Architetti fuori terra e sotto terra. Cimiteri americani

Graceland Cemetery

Questo articolo racconta come gli architetti fuori terra si sono adoperati per la trasformazione dei luoghi di sepoltura nei Cimiteri Americani dell’800.

Le trasformazioni urbanistiche per la creazione delle grandi città americane dell’800 sono dovute in parte alla rivoluzione industriale ma sopratutto al fenomeno dell’inurbamento da parte di immigrati che provenivano dalle praterie del West e da tutte le parti del mondo. La collettività si ritrova a vivere nei centri urbani che i quegli anni si vengono a formare in modo coercitivo e senza identità in agglomerati fatiscenti e in totale promiscuità. Tutta questa coercizione forzata è fonte di oppressione sociale e conseguenza di lotte e contrasti tra gli abitanti delle New Town.

Queste posizioni sono all’origine dell’ impegno di riforma urbana che punta al risanamento igienico e dell’ambiente con il tentativo di alleare scienza e tecnica con la natura, dando origine all’impegno delle autorità locali e da un gruppo di intellettuali al rifiuto della città mercantilistica, fonte di oppressione e di disuguaglianza.

Da questi presupposti nasce il Movimento dei Parchi Urbani, come stimolo per l’aggregazione delle classi sociali il cui l’interprete principale è l’architetto Frederick Law Olmsted (1822- 1903), inviato come cronista dal “New York Times” nel sud del paese per documentare la realtà sullo schiavismo e sulle gravissime problematiche legate alla congestione dei nuovi centri urbani soffocati dall’inurbamento dei nuovi coloni, dagli immigrati che dal vecchi continente traslocano in America nonché dal forte impatto della prima rivoluzione industriale con il conseguente inarrestabile sviluppo del sistema economico americano.

Olmestead documenta la disastrosa situazione igienico sanitaria e le conseguenti tensioni sociali, proponendo il risanamento della struttura urbana, attraverso grandi spazi a verde recuperando i modelli di Landscape Gardening anglosassoni e l’estetica del pittoresco nel tentativo di ristabilire un ideale equilibrio tra città e campagna mediante l’integrazione organica tra natura ed artificio dell’ambiente .

Dall’esperienza di New York il Movimento dei Parchi si diffonde presto in tutti gli Stati dell’Unione e nel corso dell’800 le maggiori città americane si doteranno di una serie di parchi di grandi dimensioni, che secondo Olmestead devono entrare come elemento organico nella città con il compito di organizzare e indirizzare le attività dei privati.

La prima manifestazione pratica di queste tendenze la si trova proprio nei cimiteri, che appena qualche anno prima si trovavano nei pressi dei luoghi di culto (ispirandosi ai modelli anglosassoni), poi per motivi di igiene e per far fronte al fenomeno dei ladri di cadaveri e anche per l’ accrescimento parallelo ai vivi urbanizzati, vengono spostati in aree suburbane e aperti all’uso della popolazione.

Uno dei primi esempi è il Piano del 1831 per il cimitero di Mount Auburn, a Cambridge (Boston) che è organizzato con percorsi ondulati, laghetti, viali alberati, in linea con la tipica tradizione anglosassone e vittoriana, incluso un arboreto con piante autoctone ed esotiche. Il giardino – cimitero venne aperto al pubblico diventando ben presto un luogo frequentatissimo della città.

Questa tipologia si estende presto in altri centri come New York (Green Wood Cemetery) Cincinnati, Chicago (Graceland) e Philadelphia (Lauren Hill) dove i cimiteri anziché essere “città dei morti” o comunque spazi destinati ad una funzione specifica, sono progettati, pianificati con grande impegno sia di risorse che di spazio. Ricchi di statue, ( prodotte da un gran numero di atelier di scultori e scalpellini) che oscillano tra il pietismo e le seduzioni pagane (il simbolismo neo-egizio), in un patchwork di stili (medievale, ghotic revival, neoclassicismo ecc.), e di maestosità intesa come status symbol delle famiglie della media e alta borghesia che si stanno arricchendo.

Notevole per ampiezza e amenità paesaggistica è il cimitero Graceland (situato a 4001 North Clark Street) di Chicago, con i primi grattacieli sorti dopo il devastante incendio del 1861. Chicago è ricchissima; quintuplica i propri abitanti in meno di 10 anni e qui uomini imprenditori e ricchi mercanti fanno la loro fortuna accrescendo la loro città; i terreni aumentano a dismisura il loro valore contribuendo al rinnovamento urbanistico ed architettonico e dando origine alle pionieristiche torri abitative che caratterizzano lo skyline del nuovo continente ancora oggi.

