riflessione sulle varie tipologie di Sud del mondo e sul loro futuro e apre la sua drammaturgia a una contaminazione acrobatica con la scrittura scenica di Pep Gatell, regista de La Fura dels Baus e a capo di Epica, la Fondazione che lavora all’archivio, alla ricerca e alle sperimentazioni del noto gruppo di teatro urbano catalano.

A partire dal 21 novembre sarà poi sviluppato un “Laboratorio Visioni Pasoliniane”, che condurrà artisti e membri del pubblico a scrivere “response plays” originali, cioè opere nate in risposta alla visione di materiali video, pittorici, fotografici e letterari riferiti a Pier Paolo Pasolini.

I materiali prodotti verranno letti durante una dimostrazione finale e vengono presi in considerazione anche per future rappresentazioni in forma piena anche nella prospettiva di dare continuità alle attività proposte sul territorio. Il laboratorio sviluppa soft skills inerenti alla polifonia sociale nei partecipanti ed è tenuto da Roberto d’Avascio, docente di letteratura inglese presso l’Università l’Orientale di Napoli e direttore di ArciMovie, e da Gian Maria Cervo.

Le quattro morti di Pier Paolo Pasolini

Da giovedì 17 a domenica 20 novembre 2022 – ore 21 – Ingresso libero
Presso il 33° Circolo Didattico Risorgimento di via Canonico Scherillo 40, Napoli

Info e prenotazioni

www.quartieridellarte.it

Quartieri dell'Arte
Ufficio stampa

Marzia Spanu info@marziaspanu.com

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