Arte compressa #25 – Mattatoio 22 e l’arte condivisa

Si può partire da un’opera fra le più conosciute e citate della letteratura del XX secolo per ridefinire l’identità culturale di un luogo attraverso l’arte? Certamente, se il romanzo in questione è Mattatoio n.5 di Kurt Vonnegut jr (complessa e affascinante parabola/satira distopica sugli orrori della seconda guerra mondiale) e gli attori coinvolti sono due outsider come Paolo Pelliccia (già assistente e collaboratore di Carmelo Bene, ora propulsore culturale del polo bibliotecario viterbese) e Beppe Madaudo, artista e ex nume tutelare dell’illustrazione italiana (Premio Yellow Kid d’oro nel 1976 e collaborazioni con Manara, Pratt e Crepax, fra gli altri).
Un incontro fortuito fra due battitori liberi del pensiero e dell’azione culturale che grazie alla sinergia di tutti gli attori coinvolti nell’iniziativa, hanno regalato alla città di Viterbo e alla vista dei curiosi MATTATOIO 22, una mostra di rara bellezza perché realizzata ad hoc per l’Ex Mattatoio di Valle Faul, ora Centro Culturale della Fondazione Carivit.  

L’operazione è ardita: rendere l’arte di qualità accessibile a tutti, gratuitamente. Un principio sancito dall’articolo 27 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, che campeggia sul manifesto della mostra e che viene ribadito anche dalla performance di arte condivisa realizzata da Madaudo nella quale la figura di un toro viene scomposta e spartita (pesandola con la bilancia) al pubblico presente in modo che ognuno che voglia, possa portarsi a casa una parte della figura, che quindi diventerà un’opera collettiva, in cui ogni parte rappresenta, metaforicamente, il tutto.

Sostiene Madaudo:

«Una performance che vuole richiamarsial motto biblico del “prendetene e mangiatene tutti” nella convinzione che il contenuto vitale del cibo – e dell’arte – possa e debba essere condiviso al più largo pubblico possibile, perché l’accesso alla cultura e all’arte deve essere universale. In questo modo, viene omaggiato artisticamente questo luogo, dove gli animali venivano sacrificati per il nostro nutrimento fisico, e da cui ora si propaga invece l’arte e la cultura.»

Una performance che verrà ripetuta sia sabato 11 dalle ore 18 che domenica 12, al finissage della mostra.   http://bit.ly/mattatoio22

Info mostra

  • Madaudo | Mattatoio 22
  • A cura di Biblioteca Consorziale Viterbo
  • fino al 12 marzo 2017 (finissage ore 18)
  • Centro Culturale Fondazione Carivit
  • Via Faul 22-26, 01100 Viterbo
  • +39 0761 228 162- Per info e prenotazioni + 39 328 75 15 358

 

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