Giovanni Carandente. Archives and Documents, a Spoleto

Mostra Centenario Carandente 2020

Presentazione della mostra documentaria
Giovanni Carandente. Archives and Documents
(Comitato Nazionale per le celebrazioni del Centenario della nascita di Giovanni Carandente)
www.palazzocollicola.it
Palazzo Collicola/Biblioteca Carandente
Spoleto

Nell’anno del Centenario della nascita di Giovanni Carandente (1920-2009), il Comitato Nazionale a lui dedicato, pur in un anno di estrema difficoltà di accesso ad archivi, biblioteche, musei, ha dato ufficialmente avvio alle attività con un convegno internazionale svoltosi a Spoleto il 12 e 13 novembre e trasmesso interamente in streaming, consultabile sul canale youtube di Palazzo Collicola www.palazzocollicola.it

È ora la volta del secondo appuntamento del programma: una mostra documentaria (a cura di Lorenzo Fiorucci, Antonella Pesola e Alessandro Carandente) allestita a Palazzo Collicola.

Sono esposti nel salone antistante la Biblioteca Carandente, divisi in 8 aree tematiche e distribuiti in 11 bacheche espositive, circa 150 documenti, inediti e non, conservati negli archivi di Giovanni Carandente: una ricca antologia di fotografie, lettere, cataloghi e monografie afferenti le sue ramificate attività, dagli esordi nel 1946 nell’amministrazione dei beni culturali ai cataloghi e alle mostre curati per la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma alla fine degli anni ’50 (Mondrian, Kandinskij, Modigliani, Malevitch), passando per quelle organizzate a Spoleto per il Festival dei Due Mondi (Sculture nella città, Disegni del MoMA di New York, Balthus, De Kooning) e il viaggio di scambio culturale intergovernativo negli U.S.A. del 1963, per arrivare alle grandi antologiche (Picasso, Calder, Moore, Marini, Caro, Di Suvero, Arte russa   e sovietica), la direzione della Biennale di Venezia nel 1988 e nel 1990, le importanti monografie (Mattia Preti, Serpotta, David Smith, Chillida, Duchamp, Franchina…), nonché pubblicazioni sull’arte antica (Perugino, i Primitivi fiamminghi, i Trionfi del Rinascimento, la Scultura del Trecento in Calabria), schizzi autografi di importanti artisti (tra cui Giò Pomodoro, Beverly Pepper, Moore, Carlo Lorenzetti, Roberto Barni, Mimmo Paladino) per concludere con la fondazione e la direzione della Galleria Civica d’Arte Moderna di Palazzo Collicola (2000-2009) e le esposizioni qui organizzate (Giuseppe Gallo, Milton Gendel, Afranio Metelli, Pascali e Leoncillo, Maurizio Mochetti). 

Una vasta documentazione che testimonia le dinamiche convivenze che Carandente ha saputo intrecciare tra arte antica e moderna, pratica curatoriale e allestitiva, critica e storia dell’arte, e la sua capacità di saper interagire con raffinata e naturale predisposizione col mondo delle più autorevoli istituzioni culturali e politiche del suo tempo, che ha contribuito a caratterizzare in prima persona con la sua attività e le sue relazioni personali. 

Il progetto grafico della mostra è curato da EMAKI.

Siti web:

 

Giovanni Carandente: profilo biografico

Nasce a Napoli il 30 agosto 1920. Prima vera figura di curatore e critico italiano dal taglio squisitamente internazionale, ha saputo spaziare dall’arte antica (basti dire che nel 1953 curò una grande mostra di Antonello da Messina) a quella moderna e contemporanea con identica competenza e passione. 

Dal 1946 entra a far parte dell’amministrazione delle Belle Arti, settore in cui ricopre la carica di ispettore e soprintendente in varie regioni (Sicilia, Abruzzo e Molise, Lazio, Veneto), diventando nel 1955 ispettore del settore mostre della Galleria nazionale d’arte moderna di Roma, per cui curerà l’organizzazione, l’allestimento e il catalogo di importanti esposizioni tra cui Mondrian, i capolavori del Museo Guggenheim di New York, Wassiliy Kandinskij, Jackson Pollock, Kazimir Malevič. 

Nel 1961 passa alla Soprintendenza delle gallerie e delle opere d’arte medievali e moderne per il Lazio, diventando direttore della Galleria nazionale d’arte antica di Palazzo Barberini e del Museo nazionale di Palazzo Venezia di Roma.

Inizia parallelamente la sua attività di curatore di mostre di arte contemporanea, a partire dalla pionieristica Sculture nella città. Spoleto 62, dopo la quale diviene responsabile della parte artistica di molte edizioni del Festival dei Due Mondi. 

Dal 1988 al 1990 è direttore del settore arti visive della Biennale di Venezia.

Nel corso della sua carriera ha curato alcune delle più importanti mostre di grandi pittori e scultori moderni, come Picasso, Balthus, Henry Moore, Alexander Calder, Anthony Caro, Marino Marini, David Smith, presentando nel 1969 a Spoleto una grande antologica di Leoncillo, la prima dopo la scomparsa dell’artista.

Nel 2000 ordina l’allestimento della Galleria civica d’arte moderna di Spoleto in Palazzo Collicola, cui dona gran parte della sua collezione personale di opere, che costituiscono oggi un significativo nucleo del museo, e tutta la sua biblioteca, oltre 30.000 volumi, con testi soprattutto di arte moderna e contemporanea. 

A testimoniare il suo prestigio internazionale basterebbe ricordare che nel 1989 la regina Elisabetta II gli conferisce l’onorificenza di Commander of the Order of the British Empire per il rilevante contributo nelle relazioni artistiche fra Gran Bretagna e Italia, mentre nel 2002 gli viene assegnata la Medaglia d’oro ai benemeriti della cultura e dell’arte dal presidente della Repubblica Italiana. Si spegne a Roma il 7 giugno 2009.

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