Graceland è realizzato, come gli altri cimiteri, in stile Vittorian; all’inizio è privato ma dopo che le famiglie di un certo rango sono interessate all’acquisto di un pezzo di terra per le sepolture, il proprietario, l’avvocato Bryon, nel 1861 lo trasforma in cimitero pubblico affidando la progettazione di landscaping agli architetti H.W. S. Cleveland e O. C. Simonds.

Sono loro che gli conferiscono l’aspetto odierno, con una impostazione pastorale ed agreste per una estensione di circa 119 ettari comprensivi di un laghetto (con un cartello che recita”vietato pescare e fare il bagno”), molti alberi, panchine, prati; si prospetta, così, una atmosfera contemplativa molto poco funebre e uno dei più belli e ameni parchi d’America.

Oltre che per la magnificenza della posizione, del disegno, di alberi nativi maestosi che gli danno quell’aspetto tipico, Graceland diventa famoso per accogliere le spoglie degli uomini più ricchi di Chicago, ma soprattutto per essere il cimitero degli architetti padri dei grattacieli che fecero la città di Chicago: tra questi Mies van der Rohe, Daniel Burnham, Louis Sullivann che hanno dato origine alla Scuola di Chicago.

Architetti famosi come William Le Baron Jenney, il padre del grattacielo, Luis Sullivan, Mies Van der Rohe, Fazlur Khan, John Root (fu lui il fondatore della citata Scuola di Chicago), Laszlo Maholy Nagy (studente del Bahaus fondatore della scuola di Design di Chicago nel 1939), e Marion Mahony Griffin (1871- 1971), la prima donna architetto e l’unica nello studio di Frank Lloyd Wright a Oak Park.

Se a Graceland molti sono i grandi avventurieri che vi dimorano, uomini e donne che hanno fatto fortuna e che con il loro nomi ancora sono presenti nei luoghi più importanti della città,  una cosa è certa: nessun professionista vivo in terra si è così autocelebrato anche da morto come gli architetti. Si pensi a Sullivan, per esempio, del quale van der Rohe, nella sua autobiografia scrive:

“Progettarono per lui un monumento una lapide scolpita secondo il suo stile! Non era possibile far nulla di degno, ma fu quanto di meglio riuscirono a pensare per lui”.

Architetti che riposano a Graceland:

  • Luis Sullivan 1856- 1924 (architetto)
  • John Root 1850 -1891 (fondatore della scuola di architettura di Chicago)
  • Daniel Burnaham 1846 – 1912 (partner di Root e ideatore dell’assetto urbanistico di Chicago e del suo water front)
  • Howard Van Doren Shaw 1868 – 1926 (contemporaneo di Wright e insegnante della Prarie School of architecture e autore di molte ville dei sobborghi di Chigaco)
  • Richard Nichel 1928 – 1972 (architetto – fotografo)
  • Fazlur Khan 1929 – 1982 (ingegnere strutturale partners di Skidmore Owings & Merril)
  • William Le Baron Jenney 1832 – 1907 ( padre dei grattacieli avendo disegnato il primo scheletro strutturale di acciaio della Home Insurance nel 1885, 4 anni prima della costruzione della Torre Eiffel)
  • Dwigt Heald Perkins 1867 – 1941 (architetto)
  • Richard Schimdt 1856 -1956 (architetto)
  • Henry Bacon 1886 -1924 (architetto)
  • Bruce Goff  1904 -1982 (architetto)
  • Walter Burley Griffin (architetto e urbanista)
  • Marion Mahoni Griffin 1871 – 1971 (prima donna laureatasi in architettura negli Stati Uniti ed unica a lavorare nello studio di Oak Park di F. L. Wright. Lavorò con suo marito Walter Burley Griffin al concorso internazionale per la creazione della nuova città di Canberra, in Australia lavora quindi in India assecondando nei suoi progetti la spiritualità e il genius loci dei siti indiani)
  • Laszlo Moholy Nagy 1895 – 1946 (artista, fotografo, grafico ungherese esponente del Bauhaus. Nel 1937 è direttore del New Bauhaus a Chicago, che chiude dopo meno di un anno per motivi finanziari ma dopo appena un anno fonda la propria School of Design a Chicago e nel 1940 organizza i primi corsi estivi nell’Illinois. Nel 1941 entra a far parte del gruppo degli American Abstract Artists e nel 1944 diventa cittadino americano in tutti gli effetti).

Bibliografia:

  • Architettura e città –Stati Uniti d’America
  • Abitare n. 256 Luglio – Agosto 1987
  • www.gracelandcemetery.org
  • www.artic.edu (Art Institute of Chicago)

 

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Caterina de Gasperis Giurgola è un architetto romano laureato presso l’Università della Sapienza nel 1979. Svolge la sua attività professionale prevalentemente a Roma e nelle Marche dove si occupa sia di ristrutturazioni di interni ed esterni e principalmente di Arredo Urbano e architettura di giardini, terrazzi, parchi pubblici e privati.

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