Lenz Fondazione: Paradiso. Un Pezzo Sacro al Ponte Nord di Parma

Lenz Fondazione, Purgatorio - ph Maria Federica Maestri (2)

Dante 2021, il settecentenario della morte dell’autore della Divina Commedia– sulla quale Lenz Fondazione ha lavorato nel 2017 realizzando due imponenti creazioni site-specific:

Paradiso. Un Pezzo Sacro al Ponte Nord di Parma – in scena cinquanta artisti: venti performer di Lenz e trenta coriste dell’Associazione Cori Parmensi.

Lo spettacolo è stato creato su commissione speciale del Festival Verdi 2017.
breve video: https://vimeo.com/238953344
presentazione, immagini, estratti di recensioni e video integrale: https://lenzfondazione.it/creazioni/archivio-creazioni/paradiso-un-pezzo-sacro-progetto-per-il-festival-verdi-2017/

Purgatorio alla Crociera dell’ex Ospedale Vecchio – Archivio di Stato di Parma – in scena attori con disabilità e non con cui Lenz lavora da molti anni e un gruppo di attrici e agli attori delle Compagnie dialettali della città.

Lo spettacolo ha aperto il Festival internazionale Natura dèi Teatri 2017.
breve video: https://vimeo.com/238606615
presentazione, immagini, estratti di recensioni e video integrale (password LR2011): https://lenzfondazione.it/creazioni/archivio-creazioni/purgatorio-progetto-per-festival-natura-dei-teatri-2017/

DIVINA COMMEDIA 
Installazioni Performative | Sonore | Ambientali site-specific

VALORIZZAZIONE CULTURALE E ARTISTICA < PARMA
CROCIERA dell’OSPEDALE VECCHIO DI PARMA < PURGATORIO (2017)  Festival Natura Dèi Teatri
PONTE NORD DI PARMA < PARADISO (2017) Festival Verdi
TERMOVALORIZZATORE < INFERNO (2018) non realizzato

Il progetto pluriennale di lettura e riscrittura per suoni ed immagini delle opere verdiane attraverso rielaborazioni di musicisti contemporanei prevede nel 2017 la rielaborazione sonora dei Quattro Pezzi Sacri. Il vero incontro tra Verdi e Dante avviene con le Laudi alla Vergine Maria, dall’ultimo canto del Paradiso, incluse nei Quattro Pezzi sacri(1898).

Sono per voci femminili senz’accompagnamento: la santa orazione di S. Bernardo vi è intonata con pura trasparenza sonora, secondo quella casta sobrietà della polifonia classica che l’ultimo Verdi additò come una meta alla musica italiana, insegnando con l’esempio come davvero si potesse “progredire ritornando all’antico”. Concepiti e composti da Verdi ciascuno in modo autonomo rispetto agli altri nell’arco di dieci anni, i Quattro Pezzi Sacrivengono pubblicati nel 1898, pochi anni prima della morte del Maestro (1901). In un primo momento non vengono destinati alla diffusione, ma per volere dello stesso Verdi, gli ultimi tre, vale a dire Laudi alla Vergine Maria, Te Deume Stabat Mater(1895-96), hanno visto una prima esecuzione pubblica a Parigi nel 1898.

Ma Verdi non vi presenzia: due anni prima era morta Giuseppina Strepponi e l’ormai vecchio Maestro di Busseto non si sente in grado di affrontare il lungo viaggio e la grande fatica dell’esecuzione e direzione. È Arrigo Boito che si cura della preparazione del concerto e fa le veci di Verdi. L’unico dei Quattro Pezzi Sacriche non viene eseguito alla prima parigina è l’Ave Maria. Per la sua origine ha ben poche cose in comune con gli altri pezzi, eccezion fatta per il testo sacro. La composizione di questa viene prodotta da Verdi come puro esercizio di contrappunto. Verdi accetta la sfida e Boito si occupa del testo. L’ubicazione dell’autografo dei Quattro Pezzi Sacriè a tutt’oggi sconosciuta.

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