Napoli: Città aperta. Antonio Ligabue, ad esempio

Antonio Ligabue

Nella Cappella Palatina del Castel Nuovo – Maschio Angioino  è ospitata sino al 28 gennaio 2018 un’importante monografica dedicata ad Antonio Ligabue. Con la promozione del Comune di Napoli, in collaborazione con la Fondazione Antonio Ligabue di Gualtieri, la mostra è curata dal professor Sandro Parmiggiani e da Sergio Negri, presidente della medesima Fondazione.

La mostra è composta da oltre ottanta opere tra le quali più di cinquanta oli, sculture, disegni ed incisioni ed è stato concepito un percorso espositivo vasto e trasversale, che vuole far conoscere al fruitore i vari periodi dell’artista naif.

A Napoli finalmente torna una monografica degna di nota, dopo che nel lontano 2005, furono ospitate 27 opere eccezionali di Diego Velazquez, il grande pittore spagnolo del Seicento. La città per troppo, troppo tempo si è autoemarginata dalle grandi mostre; l’unica eccezione, forse, come un puntino in un immenso foglio bianco, è stata quella dello street artist Shepard Fairey, in arte OBEY, a cavallo tra il 2014 ed il 2015; poi: buio totale. Napoli, che si è voluta specchiare nella sua bellezza e nei suoi infiniti patrimoni artistici, finendo quasi per cristallizzarsi sotto una campana di vetro, come se fosse uno dei suoi famosi presepi di San Gregorio Armeno (ma conosciamo tutti la fine che fece Narciso quando si specchiò nel suo riflesso in acqua!); Napoli, che  diventa palcoscenico per sfilate di moda delle grandi firme, di comunicazione con attori hollywoodiani, di numerose pellicole cinematografiche… Napoli, che non può rimanere una bomboniera ferma nel tempo. Quella idea stereotipata, fatta essenzialmente di pizza sole e mandolino la lasciamo agli spot televisivi, perché, invece, c’è una grossa parte, un immenso numero di persone, di turisti, di studenti e di giovani che hanno fame atavica di cultura, di cose nuove, di arte; e di capire il mondo anche solo attraverso un artista. Eccone uno: Antonio Ligabue ((Zurigo, 12 dicembre 1899 – Gualtieri, 27 maggio 1965) il cui vero cognome era Laccabue. Oggi diventa un protagonista che probabilmente più di tanti ha il potere di simboleggiare la complessità e la rinascita artistica di una città come Napoli: forse non è un caso questa sua mostra partenopea. Antonio Ligabue, animo inquieto e folle. Selvaggio e violento nella pittura. Più volte paragonato a Van Gogh, a causa della sua pazzia che lo fece entrare ed uscire tante volte da centri psichiatrici. Passò gran parte della sua vita solo ed emarginato, senza mai sposarsi. I suoi quadri di animali sono violenti nelle scene di lotta, in cui l’artista sembra voler immedesimarsi sfuggendo dal suo mondo fatto di solitudine. Oppure  in scene di animali feroci con le fauci in primo piano, come se volesse, il quadro, fagocitare l’osservatore. L’ossessiva ricerca di se stesso lo porta a dipingere oltre trecento autoritratti con un uso di colori forti, da cui traspare non solo la sua genialità, ma la genialità derivante dall’essere inadatto alla società.

Antonio Ligabue, insomma è un’artista tormentato ed insano, e capace di una bellezza complessa, unica ed eterna, proprio come Napoli.

Info mostra

  • Esposizione monografica dedicata ad Antonio Ligabue
  • Cappella Palatina di Castel Nuovo,
  • Via Vittorio Emanuele III,  Napoli
  • Dall’11 ottobre 2017 al 28 gennaio 2018
  • Orari dal lunedì al sabato 10:00 – 19:00 – domenica 10:00 – 14:00; la biglietteria chiude un’ora prima
  • Biglietteria: dal lunedì al sabato – intero € 10,00 – ridotto € 8,00; il biglietto comprende l’ingresso alla mostra “Antonio Ligabue” e al Museo Civico in Castel Nuovo – Maschio Angioino; domenica: intero € 8,00 – ridotto € 6,00; il biglietto è per la sola visita alla mostra “Antonio Ligabue”
  • http://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/33814
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Marco Trotta è nato a Napoli nel 1981. Laureato in Conservazione dei Beni Culturali con indirizzo Storico-Artistico alla S.U.N. con una tesi sul restauro del Duomo di Napoli. Ha conseguito un master regionale di “Rilievo architettonico per i Beni Culturali”. Restauratore di beni culturali e poi catalogatore per la Soprintendenza di Caserta, ha tenuto corsi di Storia dell’Arte presso diverse associazioni e per progetti P.O.N.. Promotore di eventi culturali di natura trasversale. Attualmente è anche giornalista per Campaniarock.it

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