Siria, Kurdistan, Egitto, Senegal e Camerun. Fotoreportage del cuore di Giovanni Porzio, contributo di Alessandro Luigi Perna

Kurdistan, 2016 © Giovanni Porzio

La mostra fotografica di Giovanni Porzio Le mani sul cuore. Viaggio ai confini della vita, a Milanoè dedicata alle attività dell’Associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo e ai paesi in cui essa interviene.

L’esposizione ha un taglio da fotoreportage con intense immagini in bianco e nero, anche di guerra, dai territori in Siria, Kurdistan, Egitto, Senegal e Marocco.

Il dottor Alessandro Frigiola – insignito di onorificenze di recente dalla Presidenza della Repubblica e molto famoso in Italia e all’estero come cardiochirurgo – è a capo dell’Associazione. La mostra ha l’obiettivo di raccogliere fondi con la vendita del libro da cui è tratta la mostra,  con la vendita delle foto del fotografo e varie gadget con le immagini in esposizione. All’inaugurazione verrà anche presentato il libro fotografico da cui è tratta la mostra. Il volume, curato da Giovanni Porzio, racconta la storia di Frigiola, dell’associazione, la quotidianità dei volontari mentre sono in missione e i paesi in cui operano.

Così ci racconta il curatore, Alessandro Luigi Perna:

“Giovanni Porzio non è molto conosciuto come fotografo al grande pubblico. La sua fama la deve al giornalismo e ai libri che ha scritto. Ma in realtà è un fotoreporter di razza, uno di quelli che riescono a raccontare con le foto non solo i fatti ma anche le emozioni (e spesso le opinioni). Le sue immagini non sono perciò solo belle. Certo, hanno una qualità estetica comparabile a quella dei migliori fotoreporter italiani e internazionali. E sono costruite geometricamente con maestria, con ombre e luci che sono sempre perfettamente distribuite nell’inquadratura.

Ma a impressionare è la loro costante tensione poetica ed etica che ti colpisce diritto al cuore senza lasciarti possibilità di fuga. Se le guardi tutte di seguito, senza mai fare una pausa dello spirito, le sue immagini ti lasciano senza fiato. A renderle tanto potenti è la loro capacità di proiettare chi le guarda, a partire da una singola inquadratura, non importa quale che sia il soggetto, nell’universo emotivo e drammatico in cui sono state realizzate. È quello che vuole Giovanni Porzio. Che da sempre ha interpretato il suo mestiere di inviato di guerra – prima impugnando solo una penna, poi tenendo in mano anche una macchina fotografica – non come cronistoria della realtà ma come testimonianza contro la guerra.

Porzio ha passato la vita “in mezzo alle bombe, al sangue, alle prigioni, alle torture, agli obitori, a lunghe file di morti senza nome”.

L’orrore del mondo e le grida di disperazione sono stati lo sfondo e la colonna sonora della sua esistenza.

“Dopo le guerre tutto ricomincia dai bambini. Per loro i genitori resistono allo sconforto e stringono i denti. Da loro traggono la forza per ricostruire, una ragione di vita e di speranzaPer questo – spiega Giovanni Porzio – la morte di un bambino è intollerabile”.

Quando Giovanni Porzio ha conosciuto Bambini Cardiopatici nel Mondo e ha incontrato il suo fondatore, il Dottor Frigiola – un chirurgo che, insieme a tanti volontari, nel corso della sua vita ha salvato migliaia di bambini – ha voluto andare con lui e i suoi colleghi in Siria, Kurdistan, Egitto, Senegal e Camerun per mostrare quello che fanno. E testimoniare le esistenze dei piccoli pazienti che operano e del mondo in cui vivono. Ne è venuto fuori un libro fotografico e una mostra che raccontano la straordinaria esperienza di Frigiola e dell’associazione. E la voglia di vivere, di resistere, di pensare al futuro dei bambini e dei loro genitori che non vogliono arrendersi alla fine dei figli. Un libro e una mostra che fanno vedere a noi, che non ci siamo più abituati, il vero volto del dolore e della speranza, il vero volto della morte e della vita.

Io mi accontento di raccontare frammenti di vita, spezzoni di realtà. Tenendo sempre a mente la frase che Graham Greene fa dire al protagonista di The Quiet American: “Sono un reporter; Dio esiste soltanto per quelli che scrivono gli articoli di fondo
(“Govanni Porzio)

Info mostra

 

+ ARTICOLI

La cultura della contemporaneità nelle sue molteplici declinazioni

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e statistici. Cliccando su "Accetta" autorizzi tutti i cookie. Cliccando su "Rifiuta" o sulla X rifiuterai tutti i cookie eccetto quelli necessari per il corretto funzionamento del sito. Cliccando su "Personalizza" è possibile selezionare quali cookie attivare.