16 marzo 2010, Piazza Augusto Imperatore, Roma.
Telecamera che inquadra il portico mentre alcune comparse interpretano una coreografia camminata e una band interpreta su playback la melodia di Todo Cambia (canzone popolare sudamericana resa celebre da Mercedes Sosa).
Protetto da una tendina parasole, il regista Nanni Moretti è impegnato a dirigere il set, nonostante il frastuono del Centro della Capitale in un giorno feriale a cui, a sorpresa, si sovrappone l’interminabile allarme di un’automobile. L’autista di un bus, nella realtà cittadina, litiga con un pedone reo di avergli tagliato la strada. Come se nulla fosse, Moretti continua a tenere d’occhio i due monitor della regia.
Per chi bazzica la città, il marciapiede è quello di fronte al risto-self service Gusto frequentato a mezzogiorno da divi della tv, giornalisti e bancari, a cento metri dalla storica Accademia di Belle Arti di Roma, a via di Ripetta.
Todo Cambia è la colonna sonora di un documentario girato da Moretti con altri registi sulla storia del Partito Comunista Italiano, dal 1948 fino alla sua transmutazione nel 1990, già raccontata dallo stesso Moretti nel film documentario La Cosa.
La cultura della contemporaneità nelle sue molteplici declinazioni
Il cinema italiano è morto.
Se costui è un grande regista, io sono Godard.
Chiedetegli, al Moretti, quanto ha pagato il Nuovo Sacher, la sala cinematografica di proprietà dello Stato che aveva ottenuto in affitto a un prezzo “di favore”.
Siamo ormai alla pantomima.
Non ho altro da aggiungere.
Foto belle, reportage divertente. A me Moretti piace, e non è peggio di tanti altri dal punto di vista dell’ammanicamento.
Nanni Moretti E’ un grande regista. Uno dei pochi “autarchici” rimasti, non in Italia, nel mondo. Uno dei pochi a non aver paura dell’ “impegno”. “Parlo mai di astrofisica io ? Di biologia ? Parlo mai di botanica ? Io NON PARLO di cose che non conosco !!!!”
Scusate ma l’articolo parla delle riprese di Habemus Papam o del documentario sul PCI?